Note sull'artista
Biografia
Gabriella Teresi è nata a Napoli dove
vive e lavora. Di solida preparazione umanista, ha seguito gli insegnamenti
di alcuni maestri napoletani. Sperimenta di continuo e in continua
evoluzione tecniche materiche dopo aver avuto un esordio con pastelli e
acrilici. Ha partecipato a numerose rassegne espositive segnalandosi per la
qualità della sua opera pittorica, considerata da molti critici, nucleare.
I pittori nucleari realizzano opere
per lo più astratte e informali dalle forme vorticose, a spirali, che
vogliono rappresentare lo spazio cosmico impregnato di energia a colori
vivaci ed incandescenti, intensi, inusuali, in un interpretazione poetica
dell’esplosione nucleare della materia. E’ l’inebriante scoperta di un mondo
invisibile, fatto di radiazioni cosmiche, di onde magnetiche, di universi
sconosciuti mai prima di allora rappresentati.
La pittura di Gabriella Teresi può
essere considerata come l’esaltazione delle sue svariate e talvolta
complesse interpretazioni del mondo che ci circonda.
da “La ricerca
Pittorica di Gabriella Teresi” (prof. Rosario Pinto)
“…La Teresi non abbandona mai
definitivamente l’ancoraggio all’oggetto, anche quando la traccia di esso
appare definitivamente insondabile nei meandri tumultuosi degli addensamenti
materici. …il gusto materico riesce a creare la sopraffazione sensuale
dell’ancoraggio oggettivo, delibandone solo la traccia estrema nel trionfo
pieno d’una sorta di escatologia della dimensione estetica in cui la materia
celebra l’estremo trionfo del superamento della forma che si annichilisce
nella totalità di un contenuto, che va colto per adesione immediata ai suoi
significati più intensi ed estremi, scavalcando la possibilità più semplice
di una sua epifania in termini lessicali condivisibili secondo una
leggibilità planare. Ciò che interessa, quindi, nel lavoro cha svolge
Gabriella Teresi è proprio questo suo continuo ed inarrestabile rincorrere
gli spessori contenutistici, ricercandone lo svolgimento espressivo in una
sorta di tentativo convinto di azzeramento o di narcotizzazione delle
esigenze formali. In questo senso, è, secondo noi, possibile parlare per la
sua pittura anche di una dimensione “astratta”, di un esigenza lontananze e
progressiva che spinge la sua creatività pittorica verso regioni espressive
in cui il confine tra “l’astratto” e il “concreto” si fa labile ed
impercettibile. Attraverso tale delibazione creativa la Teresi recupera
ragioni creative che s’appartengono, per certi versi, alla stagione
nucleare, andando a riscoprire ansiti materici in una temperie che non
nasceva esattamente nel segno dell’informale e che, tuttavia, non esitava a
reggere un confronto difficile e complessivamente articolato con una
dimensione materica della creatività al cui interno gli specifici stilistici
tendono a disperdersi. Con tali orientamenti di ricerca, la Teresi “scopre”
le dinamiche pollockiane, cui si accosta con umile devozione estetica,
procedendo, in seguito, a ricucire le linee saettanti del maestro americano
in una discorsività più plastica ed addensata che le appartiene non solo
come persona, evidentemente, ma soprattutto come referenza culturale di un
contesto europeo che aveva saputo già esprimersi, ad esempio, non solo negli
accenti corruschi degli espressionisti nordici già prima della seconda
guerra mondiale, ma , in tempi più recenti, anche nelle dinamiche di “Co.Br.A.”
…Il fatto che la Teresi ottenga questi risultati cher la sua pittura ha
maturato senza, tuttavia, che legami storici giustifichino nel segno d’una
continuità esemplaristica il suo prodotto con la temperie storica cui ci è
sembrato utile collegare la sua opera, è l’effetto di uno di quei “miracoli”
dell’arte che è difficile spiegare con categorie di rigida discendenza
causale, ma che hanno la propria ratio n un non interrotto flusso di
sensibilità costruttive dell’immagine che sono capaci di alimentare talvolta
sotterraneamente e per insondabili veicolazioni altri processi creativi,
magari distanti nel tempo, ma nutriti di quel onestà intellettuale e morale
che distingue che dell’arte fa uno scopo di vita e non banalmente un
mestiere. Dalla “pittura industriale”, insomma, fino alla delibazione
materica di Gabriella Teresi, si snoda, a nostro giudizio, un
interessantissimo percorso che consentono di dar vita ad un mondo
meraviglioso e fantastico, trasmettendo, come poi ella ha indicato
successivamente, “emozioni ed immagini della mia interiorità”.
Tratto dalla presentazione della
personale
“Fiori per Viaggiatori e Altri Disegni”, Galleria Lo Magno /
Modica (RG), Via Risorgimento, 93. 27 Aprile - 24 Maggio 2008 |