Nato a Marigliano (NA) nel 1943. Si avvicina alla pittura anche attraverso l'attività artistica dello zio Guido (1919-1980) e del padre, medico e pittore dilettante. Laureatesi in medicina, si specializza in psichiatria. La vita professionale si intreccia in un rapporto di reciprocità con il percorso artistico. Fondamentale è inoltre il contatto con la Galleria di Lucio Amelio, dove organizza la prima personale nel 1969. La figura di "Robespierre", simbolo dell'incompatibilità tra la virtù teorica e la prassi del terrore, viene riprodotta in senso emblematico rispetto alla connotazione morale e utopistica dell'artista utilizzando mezzi rappresentativi di tipo tradizionale in modo non convenzionale. La Rivoluzione francese, come ambigua contraddizione tra ideali politici e ideali umani, si traduce quindi nell'ambiguità delle forme (opere composte in più parti) e dei materiali usati (disegni realizzati su pezzi di carta sovrapposti ad altri materiali), spesso sottolineata da motti verbali citati o creati dall'artista. Il disastro del Titanic, i personaggi di Mozart, Masaniello e Maradona incarnano il tema dell'assurdo e del paradosso. Premiato nel 1964 dal Ministero della Pubblica Istruzione, ha partecipato nel 1966 alla Quadriennale d'arte romana. Tra le numerose mostre si ricordano le personali organizzate presso il Kunstmuseum di Lucerna (1982) e presso il Museum moderner Kunst Stiftung Ludwig di Vienna (1993-94 e 1999). Vive e lavora a Napoli. |