Spiridione tocca degli archetipi, dei
punti sensibili e oscuri che sono nel profondo di tutti noi, forme umane
scarne, rami rinsecchiti come radici sottili di nostri sentimenti, di
nostre passioni…Avvolti nei neri secchi e tragici o nei rossi delle
passioni disperate, nella concentrazione e semplicità del segno, i
fantasmi del mondo… arrivano a una essenza che esprime il tragico della
psiche umana. Ci sono dentro il desiderio e il fascino di una verginità
primitiva, il gusto di un mondo un po' fiabesco ma non innocente, una
immaginazione vivace, sensibile a una sottile "auscultazione" del cuore
del mondo.
(Livia Compagnoni)
…tratto di pennello deciso,
viscerale, intenso… gioco di cromie che rimandano alla quotidianità,
all’esperienza. Tra ironia e denuncia, appunto, sono in mostra fragilità
umane e angosce che caratterizzano il nostro tempo
…nella tridimensionalità l’opera
compiuta occupa spazio e chiede spazio alla nostra coscienza inaridita
per esistere e invitarci a fermare il passo, a riflettere sulle nostre
più intime contraddizioni.
L’atto creativo della Spiridione si
condensa in una ricerca artistica che va oltre le consuetudini, gli
stereotipi di correnti pittoriche o pensieri critici distanti dalle
problematiche odierne; viaggia lontano, ci porta verso una dimensione
più vera della coscienza dove gli oggetti sono riconoscibili, vicini,
portatori di un significato che fugge la trappola del narcisismo,
dell’artista finito in se stesso e non comprensibile, ma che si apre
all’altro, al diverso, a tutti coloro che vogliono capire e, perché no,
anche crescere. Nessun artificio dunque, nessun concettualismo privo di
sostanza, ma umano, femminile atto creativo che sorprende, affascina,
illumina per bellezza e autenticità.
(Alessandro Spadoni)
Tratto dalla presentazione della
personale "Tra ironia e denuncia", Salerno 8 novembre - 1° dicembre
2007. |