Per nomina ricevuta
di Agostino Spataro
Il “porcellum” il male maggiore
In questi giorni d’insani fervori, molti non capiscono
perché il premier, al centro del più grave scandalo che
l’Italia ricordi e per questo raggiunto da imputazioni
gravissime, invece di dimettersi e affrontare il
giudizio ha deciso di restare incollato alla sua
poltrona e addirittura di contrattaccare su tutti i
fronti.
Le ragioni sono diverse e si ascrivono nella lista
delle cose dettate da una disperata strategia difensiva.
Tuttavia, una mi sembra degna di più attenta
considerazione: quella di sentirsi protetto dentro il
guscio di un potere inattaccabile che gli deriva dal
“porcellum” ossia dalla vigente legge elettorale, la n°
270 del dicembre 2005, per la precisione.
In questa legge ignobile, che il suo proponente
ministro leghista ha definito “porcata”, fra le tante
magagne, ce n’è una che sta pericolosamente infiacchendo
il sistema democratico italiano: la mancata
re-introduzione del voto di preferenza e quindi
l’esproprio del diritto costituzionale del
cittadino-elettore di potere scegliere, col voto, il suo
candidato al Parlamento.
Con questa operazione, realizzata a colpi di
maggioranza e alla vigilia delle elezioni del 2006, si è
compiuto il più grave misfatto politico ai danni della
democrazia e della sovranità popolare, trasferendo il
potere elettivo dal popolo a un gruppo ristretto di
capipartito (una diecina in tutto) i quali, di fatto,
nominano i membri di Camera e Senato.
E così, nelle liste bloccate si trova di tutto: mogli,
figli, segretarie-amanti, portaborse, avvocati e
provetti fiscalisti di fiducia di personalità influenti
della politica e- come abbiamo letto- perfino escort e
conigliette. Come dire: si può fare e si fa. È tutto
legale e nessuno degli altri “nominati” oserà
protestare.
Esiste una relazione fra i festini di Arcore e la legge
porcata?
Questa breve sintesi credo un po’ spieghi le ragioni
dell’arroccamento del premier di fronte alle imputazioni
della procura di Milano e agli attacchi
dell’opposizione. Alla testa del suo esercito di
“nominati” e con in mano la più grande concentrazione di
potere mediatico del mondo, il Cavaliere è pronto alla
guerra contro tutti, anche per affermare la velata
innocenza del suo bunga bunga. C’è, dunque, una
relazione fra i festini di Arcore e la legge porcata?
A ben vedere, sì. Questo, eccezionale potere consente,
infatti, a Berlusconi di nominare, e quindi disporre,
quasi la metà del parlamento e, se del caso, di premiare
qualcuna fra le frequentatrici notturne delle sue
lussuose dimore.
Un risvolto inquietante, stranamente, poco evidenziato
nella valanga di articoli, analisi e prese di posizioni
politiche e d’altro tipo. Nelle intercettazioni
pubblicate dai media si leggono dialoghi, a dir poco
illuminanti, nei quali escort e procuratrici di “carne
fresca” (come l’on. Iva Zanicchi del PdL ha chiamato le
ragazze presenti ai festini di Arcore) pretendono da
Berlusconi soldi, gioielli, appartamenti ed anche… un
posto in Parlamento. Una pretesa, per altro, già
soddisfatta nelle precedenti consultazioni politiche o
in quelle regionali della Lombardia nelle quali la
signorina Minetti è stata “nominata” consigliere nel
listino del casto e cattolicissimo Formigoni.
I danni provocati dalla mancanza del voto di preferenza
Insomma, il “Rubygate” è un’ulteriore riprova del
danno che la mancanza del voto di preferenza sta
provocando al nostro sistema democratico. Le
responsabilità di questo pericoloso andazzo sono da
attribuire al centro destra che ha imposto, a colpi di
maglio, la legge-porcata. Tuttavia, delle sue malefiche
virtù ne hanno, in una certa misura, goduto anche i
capipartito del centro sinistra.
Insomma, la mancanza delle preferenze fa comodo a
Berlusconi e ai suoi alleati leghisti, ma anche ai loro
avversari che hanno fatto le liste senza almeno tentare
di mitigarne gli effetti ricorrendo alle primarie o ad
altre forme di consultazione per scegliere i candidati
da nominare.
Durante l’ultimo governo Prodi (2006-08) potevano
modificare la legge-porcata, invece nulla. E anche oggi,
di fronte a tanto disastro, gli esponenti
dell’opposizione si guardano bene dal chiedere la
re-introduzione di almeno una preferenza. Soltanto l’Udc-
bisogna dargliene atto- si è battuta per le preferenze,
anche se, alla fine, ha votato la legge – vergogna.
Sappiamo che la preferenza comporta qualche problema,
soprattutto quello della compravendita dei voti,
tuttavia superabile consentendo una sola preferenza
numerica e introducendo il voto elettronico, come oramai
avviene perfino nei paesi in via di sviluppo.
Ridateci le preferenze, per favore!
Insomma, alla luce dei disastri provocati dal “porcellum”,
il centro sinistra dovrebbe scoprire le carte e dire
chiaramente se vuole o no la re-introduzione della
preferenza, giacché appaiono poco convincenti certe
proposte di riforma miranti ad importare modelli
elettorali stranieri: tedesco, francese, spagnolo.
Con la preferenza non si potrebbero più nominare
conigliette e yesman e si restituirebbero dignità, forza
e libertà al Parlamento e ai singoli parlamentari i
quali, secondo
la Costituzione, non sono rappresentanti di questo o di
quello, ma dell'intera Nazione.
Francamente, nessuno capisce questa generale
avversione alla preferenza. In realtà, la si teme poiché
provocherebbe una “rivoluzione copernicana” nel sistema
politico italiano: il sole non sarebbe più il
capo-partito che nomina, ma l’elettore che sceglie, col
voto, anche il capo partito.
Infine, notiamo che la nomina, oltre a delegittimare i
deputati e il ruolo del Parlamento, provoca
un’incomprensibile disparità fra i diversi livelli della
rappresentanza democratica: i deputati europei, i
consiglieri regionali, provinciali e comunali (persino i
parlamentari delle circoscrizioni estere) sono eletti
col voto di preferenza, solo quelli di Camera e Senato
sono nominati dall’alto.
Una condizione anomala che non sta né in cielo né in
terra, ma solo nelle teste dei capi partito ossia di
privati cittadini (perché tali sono secondo
la Costituzione) i quali esercitano un diritto
espropriato agli elettori. Perciò, ridateci le
preferenze, per favore.
Agostino Spataro
31 gennaio 2011
Inviato
dall'autore il 31/01/2011