Le mille città del Sud

Sorrento

 

di Aniello Gargiulo

La penisola che chiude a sud il Golgo di Napoli è tra le più celebrate del mondo. Alte rocce, ripidi pendii, verdi macchie boscose giocano con il blu del mare ed i rossi tramonti, quasi in una fantasmagorica gara senza tempo, in cui la bellezza è l’unica ed eterna vincitrice. Gli ubertosi agrumeti e noceti spargono ovunque freschi aromi, e l’anima umana ne resta affascinata e trasportata: siamo nella terra dell’ammore, che rigenera lo spirito e, allo stesso tempo, ci fa volare sulle ali del sentimento. Il paesaggio è talmente armonico da indurre la nostalgia già prima di lasciarlo, come se l’anima non volesse essere più distolta da quella vaga e melodica simbiosi: “Torna! Torna a Surriento!” canta il cuore al viaggiatore.

Così, tra le numerose perle che arricchiscono la penisola che da essa prende il nome, Sorrento si è meritatamente guadagnata da secoli un posto a sé stante. Cittadina di circa di 18.000 abitanti, si distende in magnifica posizione geografica ed ambientale su una terrazza in tufo che strapiomba sulla marina con verticali spalti rocciosi.

L'amenità del luogo e del paesaggio naturale, esaltata dalla vastità del panorama aperto sul golfo di Napoli, sul Vesuvio e verso i Campi Flegrei e le isole omonime, le straordinarie trasparenze marine ed un cielo eccezionalmente terso ed azzurro, fanno di questa città uno dei santuari del movimento turistico internazionale.

L'eccellente dotazione delle infrastrutture alberghiere, la notevole qualità dei servizi offerti, l'ampia ed articolata varietà delle proposte ricreative, sportive e culturali la rendono una meta particolarmente ambita ed attraente.

Il bagno della regina Giovanna

Le origini del nome della città si perdono dietro al mito ed alla leggenda delle sirene (Surrentum), e sicuramente il luogo venne eletto a dimora da parte dell'uomo sin dal neolitico. Probabilmente fondata da coloni greci, conobbe l'alternarsi di Etruschi, Siracusani e Sanniti, prima della romanizzazione.

In età imperiale la città divenne una delle mete preferite dal patriziato romano per trascorrervi la villeggiatura. Sottoposta a Goti e Bizantini, sfuggì ai tentativi di conquista longobardi e dovette opporsi fieramente ai Saraceni ed agli Amalfitani. Presa dai Normanni nella prima metà del XII sec., condivise le sorti del Regno di Napoli fino al 1861 e dal ‘700 fu tappa d’obbligo per i viaggiatori del Gran Tour.

La città, che dette i natali al celebre poeta cinquecentesco Torquato Tasso, acquisì fama di stazione residenziale sin dal XVIII secolo, ed è celebrata dai poeti ed immortalata in famosissime melodie.

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