Le mille città del Sud


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Sicilia

Segesta

Il Tempio Dorico

 

Immerse nella natura, le rovine di Segesta, la greca Egesta o Aigesta, sono uno spettacolo che da sempre incanta i fortunati visitatori. Secondo la leggenda, furono i profughi di Troia a fondare quella che fu l'antica capitale degli Elimi, grande e fiera rivale della vicina Selinunte. Sorge alle pendici del monte Barbaro, tra le verdi colline in vista del golfo di Castellammare, nel comune di Calatafimi.

L'area archeologica

La città era in continua guerra con la Selinunte, e venne più volte distrutta. Conservò ancora una certa prosperità nel periodo romano, poi decadde fino alla completa rovina agli albori del Medioevo.

Salvato dai saccheggi e dalle ingiurie del tempo, il tempio dorico si erge intatto, isolato e solenne, sulla collina prospiciente il monte, al di fuori dell'antico perimetro murario. Il perfetto stato di conservazione ne fanno una delle più alte testimonianze della civiltà greca in Italia. La sua suggestiva posizione gli conferisce un fascino straordinario. Innalzato nel 430-420 a.C., ha la forma di un peristilio dorico, con sei colonne doriche sulle fronti e quattordici sui lati lunghi, posto su un basamento di tre gradini. è sormontato da architrave e fregio con due timpani sulle fronti. l'assenza di resti dell'interno ha fatto sorgere l'ipotesi che la costruzione del tempio sia rimasta incompiuta.

La città occupava invece la cima del monte Barbaro, dove oggi rimangono resti di abitazioni e il teatro del III secolo a.C., che ogni estate rivive grazie alle rappresentazioni del teatro classico. Scavato sulla vetta del monte Barbaro, a 400 metri d'altezza, è un semicerchio di 63 metri di diametro, con una particolarità: la scena è rivolta a nord, forse per consentire la vista delle colline e del mare. Consta di una cavea semicircolare delimitata da un alto muro di sostegno, con venti gradinate superstiti spartite in sette cunei, e dell'orchestra.

Il Teatro

Nei dintorni vi è Calatafimi, fondata dagli Arabi, ha i resti di un antico castello e le belle chiese barocche di Santa Caterina e del Crocifisso. Il 15 maggio 1860 vi si svolse la battaglia tra l’esercito delle due Sicilie e i garibaldini.


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