Le Pagine di Storia

La scomunica papale agli usurpatori

26 Marzo del 1860

a cura di Alfonso Grasso

 

[…] Dichiaro che tutti coloro, i quali hanno perpetrata la nefanda ribellione nelle provincie del Nostro Stato Pontificio, e la loro usurpazione, occupazione ed invasione ed altre cose simili, di cui abbiamo fatto querela nelle mentovate Nostre Allocuzioni, oppure hanno commesso alcuni tali cose, come pure i loro mandanti, fautori, aiutatori, consiglieri, aderenti o altri quali si siano, che hanno procurato sotto qualsiasi pretesto e in qualsivoglia modo l'esecuzione delle cose predette, ovvero le hanno per sè medesimi eseguite, hanno incorso LA SCOMUNICA MAGGIORE, e le altre CENSURE e pene ecclesiastiche inflitte dai Sacri Canoni, dalle Costituzioni apostoliche, e dai decreti dei Concili Generali, e se fa bisogno di bel nuovo li Scomunico ed Anatematizzo.

Parimente dichiaro, aver essi con ciò stesso incorso egualmente le pene della perdita di tutti e di qualunque siansi i privilegi, grazie ed indulti loro in qualsivoglia modo concessi da Me o dai Romani Pontefici Miei predecessori; e non poter eglino essere assolti e liberati da siffatte censure DA NESSUNO, fuorché da Me o dal Romano Pontefice che allora sarà; ed inoltre esser eglino inabili ed incapaci di conseguire il beneficio dell'assoluzione, fino a tanto che non abbiano pubblicamente ritrattato, rivocato, cassato ed abolito tutti gli attentati in qualsivoglia modo commessi, e reintegrata ogni cosa pienamente ed efficacemente nello stato di prima, o prestata in altra  maniera la dovuta e condegna soddisfazione nelle cose predette alla Chiesa, ed a Noi, e a questa Santa Sede, ma che sempre saranno e sono a tali cose obbligati, affine di potere conseguire il beneficio dell'assoluzione.

Comando che copie delle stesse lettere anche stampate e sottoscritte dalla mano di qualche pubblico Notaio, e munite del sigillo di qualunque persona costituita di dignità ecclesiastica, si presti la fede medesima in tutti i luoghi ed in TUTTE LE NAZIONI, tanto in giudizio, quanto fuori di esso, quale si presterebbe ad esse presenti, se fossero esibite o mostrate.

Dato in Roma presso S. Pietro sotto l'anello del Pescatore il giorno 26 Marzo del 1860 del Nostro Pontificato l'anno decimoquarto.

Pio Papa IX

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