Il Parco archeologico e naturale di Santa Maria di
Agnano
Il Parco archeologico e naturale di Santa
Maria di Agnano, istituito dal Comune di Ostuni e
gestito dall’Istituzione Museo si estende su un’area di
proprietà comunale di circa 13 ettari. Evidenzia nel suo
percorso i momenti significativi della vita del
santuario, dalla Preistoria al ‘700. A tal fine sono già
stati collocati all’interno della caverna principale i
calchi dei due seppellimenti del Paleolitico superiore
di circa 25.000 anni fa ed è stato effettuato il
restauro dell’affresco dei primi del ‘500 raffigurante
la Vergine. All’esterno sono stati evidenziati i vari
saggi di scavo effettuati a partire dal 1991, con resti
del santuario Iapigio-messapico e d’età Cristiana. Nella
caverna occidentale vi è poi una trincea di scavo con
una stratificazione ininterrotta dal Paleolitico al
Medioevo di eccezionale consistenza ed interesse.
Ogni anno, a partire dal 1991, almeno
quaranta tra ricercatori, laureati e studenti di varie
Università italiane hanno partecipato alle campagne di
scavo organizzate dal Museo fornendo altresì la loro
collaborazione alla catalogazione ed allo studio dei
materiali rinvenuti. Il progetto appena terminato ha
permesso,oltre alla realizzazione di impianti e servizi
funzionali all’area archeologica e naturale, anche
l’allestimento di una capanna neolitica ricostruita
secondo una rigorosa metodologia scientifica ed aree
recintate (coltivazione ed allevamento). All’esterno,
nel contesto delle visite didattiche, si prevedono
attività con la costruzione di fosse e forni per la
cottura delle ceramiche, oltre che tentativi
sperimentali di agricoltura neolitica. La cornice
naturale nella quale si integra l’area di Agnano
richiama per la sua maestosità e bellezza la sacralità
dei grandi luoghi di culto del Mediterraneo. Sulla base
di tale sensazione si è deciso di dotare l’area di
Agnano di un piccolo teatro “greco” con qualche
centinaio di posti al fine di permettere la
realizzazione di spettacoli ambientati nel mondo della
Magna Grecia oltre che per attività didattiche più
articolate. Una cura particolare è stata dedicata alla
sistemazione degli scavi con percorsi e segnaletica.
Il progetto scientifico globale prevede
una diretta interazione tra il Museo che è in corso di
allestimento ad Ostuni nello stabile dell’ex Convento
delle Monacelle (quasi integralmente restaurato) ed il
parco, facendo sì che le realtà culturali dei
manufatti umani (il Museo) e il contesto naturale dei
luoghi di rinvenimento (il Parco) si fondano in un’unica
visione organica e tangibile della Storia nella fisicità
del Paesaggio.
Tratto dalla presentazione di
Donato Coppola, trasmessaci in occasione
dell'inaugurazione del Parco (8 marzo 2009). |