Pedro da Toledo (1484-1553) duca d’Alba, secondogenito di
Federico, nominato viceré (capitan generale) di Napoli,
resta il più famoso viceré la cui memoria è ancora impressa
nei Napoletani, commendatore dell’Ordine di San Giacomo,
patrizio napoletano, Grande di Spagna, sposò donna Maria
Ossorio Pimentel marchese di Villafranca, ed in seconde
nozze Vincenza Spinelli, svolse il suo mandato a Napoli,
considerato il primo che si interessò fattivamente del
governo di Napoli e del Regno, vi fece solenne ingresso il 4
settembre 1532, il mandato durò 21 anni, la sua attività fu
varia e complessa: dalle usurpazioni demaniali dei baroni
alla sicurezza dei cittadini, alla costruzione di nuovi
alloggi, fu sua la nascita dei “Quartieri Spagnoli”
(acquartieramenti delle truppe di stanza in Napoli), al
richiamo dei giudici al loro dovere e non ai propri
interessi, scomparvero dalla scena napoletana le
organizzazioni criminali dei “capeadores” e dei
“compagnoni”, va a suo merito il senso scrupoloso del dovere
con cui esercitò il suo ufficio di supremo amministratore
della vita Napoletana.
Famosa sua opera è ancor oggi la chiesa di San Giacomo degli
Spagnoli, oggi inglobata nel palazzo della sede del Comune
di Napoli in piazza Municipio. Dietro l’altare maggiore vi è
il sepolcro, di Giovanni da Nola, voluto per sé e la prima
moglie, morta nel 1539, ma al suo interno riposano solo la
moglie ed il figlio Luigi, mentre egli è sepolto nel Duomo
di Firenze. |