Francesco Russo - Breve antologia critica
Giuseppe Santabarbara
Realtà, sogni, valori, nell’arte di Francesco Russo
da “Francesco Russo” Caserta 1996
L’arte di
Francesco Russo, fedele ad un realismo non di maniera, offre la
possibilità di ridare, in una interpretazione emozionale, nuovi/antichi
significati al reale. Visioni panoramiche si alternano, nelle sue opere,
a spezzoni di vita, a dettagli significativi, con una particolare
attenzione alle problematiche del rapporto uomo-natura. C’è, in fondo,
il desiderio di un ritorno alla semplicità delle origini, al senso pieno
della vita. Al centro della ricerca artistica di Francesco Russo sono
l’uomo, il trascorrere del tempo e l’attenzione alle nuove generazioni
dalle quali soltanto si potrà sperare un rinnovamento della vita, un
superamento degli egoismi, delle piccinerie, delle brutture. E la
centralità delle persone e, in alcuni casi, di oggetti viene accentuata
talora, e molto significativamente, dal ricorso a geometrie di sfondo,
che danno profondità al dipinto e che contrastano con le linee morbide,
suasive, addirittura voluttuose delle figure centrali. Anche la
tavolozza, densa, ricca di contrasti, contribuisce a suscitare emozioni,
ad evocare ambienti sognati, a provocare consapevolezze.
Carlo Roberto Sciascia
Tra esteriorità ed interiorità,
da “Francesco Russo” Caserta 1996
L’indagine di
Russo, condotta con la consapevolezza e l’attenzione di chi persegue lo
scopo di soddisfare il desiderio di bellezza percepita nella natura e di
ricercare la propria identità, fa scaturire l’apparente rivelazione del
reale che lentamente cede il posto ad una profonda verifica degli
elementi visivi ed apre la porta all’esplorazione interiore del proprio
io.
L’analisi
formale, sia cromatica, sia compositiva, delle opere evidenzia la
qualità di colori senza filtri e la concretezza di una “terrestrità”
sempre presente e ribadisce il concetto del “quadro nel quadro”, per cui
la superficie visiva rappresenta il luogo della contiguità ambigua ed
inquietante tra esteriorità ed interiorità.
Enzo Fabiani
Francesco Russo,
da “Nuova Arte” Milano, dicembre 1997
Con una
pittura eseguita con una tecnica che dimostra di essere sostenuta dalla
giusta padronanza del disegno, Francesco Russo, sempre partendo dalla
realtà crea composizioni di esplicito o accennato simbolismo, riuscendo
ad ottenere un equilibrio tra le due forze. Non mancano combinazioni più
dichiarate, in cui si arriva ad una virtuosistica efficacia, ad esempio
nel raffigurare stoffe e plastiche, con risultati di convincente
qualità.
Giorgio Falossi
Evocazioni di momenti ideali,
Milano 1998
Chiara
risulta la particolare prospettiva all’interno della quale l’artista
agisce; il suo interessamento non è tanto volto agli oggetti, quanto
alla loro capacità di costituirsi evocazioni di un momento ideale.
L’arte di Francesco Russo, così contenuta, trova la sua necessità, la
sua validità, il suo alimento in un incessante ed impellente
ripensamento sull’uomo e sul suo destino.
Una pittura
di grande slancio, ove il figurativo diviene verismo; dove la realtà
diviene domanda di vita umana su una essenza metafisica. Una pittura che
può sembrare di semplice visione, ma che invece si pone come
interrogativo alle tante passioni umane.
Claudio Del Villano
La trasparenza e l’ostacolo,
da “Trent’anni di pittura” 1ª edizione, 2000
La produzione
artistica di Francesco Russo si distende e si svolge all’interno di due
forme archetipi: la trasparenza della luce e del colore e l’ostacolo
della materia rappresentata, quasi due poli, che variamente si
intrecciano o si respingono nelle sequenze espressive delle
rappresentazioni e delle intuizioni estetiche. Sin dall’esordio,
infatti, dove pur prevale una ricerca accurata del colore e delle forme,
si avverte qualcosa di limpido e trasparente. L’immagine riesce sempre a
comunicare esperienze vissute e un mondo interiore, estremamente vario e
ricco, dove a tratti la drammaticità di un impegno filosofico
esistenziale si sposa con la speranza, a volte rassegnata, a volte
disillusa, di poter narrare l’“umanità” e gli “oggetti”, come testimoni
viventi della partecipazione ai grandi problemi dell’uomo contemporaneo.
Carlo Inzerillo
Il senso pieno dell’esistenza,
da “Trent’anni di pittura”, Urbino, luglio 2001
I valori che
Russo vuole affermare sono quelli essenziali di sempre, sentiti come gli
unici possibili, affinché l’umanità possa conservare la sua identità nel
divenire storico-esistenziale, nella ricerca continua di un compromesso
tra evoluzione e modernità da una parte e conservazione di una saggezza
“antica” dall’altra, la sola che può dare equilibrio alla società e
mantenere sempre vivo il seme rigeneratore dell’umanesimo, inteso come
vera e unica forma mentale del nostro essere.
Si può
convivere col mutare degli eventi, che pure impone il suo prezzo da
pagare, ma si deve, perché si può, impedire il dissolvimento dell’io,
male del nostro tempo. L’epoca della plastica e il consumismo sono i
principali nemici (gli “ostacoli”) della nostra vita interiore, che non
è stata destinata a confondersi con gli oggetti materiali e le cose
comuni, ma tende alla sublimazione ideale e metafisica,
all’universalismo dei “punti di riferimento”; tuttavia in questo
passaggio epocale Russo non si perde d’animo, riesce a recuperare il
senso pieno dell’esistenza e a ritrovare l’energia, duramente messa alla
prova dalla banale materialità del nostro esistere giorno per giorno,
che gli consente di salvare l’uomo e tutto il retaggio di valori, gli
ideali e le pulsioni poetiche.
“L’offerta per il riscatto”, 1997;
olio su tela, cm. 80x100
Michela A. Gioia
Francesco Russo: oltre la materia,
da “L’Universo dell’anima”, settembre 2001
L’artista ha
la capacità di recuperare il vissuto quotidiano, di fissare lo scorrere
del tempo, di cogliere la banale e scontata realtà che ci circonda per
costruire l’altro, l’ultroneo che con tenace sensibilità cerca di
recuperare. Una natura morta non è la pedissequa ricostruzione di una
spenta realtà: è il pretesto ed il mezzo attraverso il quale l’artista
suggerisce intuizioni, sopite e passive lacerazioni nell’ingorgo dello
spazio intimistico scandito dall’incombente e necrotica evoluzione
temporale. Il “panta rei” con la sua inesorabile successione di
fotogrammi apparentemente simili, in Francesco Russo diventa una miniera
nella quale recupera scarti, passaggi, momenti apparentemente
insignificanti per riproporli con una lettura diversa nella quale
visibilmente si coglie un approccio riqualificante della materia che,
spesso emigra, si trasfigura, si scompone e si ricompone.
Un artista,
insomma, che vola in alta quota e che meritatamente appartiene a quella
non folta schiera di eletti capaci di scavare in quelle pieghe dello
spazio reale per nobilitarlo, attribuendogli quel ruolo salvifico
nell’universo dell’anima.
Michele Alemanno
La pittura di Francesco Russo,
da “OggiFuturo”, Reggio Calabria 2001
La pittura di
Russo, lucida e perfetta nella sua concezione, è la traccia di un
percorso vissuto e di vane attese; ricerca di riconoscersi
spiritualmente per ritrovarsi nel cammino che, comunque, conduce al
domani! Patine di origine remota avvolgono l’umana esistenza; barriere
diafane, appena percettibili ma inviolabili che pongono limiti
all’intelligibile. Lì dove tutto appare a portata di logica terrena,
emergono pilastri che sorreggono verità inafferrabili e altre dimensioni
per la misteriosa avventura dell’uomo. Solo il fatuo, sempre chiaro e
percettibile, rimane in attesa di una fede non crocefissa che diradi
ombre e oscurità, che dia senso allo scorrere del tempo senza farlo
diventare un ricordo.
Ernesto Rascato
E l’arte diventa “squarci di fede”,
da “Squarci”, Aversa, ottobre 2003
Con la sua
grande capacità di recuperare e nobilitare il vissuto quotidiano,
attribuendogli quel ruolo salvifico nell’universo del divino mistero, il
pittore campano ha realizzato dipinti con volti trascendenti innamorati
dell’Umanità. La presenza divina c’è sempre tra i colori vibranti ed
emozionanti e ancor di più in quel passaggio, tanto originale, dai
riflessi della plastica, che prima imprigionava - ostacolo trasparente -
le sue composizioni, alla sovrapposizione di due mondi, due piani, due
entità fortemente contrapposte che creano squarci intriganti e
misteriosi, attraverso i quali è possibile ricostruire, ancorché vedere,
il sublime, il reale, l’eterno. Dipinti che, pur pregni di una realtà
sconcertante a volte e dai connotati iperreali, nei quali anche
l’oggetto più comune assume significati ancestrali o comunque diventa il
pretesto per suggerire connotazioni e situazioni ben più importanti,
parlano di una primavera perenne di luce della grazia e di gioia della
Risurrezione.
Roberta Rapelli
Fede e nuove albe,
da “Arte Mondadori” n. 378, Milano, febbraio 2005
Le opere di
Russo sono permeate da un forte spirito religioso visibile nella scelta
di alcuni soggetti e di certi temi, come nel suo lavoro “E poi… la nuova
aurora” in cui, sullo sfondo di una sconfitta a scacchi, sorge una
nuova aurora, segno di rinascita che sempre segue ai drammi.
L’attenzione al dettaglio rivestito di simbolismi è diffusa in tutta la
sua produzione, dai paesaggi alle figure umane, alle nature morte.
Roberto Ascolese
Francesco Russo,
da “Oltre”, Parigi, dicembre 2005
Frammenti…
Ricordi… Oltre… Lo Spazio… Momenti che Francesco Russo fissa sulle sue
tele.
Egli sceglie
immagini istantanee di un mondo usato, vissuto e ne rincorre, con
maestria, ora il lato compositivo, ora il messaggio sociale. L’artista
vorrebbe andare oltre (la tela), non può, allora apre squarci, finestre
di luci e ombre, con rispettosi usi cromatici, ed offre al fruitore
opere di vibranti emozioni.
Angelo Calabrese
Nel senso vero della vita,
da “V.O.G.U.T. 5”, n. 1, Napoli, gennaio 2006
Francesco
Russo fa pittura dell’esserci, dell’impegno a farsi presenza nella
storia, qui e ora, umanamente testimoniando, nel flusso degli eventi che
inesorabilmente ci trasformano, mantenendo il saldo rigore del sentire
eticamente, operando cioè in nome della vita che è il valore, dove ogni
creatura per essere vitale, deve mutare ed evolversi anche quando tutto
sembra negare il progresso. Questo sapere che è sapore di vita acquista
senso nella consapevolezza del flusso degli eventi, nella certezza unica
che tutto si trasforma ineluttabilmente e alla dimensione umana giova la
comunicata consapevolezza d’esserci, in semplicità d’appartenenza.
“Orizzonti perduti”, 2000; olio
su tela, cm. 160x110
Francesco Russo - Esposizioni
Mostre personali in Italia
Alba 2003; Atina 2006; Aversa 2003 - 2006;
Bacoli 2001; Borgo Medievale di Casertavecchia 2003;
Bressanone 1997;
Campolattaro 1997; Campoli Appennino 1996; Capua 1999;
Carinaro 2002; Carpi 2002; Casal di Principe 1974; Casaluce 1996;
Caserta 1996 - 2001 - 2004; Cuma 2004;
Frattaminore 2001; Frignano 1998 - 2000;
Gaeta 1998; Gesualdo 1997; Giugliano in Campania 1999;
Latina 2001;
Mondragone 2002;
Napoli 2004;
Pozzovetere 1999 - 2002;
Roma 1997 - 2002;
San Leo 2000; S. Nicola la Strada 1996; S. Maria C.V.
1998; S. Maria la Fossa 2005 - 2006; Sant’Arpino 1996; S. Sebastiano al
Vesuvio 2002; Sora 2004; Spoleto 2001;
Trentola Ducenta 1997 - 1998 - 2000
- 2006 - 2007;
Urbania 2000; Urbino 1999;
Mostre personali all’Estero
Montecarlo 2003; Mosca 2005;
Parigi 2005;
“E poi… la nuova aurora”, 2003;
olio su tela, cm. 100x70
Mostre collettive in Italia
Alife 2002; Atina 2005 - 2006 - 2007; Aversa 1998 - 2000
- 2002 - 2003 - 2005 - 2007;
Bari 1999 - 2005 - 2007; Barletta 2001; Bellona 2001;
Belvedere di San Leucio 2004; Benevento 2002 - 2004; Biella 2002; Borgo
Medievale di Casertavecchia 1999 - 2000 - 2001 - 2002 - 2003 - 2005;
Caltanissetta 2003; Cardito 1996; Casal di Principe 2000;
Casaluce 2000; Caserta 2000 - 2001 - 2002 - 2003 - 2004 - 2006; Casola
di Caserta 2000; Castel Campagnano 2002; Cesa 2003;
Firenze 1999 - 2003; Foggia 2000; Formia 2006; Frignano
1996; Frosinone 2006;
Lauro 2005; Lido degli Estensi 1997;
Maddaloni 2000 - 2002 - 2003 - 2004 - 2005 - 2006;
Marcianise 2003; Milano 1998 - 1999; Modena 2003; Montichiari 2005;
Morcone 1996;
Napoli 1997 - 2004 - 2006 - 2007;
Padova 2003 - 2005; Palermo 2004; Palinuro 2002;
Pantelleria 2000; Piacenza 1997; Piedimonte Metese 2002; Prato 1997 -
1998 - 1999;
Reggio Calabria 1999 - 2000; Reggio nell’Emilia 1999 -
2005; Rimini 1999;
Roma 1997 - 1998 - 1999 - 2000 - 2001 - 2002 - 2003 -
2004 - 2005 - 2006;
San Giorgio a Cremano 2004 - 2005; San Giorgio del Sannio
2004 - 2005; Sanremo 1996 - 1997 - 1998 - 1999 - 2000 - 2001; S. Maria
C.V. 2003; Sant’Anastasia 2007; Sassari 1997; Sirmione 1999; Spezzano
2000; Spoleto 1998 - 2000;
Trentola Ducenta 1970 - 1974 - 1998
- 2000 - 2001; Torino 2003;
Valenza Po 1999; Valmontone 2002; Venezia 2006; Verona
2005 - 2006; Vetralla 2005;
“Difficoltà in un percorso
emozionale”, 2006; olio su tela, cm. 70x50
Mostre collettive
all’Estero
Amsterdam 2004; Atene 2001;
Bahia 2000; Barcellona 1999; Berlino 2002; Bruxelles 2003;
Cracovia 2001;
Dublino 2004;
Ibiza 2002; Innsbruck 1998;
Kalkis 2000;
Laurana 2003; Lisbona 2003; Londra 1999;
Malta 2005; Montecarlo 2002 - 2003 - 2005;
New York 2001;
Parigi 2000 - 2002 - 2003 - 2007; Praga 2004;
San Pietroburgo 1999;
Vienna 2001.
“Dovunque un seme”, 2007;
dittico - olio su tela, cm. 100x100
Biografia
Francesco Russo è nato a Trentola Ducenta, in provincia di Caserta, dove
vive e lavora. Si è diplomato all’Istituto Statale d’Arte “F. Palizzi”
di Napoli, nella sezione decorazione pittorica. Ha frequentato il
Magistero, ne ha conseguito il titolo e al Concorso a cattedra, si è
abilitato all’insegnamento di Educazione Artistica e più tardi a quello
di Disegno e Storia dell’Arte negli Istituti secondari di II grado,
presso i quali è tuttora titolare di cattedra.
Sul finire
degli anni ’60 inizia la sua attività artistica e partecipa alle prime
collettive. Nel 1974 realizza la prima personale ed espone presso
l’Istituto “Maria SS. Preziosa” di Casal di Principe le opere che sono
ancora legate ai caratteri della pittura metafisica di De Chirico e a
quella surrealista di Dalì e Magritte che sono stati i punti di
riferimento nella sua formazione professionale. Gli impegni di lavoro e
familiari, lo portano a dipingere saltuariamente e, solo nel 1996,
dall’incontro con il critico d’arte Carlo Roberto Sciascia, riprende la
sua attività espositiva che da quel momento non conoscerà più sosta,
tant’è che a tutt’oggi vanta circa duecento esposizioni sia a livello
nazionale che internazionale.
Nello stesso
anno entra a far parte del movimento artistico “Ars Supra Partes” nel
quale ha modo di confrontarsi con un qualificato gruppo di artisti con i
quali intraprende un significativo cammino che ancora oggi continua.
Dal 1997
diviene membro associato e partecipa alle attività artistiche dell’A.I.A.M.
(Accademia Internazionale d’Arte Moderna) di Roma, presso la quale nel
1999 è stato insignito del Trofeo Internazionale “Medusa Aurea” XXIII
edizione.
È del 1998 la
sua prima esposizione all’estero, presso la Galleria Bertrand Kass di
Innsbruk (Austria), alla quale seguiranno, con una programmazione sempre
più continua e in collaborazione con lo studio d’arte “Il Ponte” di
Roma, tante altre che lo vedranno impegnato nelle più grandi città
europee e d’oltre oceano.
Nel 1999 è
insignito del titolo di Accademico di Merito Belle Arti e Lettere presso
l’Accademia Internazionale “Città di Roma” e del Titolo Onorifico di
Professore H.C. presso l’Accademia Italiana “Gli Etruschi” di Vada
(Livorno). Nello stesso anno entra a far parte dell’U.C.A.I. (Unione
Cattolica Artisti Italiani) di Caserta, ne assolve la carica di
vice-presidente e ancora oggi ne condivide gli alti valori umani e
cristiani, espressi in opere a carattere religioso e sociale, oggetto di
tante mostre che ne caratterizzano l’indirizzo.
Una grande
mostra antologica, nel 2000, segna una tappa molto importante : il
trentennale della sua carriera artistica.
Dal 2004 è
vice-presidente dell’Associazione Culturale “Campi Stellati” di Santa
Maria la Fossa (Caserta) con annessa galleria, nell’ambito della quale,
insieme ad un gruppo di artisti casertani e al critico e storico
dell’arte Angelo Calabrese, ha intrapreso un nuovo cammino artistico che
prevede, tra l’altro, anche un laboratorio di arte applicata del quale è
direttore artistico responsabile.
“(Un seme) Fiorisca e
fruttifichi”, 2007; dittico - olio su tela, cm. 100x100
Ne hanno parlato:
Arte,
Artecultura, Arte e Fede, Art Leader, Il Notiziario dell’A.I.A.M.,
Miscellanea, OggiFuturo, Qui Touring, Sanremo Arte 2000, Senza Titolo,
Tavolozza News, Val Arte: Bollettino Ufficiale della Borsa Valori delle
opere d’Arte, V.O.G.U.T. 5.
Abbì - Abbè,
Alto Adige, Avvenire, BPEMЯ CЛб, Caserta Nuova, Ciociaria Oggi, Corriere
Adriatico, Dolomiten, Free time magazine, Ha HEBCKOM Лeтepбypr, Il Caffè,
Il Corriere di Caserta, Il Giornale di Caserta, Il Giornale di Napoli,
Il Globo, Il Mattino, Il Mattino dell’Alto Adige, Il Messaggero, Il
Messaggero del Sud, Il Punto, Il Quotidiano di Foggia, Il Resto del
Carlino, Il Risveglio, I Popolari, La Provincia, La Repubblica, Latina
Oggi, Le Due Sicilie, Leggo Roma, Le Province, Libero, Lo Spettro
Magazine, Lo Spettro quotidiano, L’Osservatore Romano, Nero su Bianco,
Notizie, Nuova Gazzetta di Caserta, Nuovo Giornale, Otto Pagine, Roma,
Roma c’è, Vita dell’Alleanza,Voce, Le Province, La Stampa,
Gazzetta
D’Alba, Il Corriere di Alba.
RAIUNO,
RAITRE Campania, RAITRE Emilia Romagna, RAITRE Lazio; RAITRE Marche,
Canale 5, Tele Luna, Tele Alternativa, TVA 64, Tele 2000 Urbino,
Telecapri
News, SKY.
“Dalla disubbidienza di
Icaro…”, 2007; olio su tela, cm. 100x100
Hanno scritto:
Michele
Alemanno, A. Altieri, Daniela Aprile, A. Arduino, Francesco Rocco Arena,
M. Arena, Roberto Ascolese, Mary Attento, Enzo Battarra, D. Botrugno,
Immacolata
Brignoli, Gennaro Caiazzo, Angelo Calabrese, Tiziana Campagnoli, Antonio
Cantile, Gaetano Capasso, Alfredo Cardone, Mauro Casciano, Teresa
Cerisoli, S. Cervone, Nicoletta Ciccarelli, D. Cipullo, C. Coltella,
Pasquale Comparone, M. Conte, M.B. Crisci, Donat Cotenna, Salvatore
Dama, Luigi de Angelis, Nicola De Chiara, Loreto dello Vicario, D. De
Lues, Claudio Del Villano, Carlo Desgro, G. Di Ludovico, P. Esposito,
Enzo Fabiani, Giorgio Falossi, L. Fani, Livia Fattore, F. Ferraiuolo,
Rosa Ferrara, G. Galena, Michele A. Gioia, Carlo Inzerillo, Elpidio
Iorio, Enzo Iorio, Bruno Lettieri (Brulè), M. Lombardi, Lidia Luberto,
Susy Marenna, Rosalba Marotta, M. Masiello, Alberto Meglio, Teresa Meo,
M. Mingione, Salvatore Montanaro, Ferdinando Mosconi, R. Mugione, Franco
Musto, Francesca Nardi, Elpidio Natale, Pasquale Paciello, G. Pacilio,
Tina Palomba, Nicola Passariello, Mario Pedata, M. Pellegrini,
Bonaventura Perrone, Angelo Pezone, P. Pirone, Salvatore Pizzo, Angela
Porfidia, Roberta Rapelli, Ernesto Rascato, Michele Rosa, Mario
Saccoccia, Carlo Sagliano, Giuseppe Santabarbara, A. Santoro, Luciano
Santoro, Gennaro Sarnataro, M. Schioppa, Carlo Roberto Sciascia,
Casimiro dell’Arco Talarico, Franco Tontoli, G. Tridente, Amalia Varone,
Maurizio Vitiello, R. Volpecina, Silvio Zincone, Dino Marasà, Enzo
Maselli.
Francesco Russo
Via Roma, 57
-
81038 Trentola Ducenta (CE) - Italia
tel/fax
081/8145896 - cell. 338/9660298
e. mail:
fra.russ@libero.it
-
fra.russ@tiscali.it -
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