Il Presepio Napoletano
tradizione sì, ma non tradizionalismo!
Ogni vero napoletano a Natale fa il presepio. E' un'usanza antichissima e, come tante tradizioni partenopee, non ha origine certa, un aneddoto di riferimento, una partitura rigida. Si fa e basta, e ciascuno si può dilettarsi ed esprimersi in libertà. Forse è proprio per questo che noi napoletani siamo così affezionati a questa rappresentazione: non c'è un presepio uguale all'altro!
Certo delle regole da rispettare ci sono, ma si tratta pur sempre di una "recita a soggetto", di una composizione complessa di vari materiali semplici, di piccoli meccanismi inventati al momento, fatti per incantare e non per durare.
I pastori: questa è la scelta difficile, fatta di equilibrismo tra i soldi disponibili e i desideri dell'immaginazione. Il solito dilemma napoletano! Poche risorse, ma tanta necessità di disporne. Così fantasia ed immaginazione scendono con il misero borsellino nella strada di Napoli dove è sempre Natale.
È San Gregorio Armeno. Percorrerla richiede pazienza: la velocità è quella di chi, su di un autobus affollato, si accorge improvvisamente di dover scendere alla prossima fermata. Permesso, permesso! Lì stanno le botteghe artigiane, le bancarelle colorate. Lì, soprattutto, ci sta il pezzo mancante del vostro presepio.
Il canovaccio prevede, oltre ai pastori, almeno una fontana con l'acqua, una bottega, ogni tipo di animali, e naturalmente il forno con il fuoco pronto ad accogliere le pizze, i re magi ... ma puoi scegliere anche statuine di personaggi contemporanei.
L'importanza del presepio per Napoli è dimostrata dal fatto che tra il Sei e il Settecento i maggiori scultori si cimentarono nella creazione dei pastori, del Bambinello e degli altri personaggi della rappresentazione. I più belli, scenografici e dettagliati sono addirittura esposti nel Museo di San Martino.
Napoli è un'infinita variazione di un unico tema: se stessa. Proprio come il presepe napoletano, guarda caso!
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Natività Cuciniello, Napoli Museo di San Martino
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Bibliografia |