Per Te
Per Te_
ho
indossato
le
pesanti maschere
dell’Anticristo;
nelle
vestige antiche
ho colto
la gelida neve
caduta
sulle spoglie
del
l’infernale Russia.
Per Te _
"Anastasia immortale"
Ti volevo
a me:
maschera
crudele
del
Simbolismo!
Per Te:
l’apparizione dell’Aurora:
“Vergine
"..
nelle
vesti della Visitazione”.
Pier della Vigna
Amore nella tua poesia:
la luna
abbraccia le stelle;
la donna amata
scende da Venere.
Colmami di fuoco
come il tuo angelo caduto.
Odorose palme
brillano rugiada:
cogli questa linfa
nel calice amato.
Quest’albero Ero…
“Albero che si piega
sugli scogli della sventura”.
Nel ventre di Eva
c’è il seme: “languido e vivo”-
e amato.
Abbracciami forte
perla del tuo atteso desiderio:
Il mio Paradiso sei tu”Pier”.
Profezia del lupo
Millenni..
nel viaggio di Dante;
profumi d’essenze
si adagiano nel volo del Falco.
La donna sognatrice incanta;
odo il suo eco
nel viaggio infinito del Se.
Amo quest’ombra…
come polvere di luna;
amo questo sogno
come due anime
in un ampolla divina.
So che sei qui
oh mio Federico:
alone rovente
nell’ultimo girone dell’inferno.
Brucerò le nostre essenze
per averti come Sposo Divino:
perché t’Amo
polvere sul pianeta del Sole;
profezia del Lupo
nel terzo Millennio
La conquista del silenzio
La
conquista del silenzio
ha il
sapore di un tuo bacio;
la
tenerezza
dei fiori
di primavera
l’attesa
del lungo desiderio;
il
Paradiso perduto
il volto
imbiancato
di queste
onde su gli scogli.
Parlerò
una sola lingua:
sulla
tua <che bacio>…
Madonna della Nova
Da
tempo-
forma
impura
c’insegui
nella
parola.
Non
siamo "Noi"
“cielo
senza sole”!;
ci
unisce_
Verbo..
"disegno
d’icona":
oh
Madonna della Nova!
Verità
recondita
ci colori
al
popolo;
forme,
struttura
dell’ Io
lontano.
Siamo
sterili
pianure
dell’essere;
“al monte
insieme:”
come
fedeli radiosi.
La luce del giorno
La luce
del giorno
Illumina,
scalda le
ombre;
il
pensiero evanescente
dona pace
al tuo
sorriso-
e mai la
notte
è senza
stelle!
Sai
Andromeda-
nel mio
cuore
c’era il
tuo-
“e mi
bastava”:
Anastasia
t’appartiene!
Salvami con le tue pietre
Sei sceso
dal cielo
Coprendomi
Di
pietre;
Portavi
nelle tue mani
Il mio
amore.
Brillavi
di divino
Nella tua
nuova materia.
Portavi
tre doni:
Musa
Memoria
E verità.
Nel buio
seminavi
Tante
rose
E ogni
sera
Amavi
solo lei.
Nel cielo
ogni notte
Vagavi
Portandomi via
Dalla
pesante materia.
Un nome
pronunciavi felice:
E insieme
“ il Noi”
Sotto
bianche luci di verità.
Febbre di merkabe
In
ascensione
febbre di
merkabe;
è un
passo naturale
quest’ombra dell’umano.
Febbre
d’amore conosciuta
su queste
scale di cristallo!
Uomo
invisibile
nei geni
profani
ti colori
fuori
dallo spazio.
Il sole sulla pelle
Cavallo
di Troia-
viaggi
nell’iperspazio;
alla
fonte frizzante
carezze
mai avute:
“ fascino
sulla pelle”!
Un
viaggio-
l’ombra
che dimora
rubandomi
il soffio vitale.
L’amore-
è una
prigione:
è tempo
di risvegli!
Vorrei
amare
come gli
Dei!
L'Arca dell'Alleanza
Su questo
monte,
lacrime
di gioia
hanno
colto
sfavillante il mio cuore.
Nelle
scritture antiche,
questa
pietra
è la
storia
di un
Arca :
oh mio
eterno segreto!;
"simbolo
del mistero
tra Dio e
l’uomo."
Sorride
il mio Se
“dono
del Divino”!
Imploro
i colori-
archetipi infiniti;
Arcangelo che sussuri
sulla
tortuosa via
del
Santuario.
Spine di angeli amanti
Era
l’autunno del 1916,
Un Angelo
Apparve
nel tabernacolo;
Pose nel
calice
Un
chiarore di stelle.
Nel Blu
La Vita e
la Morte
Si
amarono-
"Io ho
amato te…
Angelo
pieno di spine ;
Amante
pieno di Spirito…
Altissimo
ed Eterno…
Nell'Obolo di Caronte
Nell’ Obolo di Caronte
mai ti
avrei amato
oh mia
Bianca
e Rossa
ombra
del
divino Amore..
Passione-
ti ho
venduta!
Anima
mia, affondi
sul
traghetto
per
l’Acheronte;
"la
tua"-
nell’
Obolo di San Pietro!
Arco Felice
Felice è
il mare
Felice è
l’azzurro.
Sotto
l’Arco Antico
Il
Tempio mormora l'eco
Degli
inseparabili amanti.
Pagine
scritte
Sopra
pentagramma celeste.
Sussurra
lieta
La luna
nera
Sulle
vette del vulcano
A
Ponente!
Felice è
anche Dio
“Sulla
pietra oscura “
Nel punto
cruciale
Del nodo
finale ;
La
campana di Padre Pio suona:
Sul terzo
gradino
Un
interminabile melodia di Fa...
Annunciandosi…
Felici
saremo
Nel punto
d’unione:
abbracciati alla sorgente
del Santo
Vitriol!
Anastasia
Sei
venuto da Oriente
Col petto
blu in fuori
Sotto
l'androne
Di casa;
Basso,basso, nel volo
Come nera
procella,
Poggiandoti
Sull'unico fiore di ginestra.
Sul
balcone fatato
Mi hai
baciata
“Come
Anastasia”!
Immacolata Concezione
Ho colto
l’aurora
sul
monte;
tocco di
campane
questa
forza di pensieri;
I dipinti
di “Leonardo”
hanno il
sapore dell’occulto;
aprono
visione tridimensionali;
ho colto
quel fiore-
e la vita
mi ha fiorita:
Candida
Immacolata Concezione:
“primo
fiore della Vita!
Il vento è mia madre
Con la
sua unica verità:
Il vento
è mia madre
Nel rito
dell’iniziazione.
Alla riva
del mare
il passo
vibra
nella
nera procella.
Con la
sua unica verita:
il sole è
mio padre
“nei
volti del Signore”!
Parlami
ancora
verbo
divino:
per te...
brucerei
fuoco
nel
tempio Eterno-
alle
porte dell’inferno!
Anastasia Amore
Anastasia
è amore-
"sui
fiori vola";
la bianca
schiuma
porta il
ricordo
d’
Anastasia.
Increspate
le foglie
cadono:
hanno il
rumore dei petali;
grandi
emozioni!
A riva
lacrime :
“sono
pietre di Giada”-
-Una sei
tu-…
oh mio
Amore!
Padre
Insicura
o padre,
nella
luce dei gabbiani
c’è la
cantilena
del mio
pianto;
nel gioco
delle nuvole
l’etereo
tormento
della
solitudine.
Pur sei
vero
gelido
corpo
venuto
dal Nulla;
sulla
sabbia
mio
granello d’amore.
Abbraccio di ginestre
Dal cielo
abbracci
di
ginestre in fiore;
con ali
spianate
voci di
allodole
su alberi
di lucuma,
cantavano
il nome
del servo di Dio;
negli
occhi già limpidi
“il cane
fedele”
ti
appare_
tra rose
fiorite
a leccare
nel
calice del Graal.
Cuore d'erba
Fosti
l’icona azzurrina,
pezzo
d’argento
stilizzato in gocce di cuore;
nel gioco
d’amore
la vita
fu ricamo di bellezza
in grandi
occhi celestiali.
Le tue
ali tarpate
un
florido dolore
di
passione.
Il tuo
poema “cantico d’arte”
su
classico roteare di libellula .
Racchiuso
in un guscio,
l’uomo-Dio;
“Il mio
uomo poeta”!
L’angelo
metaforico
fu fiamma
a dismisura d’amore
che
compare e scompare
nel
divino sognare.
Così
padrone del “Se”…
Ti
allontani,
lasciando
il mio cuore
come
tanti fili d’erba!
La sposa di Pietro
Sei nato
lungo il fiume,
mentre
gemme
cadevano
dal cielo;
colmavano
un calice
dalla
mano protesa.
Nel culto
tu, un
Dio pagano
verso la
tua unica sposa.
Hai pianto
dolore
immemore
sul suo
bianco vestito.
Parole idilliache
scendevano a valle
e il
fiume indelebile
ha
travolto i tuoi ricordi.
L'Io narrante d'Anais
Ho abbandonato
Il mio
"Io narrante"…
Chiedendo
Alla luna
capricciosa
Il fiume
D'innumerevoli stelle.
Ho gioito in cuore
Su questo
gradino
In ascesa
e perle
Rotolano
felici a valle
se tu mi
baci.
Anastasia vive
Anastasia
vive-,
“Federico” nasconde
il suo
idillio d’amore.
Le parole
nuotano
nel largo
mare;
una
bottiglia
nasconde
i tesori
nel
teschio
di una
perla.
Una rosa
bianca veleggia
a Napoli.
“Federico”
“sarà
quel Grande Amore”!
Federico II e il Cavaliere
Il mare
infrange
nel
Paradiso sognato:
suona i
rumori d’oceano.
Il
silenzio si colora
di sogni
d’amanti;
il
Diletto avanza
nel nome
del Signore;
non sa
pregare-
brucia
d’Amore.
Il
Cavaliere
parla di
“Lui”
sulla
terra, vivo!
Re Artù e la regina Costanza
Un posto
vuoto
Alla
tavola rotonda;
voto
sbiadito
sulla
croce;
il Messia
nel
volto
di
Lancillotto.
Scendono
stelle-
sembrano
merkabe
Divine.
Agli
inferi
le fiamme
d’amore;
la regina
Costanza
riconoscente:
di
Lancillotto
o di
Federico II?
Tu Elena degli Angeli
Queste
luci
parlano
d’amore;
spogli
gli alberi
denudano
l’anima…
“Manfredi
e la sua Elena”
si
cercano.
Grande
Principe
dove
cavalchi tu
sbocciano fiori:
“Tu
sarai il fiore
della
Vita”-
“Elena”
conosce già
la tua
melodia!
Heraclea
La città
vecchia
ha la
fresca poesia
del
silenzio.
Quest'
antico casale
pullula
ombre:
una
evanescente.
Ombre
vere-
amano
Heraclea
come il
guado
della
Vita:
“la Tua”!
L'Astronauta
Rapita
dai gigli
l’essenza
vola
da
Venere.
L’astronauta
dalla
brezza
germoglia
figure di
umano;
un Fiore:
archetipo
del Rosa
è
“Infinito.”
Tra sogno e realtà
Da tempo-
"anima
mia";
“vento
tra sogno e realta"-
In altre
vite
fiori
anima mia!
Di te
Federico
ho
seguito i tuoi amori.
Sulle
fiamme dell'inferno
“fui
rapita dal tuo Impero.”
Di Bianca
ho respirato
ll tuo
amore.
Rosa
pura..
ho
imbiancato questi rovi
della tua
Apulia.
Nel nome
di Surama,
sono qui
,-
"Vento"
Su
questa pietra rosei.
O mio
Federico:
amami,
cercami;
gassa
d’amante
nel
tempio dell’Amore Eterno!
Tu sai adagiarmi nell'oblio
Tu sai
adagiarmi nell’oblio-
fuoco di
primavera.
Le nostre
essenze
sono rose
mai
appassite!
Tu
conosci l’infinito-
orizzonte
evanescente d 'oceano.
Tu..
eterno
unione d'
anime;
corpi ed
atomi,
odore di
primavera,
ricamo d'
idilli;
strade
fiorite dell’essere!
Tu dici:
-Quelli
siamo” Noi?...
“Paradisi
con Dio!”.
Desiderio
Porpora
lucente,
sfiori
questa tela
sull’anima mia!
Lungo le
strade
paesaggi
di
primavera
pullulano germogli
in
bianco fiore di loto.
Ultimo
gradino in ascesa:
sei tu -
desiderio
crescente.
Dolce
Selene
tu mi
sfiori
ed io ti
abbraccio:
“è Dio il
Sole”!
Sogno
Piazza di
Spagna,
I fiori
arbusti,
del
celeste mare,
le
Crociate..
sublime
“Federico”!
La divisa
incanta
Garibaldi…
Storia
del terzo
Millennio!
Sulla vetta..
Sono sulla vetta
di questa nuda roccia;
per respirare con te
il profumo
di questi anemoni;
ho lasciato per strada
il lezzo d'umamo
ed ora non riconosco più
il profumo della mia pelle..
L 'urlo straziante
mi ha liberata l'anima;
e ritorno a sognare
con il mio Io Errante.
Dalla vetta
come rosa mistica
ritorni a me come vento
sulla nuda pelle-
nei prati umidi;
e infiniti colori
non potranno cancellare mai
questo viaggio d'anime.
L'odore della felicità
Non è stato
un puro caso
ad aver dominato
i tuoi odori;
al tuo cuore
ho regalato
l'odore della felicità.
Ho nascosto
il profumo in
questa caverna;
e al fascino dei tuoi pensieri
ho comprato
una "liraD'AMORE..
Il suo fazzoletto di violette
Non mi avrebbe
mai dato la sua mano;
né il suo fazzoletto di violette
per asciugarmi le ferite;
all'odore acre del tempo
"mio fratello fluidale"
colgo questa rosa
col fluido della vita;
e cinquanta monete d'oro
non bastano
per regalarti l'eternità!
Cenni biografici e note critiche
Giuseppina Pontillo è nata
a Grassano il 18/03/60 ed ivi residente. È artista dotata ed
ipersensibile. Trova il ispirazione nella malinconica riflessione
sulla natura e sulla vita. Paesaggi, stati d'animo e sensazioni
vengono espressi con una evidenza nitida e plastica. Ama rifugiarsi
nei ricordi che teme di perdere,tanto da immortalarli nelle sue
"Tele fantastiche". Dalle sue opere traspare un grande bisogno
di amore ed una generosità infinita "Cancellerò la mia ragione
per colmare di viole il tuo giardino". E intanto vive
intensamente la sua vita "attimo per attimo". (Teresa Spagna)
Ciò che caratterizza i lavori di
Giusi Pontillo è lo stare in uno spazio tempo dove si sfidano le
luci e le ombre di eventi intrisi di significati, di immagini che si
proiettano davanti ad una "spettatrice inerme" e che si
caricano di suoni o di rumori. È lo stare in una realtà che si tinge
con i colori tenui dell'alba che ritorna a schiudere orizzonti di
vita davanti a cui contemplare l'azione di uno "spirito ribelle" nei
mille contempli di una "spettacolare Madre Natura". Per
densità di tali immagini rende poetica l'esperienza dell'autrice, di
una poesia che è vissuta come "tenera magia" con cui ci si
distacca dagli eterei colori del mondo, dal profumo come esperienza
che libra l'afflato ad un sentire più alto, cioè più profondo in
questa magia si colloquia con gli "Angeli" con gli "spiriti
guida" nel fermarsi del tempo e in solitari silenzi che portano
ad alzare lo sguardo verso il cielo.
Cosicché all'anima non sarà
innaturale trovarsi nei "colori brulicanti che danzano sulle vette
dell'Himalaya.
Dunque, l'esperienza tutta
concreta del mondo della realtà di un presente singolo, anche se
contrariamente vivificato dalla forza e dalla tensione dell'Amore,
come amore e amicizia, sembra vivificato su sogni e sospensione
cielo e terra. Qui si abbandona "come spirito libero tra i
profumi selvaggi" a vergini emozioni dove c'è l'ansia della
fine, con il timore dell'ignoto, con la paura che un'altra notte sii
ancora "di luna nera".
Così
sospesa l'anima della poetessa in un dire che si stacca piano dalle
cose, usa la preghiera per chiedere per sé ancora un incanto, un
perdono o anche un'illusione, pur sapendo che "come cenci cadono
maschere d'infinito" e "ognuno raccoglie la sua croce".
(Rocco Gentile) |