A proposito di Ponte ...
di Fara Misuraca
Un progetto faraonico voluto da Berlusconi e Lunardi, UN appalto degno della “grandeur” targata Berlusconi & C. dei tempi belli del “contratto con gli italiani” firmato nel salotto buono di Bruno Vespa, un appalto mai visto prima in Italia. Un progetto grandioso che porta a seguito qualche migliaio di posti di lavoro, come manovale per una decina d’anni, ai residenti ed uno sfregio alla natura e all’ambiente (ci vanno di mezzo oltre gli uccelli anche i pesci, quelli che fino ad ora hanno dato da vivere ai residenti) per sempre.
Ma il ponte sullo Stretto di Messina si blocca prima ancora di partire davanti a norme comunitarie che l’ilare e ottimista belpaese dei cavalieri non ha rispettato: la Commissione Europea ha messo in mora la Repubblica italiana per non aver rispettato le direttive comunitarie che tutelano l’habitat e i flussi migratori.
Sotto accusa anche la valutazione di impatto ambientale prevista dalla direttiva Cee 83/337. Il ponte che dovrebbe collegare via strada la Sicilia al Continente di fatto distrugge un’autostrada esistente da centinaia di anni: quella che gli uccelli hanno tracciato per le loro migrazioni verso l’Europa centrale e settentrionale. Sono più di 312 le specie di volatili che seguono quella via e vorrei ricordare ai “probi viri” ai "vicini di casa" che credono che gli uccelli siano soltanto i polli nudi che acquistano al supermercato o i polli arrostiti vivi per paura di un’influenza che ha fatto, su sei miliardi di umani, si e no 10 morti, che “gli uccelli” sono necessari per l’impollinazione delle piante e la diffusione dei semi (che, pensateci, non sono altro che gli embrioni di nuove piante, che, pensateci bene, sono quelle che ci forniscono l’ossigeno per respirare, e le quantità di ossigeno per far respirare il mondo animale e quindi anche noi “umani”, non è fornito dalle lattughe o dalle fragole, per quanto intensiva sia la loro coltivazione, ma dalle grandi foreste che hanno bisogno degli insetti e degli uccelli per moltiplicarsi e sopravvivere)
Adesso se l’Italia, entro 60 giorni, non prenderà provvedimenti, i fondi dell’Ue previsti per il progetto non arriveranno più. E allora? Allora l’Impregilo firmando il suo contratto guadagnarà lo stesso, intascando i soldi dello Stato, cioè dei cittadini, anche di quelli che mai hanno voluto il ponte, senza costruire l'opera, senza spendere una lira, limitandosi ad intascare le penali per inadempienza.
Significa pensar male o c'è sotto una faraonica speculazione?
Fara Misuraca, il Portale del Sud, novembre 2005 |