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Pietro Pancamo
poesie
Poesie tratte da «Manto di
vita», silloge di Pietro Pancamo (pipancam@tin.it;
pietro.pancamo@alice.it)
pubblicata nel 2005 dalla casa editrice LietoColle |
Somiglianze
A quest’ora
ogni paese
è un fagotto
di stelle e di
buio.
Ma lo è pure
questo cielo
vagabondo
(guscio d’aria
e di respiri)
che stringe in
un solo mondo
città, mari e
tempeste.
Ma lo è pure
questa via
(intirizzita
di pioggia)
col suo buio
incatenato ai
lampioni
e un po’ di
stelle
che sussurrano
al mio palazzo
la ninna nanna:
vedo tante
finestre
chiuse fra
perimetri di sonno.
A quest’ora
ogni uomo
è un fagotto
di buio e di
stelle.
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Spiegazione
di un
giorno
Il giorno che saltella
lungo le impronte delle mie
scarpe;
il giorno che saluta frantumato,
quasi appostato
fra le dita.
Ogni minuto è fluido di rumori:
sbattono le ali
contro pannelli d'aria. L'impatto
vibra di scherno:
è un lazzo di sdegno
voluto dalla mia notte.
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Amore o
desolazione?
Mangiamoci il
tacchino riscaldato:
andiamo verso
il forno
tenendoci per
mano.
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L’ironia
Indosso la
magrezza
con la
disinvoltura
di chi
ironizza.
Eh, ironia
con te la
disperazione
è filosofia!
Ma senza di te,
ahinoi,
la poesia
è pura (mera)
melanconia.
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Confronto
S’alza al mattino
un fumo di tigri
dalle iridi aperte,
in campagna;
un’espressione grinzosa
rimbocca la faccia
dei contadini.
E mentre il fiume
s’accalca ai loro piedi,
si spulciano gli occhi
scrupolosamente
trovandovi affogate
zampette di ragno.
Io invece,
montanaro del cuore che batte,
m’inerpico per un letto castano
di mie pietruzze in salita.
Poi, di sera,
– tornando a zonzo verso casa –
sembro un fantasma nero che,
appuntito come un ago,
viaggi sui trampoli del buio.
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Io adesso
festeggio
Nel vento,
ossigeno vettoriale
che m’indica la distanza
(ovvero la forza)
fra me e l’orizzonte,
la naftalina di vecchie allegrie
mi tiene conservato il cuore.
Ecco perché
io adesso festeggio:
sì, come Athos
– uno dei quattro
bravi un tempo a danzare
a lume di lama –
m’infilzo preciso
una bottiglia alla bocca
deciso a brindare.
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Sui vetri appannati
Sabbiature di letto e di lenzuola
durante la malattia
semplice e leggera.
Sui vetri appannati
l’inverno, intanto,
stacca ideogrammi
di cuoio, di spazio
di lotta serena.
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Gioachino
Per il nonno, si sa,
la giornata è divisa
nel crepuscolo della sera
(la notte)
nel crepuscolo del mattino
(il pomeriggio)
e nel crepuscolo della notte
(l’alba).
Uno: si stiracchia
azzuffandosi con l’aria
e s’afferra a quella luce
che sbrodola tra le persiane;
Due: lo sguardo cascante
e i capelli sgangherati dal
sonno,
striscia qualche passo
fino allo specchio;
Tre: guarda la sua immagine
che trafigge il vetro
e da questo momento
vive le sue ore
come un riflesso bendato di
carne;
Quattro: mi saluta con parole
vitree;
Cinque: sradica i passi
fino alla sedia,
spiegazza il corpo sullo
schienale
gualcendo le ginocchia
contro il muro.
Posa le mani, come due tele di
ragno,
sul davanzale
e sta vicino alla finestra,
tanto vicino quasi annusasse il
vetro.
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Vecchiaia: canto di un barbone errante della
discarica
I
Quanta
spazzatura
che mi ritrovo
addosso
nelle dolci
siepi di bosso.
Qui tra le
foglie verdi
han fatto una
discarica.
L’oblò di
lavatrici scoperchiate
è un belvedere
per le
formiche nere.
(Provviste nel
secchio:
alimenti
scompagni
come le scarpe
vecchie,
bucate dalla
noia dell’usura).
“Alla
discaricaaaa!!”,
gridano torme
di rifiuti.
II
Caldo e fetore
nei venti
acuti
si mescolano a
formare
uno smog
estivo.
(Infatti se
gli uomini
dàn di matto,
la sporcizia
dà di puzzo).
Così il rosso
del mio sangue,
che ogni
mattina si sveglia,
non vuol dire
più
rigenerazione
ma soltanto
riciclaggio.
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Racconto
I: in casa, di sera.
Dalla finestra aperta
mi prende ancora
a ditate nel cervello
questo calore in maniche di luna,
che mi costringe sempre
a sentirmi male.
Tanto male:
un concerto di cicale
il silenzio
che si sgretola nel muro.
II: fuori, di
notte.
Ma penso ai ricordi:
lo so che migrano
suscitando lo spazio.
Anche esterno.
Così almeno posso uscire.
Infatti eccomi:
vado a camminare.
E passeggiando zoppo
fra lune di tempo,
trovo un angolo d’ombra
come uno spiraglio di stanchezza.
Il sonno batte nel cervello
come un altro cuore doloroso:
e alla fine
mi riporta il silenzio
che,
riflesso dai torsi lucidi delle
finestre,
sembra una fessura acuminata.
La attraverso ferendomi tanto
e, insanguinato di graffi,
(graffiato di sangue)
emergo nuovamente
ai vetri di un ricordo.
Mi affaccio.
Se guardo davvero a lungo,
poi riconoscerò nell’aria del
mattino
(le campane, non per me,
sono l’alba
popolata di prime ore)
i detriti del mio semplice
destino.
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Pietro Pancamo (1972) ha
fondato e coordinato il portale «L(’)abile traccia» (citato in
un volume della Zanichelli). È stato conduttore e direttore
editoriale di «Poesia, l(’)abile traccia dell’universo», podcast
culturale della defunta emittente milanese Pulsante Radio Web.
Tre suoi testi sono stati di
recente selezionati per un e-book antologico che, a breve, sarà
edito da Longanesi.
Attualmente è redattore sia del
mensile digitale «Il Cofanetto Magico» (diretto da Maria
Cristina Giongo, giornalista che scrive per il Gruppo Rizzoli)
sia del blog letterario «Viadellebelledonne», uno fra i più
seguiti in Italia. Su «EffettoTre» (mensile
autonomo d’informazione che tre delegati della Rappresentanza
Militare hanno appositamente ideato per il personale della
Regione Carabinieri Sicilia) è titolare della rubrica
“Effetto... Letteratura”.
È autore di «Manto di vita» (LietoColle,
Como, 2005), una silloge di versi che ha suscitato l’interesse
di Giancarlo Pontiggia. Compare in «Poetando. L’uomo della
notte» (Aliberti editore, Roma-Reggio Emilia, 2009), antologia a
cura di Maurizio Costanzo.
Nel 2012,
la Rete Uno
della radio nazionale della Svizzera italiana gli ha dedicato
una puntata del programma «Poemondo».
Nel 2014, è stato ospite di «Brussellando»,
trasmissione in onda ogni martedì su Radio Alma di Bruxelles.
Recensioni a sua firma sono
uscite nel sito della rivista «L’Indice dei libri del mese» e in
quello dell’edizione fiorentina del «Corriere della Sera».
Fra le riviste da cui è stato
recensito –o su cui ha pubblicato (talora in inglese) poesie,
articoli o racconti– figurano «Poesia» (Crocetti Editore),
«Poesia» (blog del canale televisivo Rai News), «Gradiva»,
«Atelier», «La Mosca di Milano», «Tuttolibri» (inserto de «La
Stampa»), «La poesia e lo spirito»,
«Poeti e poetastri» (portale
gestito dall’agenzia letteraria “Perroni & Morli Studio”,
strettamente connessa all’editore Bompiani), «Scriptamanent»
(Rubbettino Editore), «L’Amministrazione
Ferroviaria» (organo ufficiale del Collegio
amministrativo ferroviario italiano), «Stilos», «El Ghibli»,
«Corpo12», «Lettera.com», «Subway Letteratura», «Sagarana», «IF.
Insolito & Fantastico» (la più autorevole rivista italiana di
narrativa fantastica), «FantasyMagazine» (testata giornalistica
del gruppo editoriale DelosBooks, fondato nel 2003 da un
dirigente della Mondadori), «Il Paradiso degli Orchi», «BooksBrothers»,
«TerraNullius», «Oubliette Magazine», «GraphoMania», «Tangram»,
«InFonòpoli», «Books and other sorrows», «Progetto Babele», «Filling
Station» (quadrimestrale canadese) e «Snow Monkey» (periodico
statunitense).
Pubblicazione de ilportaledelsud.org, ottobre 2014 |
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