Note sull'artista
Pasquale
Caputo, in arte Pericle Sarti, nasce a Postiglione SA il 28/02/1930, ma
da anni vive a Napoli. Come lo definisce la stampa, è un colto pittore
contadino. La sua prima personale si tiene nel 1955, a soli 25 anni. Un
artista più che far parlare di sé, ama raccontare. E lo fa con modi
pacati, è lo si vede nelle sue opere di ritrattismo che sa d’antico, ma
che rivede i meandri della contemporaneità. Lo stile realismo dei suoi
lavori di pittura, che lascia alle spalle il manierismo
impressionistico, nel suo realismo sociale, egli non dipinge i singoli,
se non estraendoli da un gruppo, facendone segno ed emblema di una
laboriosa e ancora faticosamente arcaica collettività. Forse per questo
le sue più seducenti opere ritraggono momenti di acuta ritualità.(es.
La Fiera del bestiame, del 1980, e Processione di Sant’Elia
del 1989)
Poi, il
talento e la genialità artistica, la vena pittorica, sono fonte
ispiratrice di scorci ed anfratti d’indubbio valore naturalistico. Le
sue maggiore tele richiamano l’azzurro del mare ed il verde dei monti,
dei luoghi dove ha vissuto la sua infanzia, alternante da note bucoliche
a spirali marine. Postiglione, sua terra natale, scorciata in tantissime
tele. Alle spalle, la padronanza della scuola d’arte accademica e la
disinvoltura d’una trama esistenziale, arcolaio di ricordi e
consuetudini.
Un colto
pittore contadino, voracemente e orgogliosamente naif per amore delle
sue montagne, Sarti appartiene al suo popolo e sente che questo popolo
si muove come un fiume, sempre insieme, onda su onda, lingue d’acqua e
volpi infere intrecciate verso la foce. Ma i più significativi lavori di
Sarti sono i suoi murales, gli affreschi sui muri del caro paese. Ed è
una sequenza sorprendente, questo incidere di colori il corpo della
madre. Il tema del tempo centrale nel lavoro di Sarti si unisce e
contamina con quello del lavoro. E il lavoro, nell’interpretazione del
pittore non è solo quello dell’artigiano e del contadino, ma già si
rivela in quell’aspettare, attendere che il continuo passo della morte e
della faticosa vita diventi danza, s’alzi oltre la siepe degli occhi.,
ricordiamo alcune opere, Zio Nicola, dell’73, Zia Maria,
dello stesso anno, La lettera, ancora dell’ 73, Zio Luigi,
dell’80, Il battilamiera del 1985 e Calzolaio del 1988.
Pericle
Sarti è tra i maggiori artisti dell''900 che hanno portato su tela il
classicismo e il realismo napoletano
Di Lui
hanno detto:
"...sei in un punto in cui il tuo linguaggio pittorico travalica in
poesia, il senso della tua e mia terra si è fatto segno; la natura si è
fatto segno; la natura si è fatto spirito, perché i tuoi personaggi sono
la proiezione della materia Terrestre in cui si muovono" (Alessandro
Pansa)
"...la
sua pittura di avanguardia, significa riconciliarsi con con la vera arte
e respirare una boccata d'aria pura" (Eugenio D'Acunti)
Tratto dalla presentazione della
mostra organizzata dall’artista Salese Mimì Stanzione, tenutasi a
Palazzo Marotta, Frazione di Trinità, Sala Consilina SA. |