Reportage
all'ufficio elettorale e tra i candidati che denunciano
Sono stati
avanzati dubbi su 50.000 schede bianche o nulle
Ecco i brogli di Palermo
Voti spariti,
video su Repubblica Tv
Il governo risponde al candidato sindaco del centrosinistra Leoluca
Orlando
di Caterina
Pasolini
Alcune immagini tratte dal
video registrato di nascosto all'interno dell'ufficio elettorale di
Palermo.
ROMA - Un
video su Repubblica Tv racconta i misteri delle ultime elezioni di
Palermo. Illustra gli errori e i brogli alle elezioni amministrative, le
sparizioni, le decine di verbali rigorosamente e desolatamente in
bianco, la delusione di chi, candidato, aveva votato per sé portando in
sezione tutta la famiglia e nell'urna non ha trovato neanche un voto a
suo nome. Autrice è Dina Lauricella che per giorni ha viaggiato nelle
circoscrizioni e all'ufficio centrale di Palermo, ha filmato e
intervistato elettori delusi e candidati insoddisfatti di entrambi gli
schieramenti derubati di voti, navigando tra burocrazia e denunce, tra
ricorsi e inchieste, tra avvocati e cittadini scorati, fotografando
immagine dopo immagine i voti perduti, cambiati, i verbali corretti,
imbiancati, incollati.
E proprio
questo pomeriggio il governo risponderà all'interpellanza presentata da
Leoluca Orlando, candidato sindaco sconfitto, e da altri cinquanta
parlamentari su possibili brogli alle ultime elezioni che hanno
rinnovato il consiglio comunale e visto vincere a Palermo il forzista
Diego Cammarata tra 50mila schede bianche e nulle.
Proteste e
denunce che non arrivano solo da esponenti dell'Unione, ma anche da
candidati vicini a Forza Italia che hanno visto sparire i loro voti,
quelli sicuri, quelli che proprio loro avevano messo nell'urna. Neanche
fosse un film di Totò. "Ero venuto a votare con la mia famiglia. Nel
mio seggio alla fine per me non c'era neppure un voto, neppure quello
sicuro che mi ero dato io", dice scandalizzato Pietro Garofalo,
candidato della lista Vizzini per Palermo del centro destra.
Voti certi,
voti spariti ma non solo. "Anch'io ho controllato, nel mio seggio era
scomparso persino il mio di voto senza contare che in decine di verbali
non c'era il mio nome, o era sbagliato, in alcuni ero diventata
addirittura un uomo", sbotta Cristina Matranga della lista di
Orlando.
Ma se chi ha
votato ha visto il suo voto sparire nel nulla, c'è anche chi è stato
respinto alla porta e non ha potuto neanche provarci ad esprimere la sua
preferenza. Come racconta nel filmato Michele che quando si è presentato
al seggio 395, documenti alla mano, ha avuto un'amara sorpresa: "Qualcuno
aveva già votato al posto mio, mi hanno detto che avevo già votato e che
quindi non c'era nulla da fare". Tranne scoprire chi era il sosia.
Uno nessuno e
centomila. Voti che appaiono, scompaiono e si moltiplicano in favore di
un candidato piuttosto che un altro. Come nel caso in cui si è scoperta
stranamente l'identica grafia su oltre 260 schede di elettori diversi
che quindi, a rigore di logica e di legge, dovrebbero avere una
scrittura non simile. A meno che a vergarle non sia stata la stessa mano
consegnandole già pronte al pigro elettore.
La
Repubblica, 7 giugno 2007