Pantelleria è stata a lungo frequentata, a partire dall'epoca dei fenici e delle colonie greche. Araba per circa 400 anni (il suo nome deriva da Bent el-Rhia, "figlia del vento"), fu conquistata e fortificata nel 1123 da Ruggero e, da allora, ha seguito le sorti della Sicilia.
Il vento ha costretto gli abitanti a proteggere le piante con muri e giardini cintati, a potare gli ulivi per farli crescere bassi sul terreno e ha portato alla nascita della forma architettonica caratteristica: il "dammuso". Casa contadina, è caratterizzato dal tetto sagomato per raccogliere l'acqua piovana e dai muri spessi uno o due metri, forati da piccolissime finestre, per garantire isolamento termico. La strada costiera dell'isola, lunga 45 chilometri, parte da Pantelleria centro e tocca la zona archeologica di Mursia (dove sono una serie di strutture megalitiche dette "sesi") e diverse alture: punta Fram, la Cala dell'Altura e punta Tre Pietre, dov'è si devia per il borgo di Scauri. La costa è dirupata, con insenature fino a raggiungere punta Tracino che divide le cale di Tramontana e Levante.
Dopo il paese di Gadir e il faro di punta Spadillo si può scendere alla piscina naturale di Cala Cinque Denti o raggiungere la piscina termale del Bagno dell'Acqua. Il paese di Pantelleria, ai piedi della mole scura del Castello Barbacane, è stato quasi distrutto dai bombardamenti, e ruota attorno a piazza Cavour e alla chiesa madre.
Testo ed immagini inviati dal sig. Massimo De Benedictis, che ringraziamo |