la collezione d'arte: Francesco Paolo Palizzi

Ostriche, 1850 ca. Olio su tela cm 33 x 47. Napoli, Museo Pignatelli

Nato a Vasto nel 1825, è il minore tra i fratelli della celebre famiglia di pittori. Segue nel 1845 a Napoli i corsi del Reale Istituto di Belle Arti, indirizzandosi alla pittura di storia, oltre che al ritratto, ai temi religiosi e alla natura morta.

Avviato da Gennaro Guglielmi allo studio della pittura napoletana del XVII e XVIII secolo, guarda alle opere di Recco, Ruoppolo e Porpora, traendone ispirazione nella sua ricerca di carattere verista. Dal 1846 al 1870 risiede a Parigi, insieme con il più celebre fratello Giuseppe, e nell'arco di tale periodo si dedica alla tematica del paesaggio. Durante la permanenza parigina invia a Napoli un dipinto, La vieille bonne, per la mostra della Promotrice napoletana del 1864 e partecipa con Filippo e Giuseppe all'Esposizione Universale di Parigi del 1867.

La più tarda ripresa del tema della “natura morta” è caratterizzata da nuove e più preziose gamme cromatiche nelle quali si rivela determinante la conoscenza della pittura di Chardin. Rientrato in Italia nel 1870, in seguito alla guerra tra la Francia e la Prussia, muore a Vasto nel 1871.


Tratto dalle biografie degli artisti di Marina Minozzi per l’opera “La Collezione d’Arte del Sanpaolo Banco di Napoli” a cura di Anna Coliva


vedi anche Nicola Palizzi

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