Note sull'artista
Pulcinella, una maschera per l'Europa
Articolo tratto
in occasione della
mostra dell’artista napoletano Salvatore Nuzzo
5-19 novembre 2007
presso la Reggia di Caserta
intitolata
Salvatore Nuzzo, artista attento ed
esperto, nella sua proposizione di Pulcinella non ne
altera la forza del personaggio, ma ne conserva
intatta nel tempo la sua caratteristica più “nobile”
ed originaria; con maestria ne tratteggia il volto
tra lo scanzonato ed il meditabondo, sempre pronto a
proporre una filosofia popolare quanto incisiva.
Seguono testi in catalogo di Carlo
Roberto Sciascia, del Presidente della Pro Loco, del
Direttore del Museo di Pulcinella Tommaso Esposito,
di Vanni Ronsisvalle, e curriculum e biografia
dell’artista.
Pulcinella, maschera
per l’Europa
di Carlo Roberto Sciascia
Per un artista è veramente stimolante
confrontarsi con la figura di Pulcinella, maschera
napoletana che in sé accoglie un bouquet di elementi
che la rendono unica e, per ciò, “una maschera per
l’Europa”; essa, infatti, racchiude non solo
l’essenza del popolo napoletano, ironico e
scanzonato, riflessivo ma non triste, innamorato e,
forse, sfrontato, furbo ma credulone, filosofo ma
pratico, ma anche di quello europeo con le variegate
sfaccettature e tipicità.
Salvatore Nuzzo la descrive vivace
con il suo fascino ed i suoi enigmi, vera nelle
inclinazioni più inafferrabili e sorprendenti del
suo carattere, mitica con il suo ampio camicione
bianco, istintiva e naturale come i napoletani;
nelle sue opere, però, l’artista riesce a mettere in
evidenza i legami intercorrenti fra la psicologia di
tutte le genti e la maschera polivalente, vista e
studiata come simbiosi emblematica di un’intuizione
individuale capace di trasformarsi in modello per
l’intera comunità.
L’iter, che Nuzzo intraprende, si
dipana tra metamorfosi e trasfigurazioni, linguaggi
accattivanti e tradizioni per descrivere un
uomo-maschera irriducibilmente fedele a sé stesso,
procedendo in un percorso scandito dagli assunti
tipici attinti dal repertorio stratificato nei
secoli, ribadito e rinnovato dall’immaginario
collettivo fino all’attuazione di esiti
raffigurativi della stessa contemporaneità.
È, infatti, questo il giusto
atteggiamento in grado di produrre una “sistemazione
formale” di Pulcinella, erede di una tradizione
culturale stratificata e complessa distintiva di un
popolo, che successivamente si avvale di un “filtro”
filosofico e di spontanee riflessioni per tracciare
la maschera sullo sfondo di un complesso colmo di
concretezza e lirismo.
Salvatore Nuzzo si addentra in un
discorso gestuale che racconta l’umanità dietro la
maschera immutabile nel tempo, non pronunciando
giudizi ma partecipando con il segno alla logica
genuina degli atteggiamenti plastici ed articolate,
imprevedibili e referenti; egli con i chiaroscuri
nei disegni, con la movenza ed il portamento nelle
ceramiche, con la imperturbabilità dei cromatismi
nei dipinti esalta l’eccezionale furbizia capace di
risolvere i più disparati problemi, mentre riassume
ed esprime ogni realtà sia essa brutta o bella,
meschina o eroica, in un inarrestabile desiderio di
rivincita supportata da una inesauribile voglia di
vivere, stigmatizzata da un opportunismo quasi
fisiologico che mette in crisi qualsiasi ideologia
umana: la sua vitalità appartiene ad una categoria
universale, comune a tutte le culture e intrinseca
ad ogni ideologia.
Pulcinella è certamente una maschera
antichissima, che molti storici collegano con il
Macchus atellano; di sicuro, però, l’apice della sua
fama la raggiunge nell’800 con Antonio Petito,
entrato in simbiosi con il personaggio, tanto da
caratterizzarne definitivamente la sua evoluzione
successiva.
La Pro Loco di Caserta è, perciò,
felice di poter accogliere nel suo salone di
rappresentanza una mostra delle opere di Salvate
Nuzzo dedicata alla maschera più popolare del mondo
che presto sarà ospitata nel Museo di Pulcinella ad
Acerra.
“Pulcinella, maschera per l’Europa” è
il titolo dell’esposizione perché essa è stata
esportata con il nome di Mr. Punch in Inghilterra,
Polichinelle in Francia, Petruska in Russia, Don
Cristobal in Spagna, Punk in Olanda, Kaspar in
Germania e, per certe similitudini, Vitez-Lazlo in
Ungheria; in tutti questi Paesi la maschera è
accomunata, oltre che da sensibili similitudini
drammaturgiche, anche e soprattutto dal suono
identico della sua voce dal timbro stridulo
(ottenuto mediante l’uso di una specie di corda
vocale artificiale, detta pivetta, che il
burattinaio posiziona in prossimità della gola,
nella zona velare).
La visione di Nuzzo non altera la
forza del personaggio, ma ne conserva intatta nel
tempo la sua caratteristica più “nobile” ed
originaria; l’artista con maestria ne tratteggia il
volto tra lo scanzonato ed il meditabondo, sempre
pronto a proporre una filosofia popolare quanto
incisiva.
Francesco Giaquinto
Presidente della Pro Loco di Caserta
Pulicenella sapìte che dice?
Ca paese significa munno.
Sape sulo ch'è largo e ch'è tunno;
E nun tene pariente nè amice.
Dice: “ ‘O cunto purtatel' a me ”.
Pulecenella sapìte che è?
Perepè ... perepè ... perepè.
(Eduardo De Filippo, Il paese di
Pulcinella, 1951)
Pulcinella, la maschera più famosa
nel mondo, è soltanto un perepè perepè perepè. Cioè,
Pulcinella è tutto e niente, è vivo ed è morto, è
ricco ed è povero, è furbo ed è ingenuo, è saggio ed
è stolto, è ... Pulcinella è indefinibile!Eppure
Pulcinella nasce e i suoi natali sono innumerevoli.
Pulcinella vede la luce in teatro per
opera del capuano Silvio Fiorillo, che fu interprete
del Capitan Mattamoros. Pulcinella è stato
anche l’erede di Maccus.
Per i classicisti, a
partire dal XVIII secolo, la maschera napoletana ha
rappresentato il perdurare in Campania della
tradizione comica delle antiche Fabulae Atellanae.
Ma Pulcinella nasce
anche dall’uovo e da una chioccia che lo cova. Egli
è un piccolo pulcino. Polliciniello Pulcinella ha
perciò gli occhi tondi, il naso da gallina e la
strana voce stridula comune ai Pulcinelli italiani e
stranieri, specialmente se burattini. Pulcinella,
infine, non nasce a Napoli. Nasce in provincia, ad
Acerra, in quella parte della Campania Felix
definita come Antica Liburia o Terra di
Lavoro: il lavoro dei campi e dei contadini, che
aravano le messi e producevano le cibarie per
i napoletani.
E poi Pulcinella va a Parigi alla
corte del Re e diventa Polichinelle. Va a
Londra e diventa Punch. Va a Mosca e diventa
Petruska. Va a Istanbul ed è Karagoz.
Va a … e Salvatore Nuzzo lo insegue,
lo cattura, non lo molla. È tutt’uno, questo
artista, con la maschera. Egli, spaziando
sapientemente tra immaginazione e memoria
folcloristica, a suo modo ci delinea un Pulcinella
dai tratti ora incantati, ora ingenui, ora
grotteschi, ora popolari, ora drammatici, ora
comici, ora raffinati. Salvatore Nuzzo ci offre un
Pulcinella indefinibile nella sua reale identità,
proprio come accade nella tradizione. Eppure questo
indefinito Pulcinella balla, danza, saltella, canta,
si commuove e piange a ridosso della sua casa di
Acerra, ma anche in luoghi indefiniti e indefinibili
del mondo.Non a caso in alcune opere Salvatore Nuzzo
ha scelto di maneggiare l’oro zecchino delle sfoglie
per ricoprire bassorilievi e sculture.Ha giocato,
così, con i colori antichi e con il trucco di una
luce, che non si perde nei colori e non si scompone
nell’arcobaleno: una luce, al contrario, che si
riflette pura e incontaminata nell’oro come nello
specchio. È così bella questa luce che entra nella
scultura e riemerge trionfante e splendente senza
perdersi e morire nella materia.
Proprio per questo nelle opere di
Salvatore Nuzzo si susseguono tutte le immagini di
un Pulcinella – Mito, che resta immortale e trionfa
su tutto.È come la luce, che si riflette nell’oro,
non si perde nella materia e neppure nel tempo.
Li attraversa invincibile.
Tommaso Esposito
Direttore del Museo di Pulcinella
Pulcinella nel
segno/sogno di Salvatore Nuzzo
di Vanni Ronsisvalle
Nel 1841 a Londra, da una tipografia
di Fleet Street, Joseph Last licenziò, nel senso che
avviò alla diffusione in pacchi destinati a
raggiungere ogni luogo dell’Inghilterra dove
vivessero potenziali lettori, le prime copie di
Punch. Pubblicazione dal formato esattamente la metà
degli odierni tabloid scandalistici che in
Gran Bretagna prendono preferibilmente di mira la
Famiglia Reale. L’obiettivo di Punch cioè di Last e
di pochi suoi sodali era subito dichiarato, anzi
strillato nel sottotitolo di copertina: a
defender of the oppressed and radical scorge of all
authority, che non è di poco presuntuoso.
Ma ebbe subito un grandissimo
successo: disegni e testi in quella chiave satirica
stralunata e ad un tempo concretissima, l’humor
sottile e tragico che avrebbe fatto la fortuna di
Dickens e Thackerhay, scivolarono così bene nella
percezione collettiva degli inglesi che non poterono
più farne a meno come del the e dei muffin
a una certa ora del giorno. Le vittime più
caricaturate e derise furono dell’importanza
politica e sociale di un Robert Peel e di Disraeli.
Pochi anni dopo, 1849, i redattori di
Punch si dettero un disegno di copertina che sarebbe
rimasto tal quale sino al 1956. L’autore, Richard
Dayle, assegnò un volto, un corpo, un abito ed un
paio di segni particolari a Punch; gli mise di
fronte più che ai piedi – cioè non sottomesso ma
collaborativo - un Cane Barbino adorno di cappellino
e nastri. Tra i due uno scudo con il motto araldico
già noto come sottotitolo: a defender of the
oppressed …
Che differenza vi è tra Richard Dayle
e Salvatore Nuzzo, a parte i quasi centocinquanta
anni che separano le loro carriere di artisti? O
piuttosto, che cosa vi è di diverso nel soggetto
disegnato e ricorrente in ambedue (Dayle in realtà
vi lavorò una sola volta, Nuzzo a conti fatti da una
vita)? Il soggetto, così burocraticamente e
antropologicamente individuato è lo stesso. Punch
è la versione inglese di Pulcinella; come lo è per i
francesi Pollichinelle … Pulcinella è un
prototipo anche se relativo, ha natali millenari
poiché in principio era il Maccus plautino e
via così.
Non è la genealogia stranota di
Punch/Pulcinella che ci riguarda. Di più
l’iconografia, immensa e di autori eccellenti; ma
soprattutto il suo collocarsi diverso
nell’immaginario di chi ne è attratto per coglierne
infallibilmente lo spirito del tempo. Callot che nel
‘500 disegna Pollichinelle (come lo vidi al
Museo Massena di Nizza in una magnifica mostra negli
Anni Ottanta) attinge alle coscienze inquietate dei
francesi tra cattolici ed ugonotti – il ‘Parigi
val bene una messa’ di Enrico di Navarra – il
Punch di Dayle alla nascita, alla beatificazione del
capitalismo, del cinismo espresso dal
chi-si-aiuta-dio-lo-aiuta di Smiles (sottinteso:
ognuno si faccia gli interessi suoi ma sempre con i
puritani di Cromwell che lo sorvegliano); il
Pulcinella di oggi, ossia in questo svoltare nel
terzo millennio del Sistema Italia, è per noi quello
di Salvatore Nuzzo. Già da molti anni Salvatore
Nuzzo – pittore, disegnatore, scultore, ceramista -
lo ha preso sottobraccio (o viceversa) e i due –
l’artista e la maschera - non si sono più lasciati.
Di quanto è accaduto in questa liaison veramente
monogama ci facciamo un’idea in questa composita
mostra dove è presente non soltanto la
weltanchaung che anima l’artista in sinergia
perenne con il suo modello, ma l’evoluzione del
tratto, delle forme, delle materie in cui lo ritrae
di pari passo alle sue finalità; per cui lo sfumato
del disegno a carboncino attinge ora all’evocazione
del rapporto luce ed ombra a vantaggio della prima,
ora all’umor nero, al tetro di cui sono prodighi i
tempi in cui viviamo.
Se Nuzzo e Pulcinella non si sono più
lasciati, possiamo concludere con il … e vissero
felici e contenti … della favola? Non lo so.
Questa compresenza per l’artista, così assoluta e
coinvolgente poteva diventare un incubo. Una specie
di golem incombente con il quale
quotidianamente (il quotidiano di un artista è
incommensurabile) fare i conti. Bisognerebbe
chiederlo a Nuzzo.
A giudicare dal bel risultato delle
sue opere in generale, e di cui testimoniamo quelle
qui esposte, possiamo ancora una volta confermarci
che gli abbia dato, gli dia tuttora tanta felicità
inventiva nel fare arte. Tanto più vera quando
decolla da un dato storico, radicato persino
nell’antropologia dei costumi. Il Punch di
Dayle, l’ottocentesco Pulcinella inglese, ha due
gobbe, il pancione, un naso lungo e bitorzoluto e
sprigiona la consapevolezza della ridicolaggine del
mondo di cui si alimenta il suo flusso satirico, a
cominciare da se stesso. Il Pulcinella di Nuzzo, in
questi Anni Duemila, ha assunto i caratteri di un
Pierot lunaire, è misterioso e malinconico senza
essersi disarmato della sua storica vocazione al
dileggio correttivo dei costumi. Perchè fa leva sul
sentimento; per dirla semplicemente il Pulcinella di
Nuzzo esprime l’avversione per la temperie rozza,
volgare, consumistica, politicamente ingannevole dei
nostri tempi anche con il romanticismo.
Antifolcloristico, respira in un non-luogo.
Su tutti i Punch, i Pollichinelle, gli
stessi Pulcinella immortalati dagli artisti che lo
hanno preceduto nel cimentarsi con la più grande
maschera italiana, il Pulcinella di Nuzzo ha un di
più di intrigante, di struggente: la poesia. Una
corda che vibra sia che lo dipinga sia che lo
disegni, lo scolpisca, lo ‘traduca’ nel luccicore
delle sue statue in ceramica questa è l’unicità
identificativa dell’ancor giovane maestro di Acerra,
concittadino fiero del suo eroe. Il suo Pulcinella,
un solitario meditativo, sprovvisto anche della
compagnia di un Cane Barbino e (quintessenza
dell’umanità) felice-infelice. Pulcinella per
sempre.
Salvatore Nuzzo,
nato nel 1950 ad Acerra (NA), opera a Napoli ed a
Scauri (LT) in via Castagna n.16; ha conseguito il
Diploma di Maturità Artistica e il Diploma in
Pittura dell'Accademia di belle Arti di Napoli con i
Maestri G. Brancaccio e D. Spinosa. Ha frequentato i
corsi di scultura e di "nudo" con i Maestri A. Perez
e E. Giordano (Buchicco). È docente di Discipline
Pittoriche al Liceo Artistico Statale di Napoli; dal
1978 al 1987 ha insegnato al Liceo Artistico "A.
Martini" di Savona ed ha realizzato con una tecnica
nuova in ceramica: "Il Monumento alla Libertà" a
Savona 1982. Ha insegnato alla Scuola Superiore
della Ceramica di Albissola e all'Istituto d'Arte di
Imperia (Decorazione Pittorica) ove ha realizzato un
"Murales" all'ingresso dell'Istituto. Ha insegnato
presso l'Istituto Statale d'Arte della Ceramica di
Cascano ed in seguito presso quello di S. Leucio. Ha
realizzato il "Monumento a Pulcinella" in ceramica
dipinta nel Parco G. Rossa di Acerra, per il Comune
di Mondragone ha realizzato il busto di Ferrayolo,
eroe e martire della Resistenza, nella Biblioteca
Civica e un'opera di Arte Sacra (tela di cmq
220x187) nella Chiesa di Grunuovo (LT). Ha
realizzato un pannello in maiolica nell'atrio Scuola
Media Statale di Acerra, i Mosaici di S. Pietro e
Paolo e della Madonna di Megyugori nella Chiesa S.
Pietro Apostolo di Acerra ed una maiolica nella
Chiesa SS. Maria del Suffragio di Acerra.
Principali mostre
1972: - VII Rassegna d'Arte del
Mezzogiorno al Museo Pignatelli, Napoli;
1975: - X Quadriennale Nazionale
d'Arte di Roma; V premio "Pontano", Napoli;
1975/77: - VI premio "Pontano",
Napoli;
1981: - 66a Mostra
Bevilacqua la Masa, Venezia;
1982: - “Immagini, Realtà,
Documenti”, Pinacoteca di Siena; - III Biennale
d'Arte della Spezia; - Pinacoteca di Salsomaggiore;
- 1° segnalato della Biennale, Promotrice Belle Arti
di Torino;
1983 – 2003: - Opere Grafiche alle
Terme "Vescine" di Suio; - Mostra di opere grafiche
e plastiche di reperti archeologici, Museo di
Minturno;
1987: “La Ceramica leri e Oggi”,
Rassegna d'Arte della Ceramica, Savona;
1988: “L'Arte Ceramica in Terra di
Lavoro” presso il Museo Campano di Capua e presso il
Palazzo Comunale di Gaeta;
1989: - Rassegna della Ceramica,
Cascano; - Premio "Corrado Cagli" I.S.A. "Palizzi",
Napoli;
1990 : - Mostra alla Maison De
Pulichinelle, Saintes, France;
1991: - Rasegna di Artisti
Contemporanei, Napoli;
1992: - “Arte Contemporanea”, Scauri;
- “Incontro con l'Arte”, Castello Baronale Acerra
(NA);
1993: - “Arte Ceramica”, galleria
Appiantica, Scauri.
1993 – 1994 – 1995 – 1996 – 1997 –
1998 - 1999 – 2000: - Mostra Internazionale Arte
Sacra, Palazzo Bartolo Longo di Pompei;
1994: - Restauro di cornici in oro a
foglia e delle Porte d'Epoca, diretto dal prof.
Salvatore Nuzzo in collaborazione con Lello
Fiorentino e con Accademia delle Belle Arti di
Napoli, eseguito nelle Sale della Presidenza dei
Consiglio dei Ministri S.S.P.A. della Reggia di
Caserta;
1996: - Restauro di affreschi e ori a
foglia, eseguiti da Salvatore Nuzzo in
collaborazione con l'Accademia Belle Arti di Napoli,
Chiesa di Grazzanise (CE); - “II Pulcinella nel
Segno dei Pluralismo Etnico e Culturale”, Castello
Baronale di Acerra; - Galleria "Appiantica", Scauri;
- Mostra alle Terme "Vescine" di Suio;
1997 - 1° Premio Internazionale
"Artigianato Religioso”, Pompei; - The International
Association of Lions Clubs con la partecipazione dei
Liceo Artistico di Napoli; - 1° Premio “XXII
Incontro Internazionale Macroproblemi” alla
Biblioteca Nazionale Centrale di Roma con la
partecipazione del Liceo Artistico di Napoli; -
Mostra "Pulcinella" Castello Baronale di Acerra;
1998: - Realizzazione di un'opera
Pittorica "Arte Sacra" su tela (cmq 220 x 187),
Chiesa di Grunuovo (LT)
1999: Collettiva alla Sala S. Chiara,
Napoli.
2000 – 2002: - “Mostra Storica di
Arte Sacra" presso l'istituto B. Longo di Pompei; -
XIII mostra di Arte Sacra presso l'istituto B. Longo
di Pompei;
2002 - 2003: - “L'ombelico del giorno
e Pulcinella tra i maccheroni” Castello Baronale,
Museo di Pulcinella di Acerra;
2003: - Mostra di opere grafiche di
reperti archeologici, Area Archeologica di Minturno;
2004: - Terme "Vescine" di Suio; -
Museo Campano di Capua;
2005: - Mostra dei bozzetti del
Monumento alla Libertà al Museo Provinciale Campano
di Capua;
2006: - "Giovanni Paolo II: La pace
nel dialogo", Villaggio dei Ragazzi, Maddaloni; - "Mater
Magna", Salone Espositivo Comunale di Formia e
Palazzo Ducale di Alvito; - "Nel Segno di Mozart",
Palazzo Ducale di Atina; - "Mozart & Napoli"
nell’ambito dell’Autunno Musicale, Salone di
Rappresentanza della Pro Loco, Reggia di Caserta;
2007: - "Essere o Apparire tra verità
e illusione", Palazzo Ducale di Atina 2007. - Notte
Bianca a S. Maria a Vico.
Personali
1972: - Galleria d'Arte "S. Carlo",
Napoli; - Galleria d'Arte "Digramma 32";
1977: - "6 proposte" Napoli;
1980: - Centro d'Arte "Il Segno",
Caserta;
1981: - Galleria "La Seggiola"
Salerno;
1982: - "L'Elefante Blu" Alberga
(IM);
1983: - Galleria d'Arte "Sapone"
Caserta; - Palazzo Civico Savona;
1987: - "Mitografia di una maschera"
Sala magna della Civica Scuola di Musica, Acerra;
1988/90: - Sala Comunale "Mallozzi",
Scauri;
1990: - “Pulcinella”, Centro di
Cultura, Acerra;
1993: - “L'Esplorazione degli
Archetipi: il Pulcinella” di Salvatore Nuzzo -
Castello dei Conti, Acerra;
1994: - “II Pulcinella di Salvatore
Nuzzo”, Tavola Rotonda "Il Pulcinella, una maschera
per l'Europa", Comunità Domenicana S. Pietro
martire all'Università di Napoli; - Personale al
Centro Internazionale Club Unesco Roma;
1999: - “Pulcinella: una maschera per
il mondo”, Castello Baronale, Acerra; - Sala S.
Chiara, Napoli;
2001: - “Maggio dei monumenti”
Biblioteca Comunale "G. Caporale" Castello Baronale,
Acerra (NA);
2002: - Mostra dei bozzetti del
Monumento alla Libertà, 1° Salone della Scuola
Superiore Pubblica Amministrazione, Reggia di
Caserta;
2003: - Opere grafiche dal 1983-2003,
Hotel Terme "Vescine", Suio Terme (LT); - Mostra di
reperti archeologici Area Archeologica di Minturno,
Museo, Minturno;
2004: - Personale di opere grafiche e
plastiche del Museo di Minturno e di Napoli, Area
Archeologica di Minturno;
2006: - Mostra di opere grafiche
della Statuaria del Parco della Reggia di Caserta e
del Parco della Reggia di Capodimonte di Napoli,
Salone di Rappresentanza della Pro Loco, Reggia di
Caserta; - Area Archeologica di Minturno, Terme
Vescine di Suio Terme;
2007: - Villa Campolieto; – Ercolano;
- Opere grafiche di reperti archeologici, Marina di
Minturno, Acquedotto di Minturno e scavi di Pompei
Ercolano, Area Archeologica di Minturno, Terme
Vescine, Museo Provinciale di Capua 2007; -
“Pulcinella, una maschera per l'Europa”, Salone di
Rappresentanza della Pro Loco, Reggia di Caserta e
Museo di Pulcinella Palazzo Ducale di Acerra.
Le sue opere si
trovano nelle collezioni pubbliche e private
Giardini della Questura di Savona
Museo di Capodimonte di Napoli (Palazzetto
Borbonico)
Museo Nazionale Archeologico di
Napoli (Biblioteca - Archivio)
Museo Campano di Capua
“Reggia di Caserta - Le fontane del
parco”, Castello Baronale (Museo di Pulcinella) di
Acerra
Istituto d'Arte di Imperia
Museo del Pontificio Santuario di
Pompei (Napoli)
Biblioteca del Liceo Artistico
Statale di Napoli
Museo Archeologico di Minturnae
Comune di Mondragone
Comune di Minturno - Castello
Baronale.
Hanno scritto:
G. Agnisola, S. Di Bartolomeo, G. R.
Bellini, T. Esposito, C. Ferone, E. Giordano (Buchicco),
G. Grassi, F. C. Greco, M. Lombardi, A. Miele, A.
Montano, U. Piscopo, P. Ricci, M. Roccasalva, V.
Ronsisvalle, C. Ruyu, C. R. Sciascia, M. Sciascia,
D. Spinosa, M. Vitiello, C. Vivaldi.
Echi Stampa, radio Tv
* “Undici allievi di quell’autentico
Maestro che è Domenico Spinosa alla <Parete>, il
Roma, Napoli 31 marzo 1972 a. III n.115; * G.
Grassi. Salvatore Nuzzo alla <San Carlo>, l’Unità,
Napoli sabato 7 aprile 1973 di P. Ricci; * Mostre in
Italia, Arte, Cronaca, Corriere del Mezzogiorno,
Napoli aprile 1973; * S. Di Bartolomeo, Arte giovane
<Le Arti>, 1973; * Caserta 1980: Riflessione
sull’uomo, marzo 1975; * La scultura di Nuzzo,
Caserta <Paese Sera> Campania, sabato 12 aprile
1980, T. Esposito; * Savona TV <Notiziario> domenica
28 febbraio ore 19.00 (replica ore 22.00); *
Presentazione dell’esposizione del bozzetto del
<Monumento alla Libertà>, galleria d’arte
contemporanea <L’Elefante Blu>, Albenga 1982; *
Savona TV <Notiziario> sabato 6 novembre ore 19.00
(replica ore 22.45), <Monumento alla Libertà>,
<Giardini della Crespi> di Savona 1982; * Rai 3 TG
Genova <Notizie nazionali e regionali> domenica 21
novembre ore 19.15 (replica ore 22.10): <Giardini
della Crespi> di Savona 1982; * Rai TV Genova, I
Rete <Primissima> Speciale TG1 Attualità – Taccuino,
di Vanni Ronsisvalle, mercoledì 1° dicembre ore
13.15: presentazione del Monumento alla Libertà,
<Giardini della Crespi> di Savona 1982; * La Stampa,
Croneche della Liguria: Il Monumento alla Libertà
nei <Giardini della Crespi> di Sandro Chiaromonti
26/12/1982; * Flash Gallerie – a. II n.6, Salvatore
Nuzzo allo Studio Sapone, Caserta, aprile 1983; *
Rai 3 Napoli TG£ <Notizie Nazionali e Regionali>
sabato 3 ottobre 1987, ore 21.30 (replica ore
21.25): Inaugurazione del Monumento a Pulcinella,
Parco Guido Rossa, Acerra; * Il Mattino a. XCVI n.270
sabato 3 ottobre 1987 <Si inaugura un Monumento a
Pulcinella – Una lastra di marmo che raffigura una
ballata nel rione periferico, Guido Rossa, Acerra
riscopre la sua maschera, E. Toscano; * Radio Uno,
Roma, 6 dicembre 1987 ore 13.15: Trasmissione
radiofonica per il Monumento a Pulcinella Giardini
Coop. T. Esposito Acerra; * TVA <Notiziario>,
mercoledì 30 dicembre alle ore 19.50: Trasmissione
televisiva Salvatore Nuzzo alla Civica Scuola di
Musica <Il Mito di Pulcinella>; * Il Mattino a XCVII
n.8 sabato 9 gennaio <Il Mito di Pulcinella, la
mostra del ceramista Salvatore Nuzzo alla Civica
Scuola di Musica, E. Toscano; * Mostra di ceramica
al Palazzo Ducale di Sessa Aurunca, espongono in una
sala riservata agli operatori artistici del
territorio: Gianfrancesco, Nuzzo, Tobia, Simoniello,
Vellone; * Il Mattino a. CI mercoledì 30 dicembre
1992: “Acerra una sezione dedicata a Pulcinella - Un
Pulcinella realizzato dall'artista Salvatore Nuzzo”
di T. Esposito. * II Mattino a CII martedì 30
novembre 1993: “Donato dagli eredi della celebre
maschera la Fatiscente Residenza - Si cercano
Sponsor per la ristrutturazione - Acerra <La Casa
di Pulcinella> cambia <Padrone> di T. Esposito. *
Telefutura - martedì 30 novembre 1993 ore 10,15
intervista a Salvatore Nuzzo "Casa di Pulcinella"
Borgo della Maddalena di Acerra. * Tele Napoli 9:
TG9 informazione sabato 18 dicembre 1993 ore 20,15:
“L'esplorazione degli Archetipi: il Pulcinella di
Salvatore Nuzzo, Castello dei Conti di Acerra”. *
RAI 3 Napoli: TG3 sabato 22 gennaio 1994, ore 14,10:
“L'Esplorazione degli Archetipi - Pulcinella di
Salvatore Nuzzo - Tavola Rotonda: <Pulcinella una
Maschera per l'Europa>; relatori: Tommaso Esposito,
Franco Carmelo Greco e Ugo Piscopo”. * Comunità
Domenicana S. Pietro Martire all'Università di
Napoli, II Mattino, domenica 5 gennaio 1997, Acerra
Mostra su Pulcinella. * II Giornale di Latina,
“Pulcinella a Suio Agosto 1997; espone Levita,
Nuzzo, L. Captano”. * Centro Internazionale Club
Unesco. Museo Roma aprile 1994. * II Mattino,
martedì 27 aprile 1997, “Pulcinella nell'Arte,
Mostra al Castello Baronale di Acerra”; * Il Mattino
dic 2003 "Pulcinella rivive nel Castello"; * Rai 3
Tg: Pulcinella alla comunità Domenicana
dell'Università di Napoli; * La Voce del Quartiere
di Napoli di C. Irace: I Pulcinella di Salvatore
Nuzzo alla Fiera di Striano nello stand della
provincia; * La provincia di Latina 18 ago 2004:
Opere Reperti di Salvatore Nuzzo - un'esposizione
allestita al Museo Archeologico di Minturno per
tutto il mese di agosto 2004; * Il Mattino, art. di
G. Ciufo 29 ago 2004: Prestigiosa mostra nell'Area
Archeologica con l'esposizione di reperti di
Salvatore Nuzzo; * La provincia di Latina: L'artista
campano in Area Archeologica fino al 10 sett 2004; *
La provincia di Latina, 4 sett 2006: Celebri statue
rivivono nelle opere di Salvatore Nuzzo - Fontane
dai parchi regali, una mostra a Suio Terme Vescine;
* Il Mattino 27 sett 2006: Nuzzo ridisegna le
fontane; * Mostra di Salvatore Nuzzo alla Reggia di
Caserta di M. Lombardi, Il Caffè 2006; * Salvatore
Nuzzo espone nel Salone di rappresentanza della Pro
Loco di Caserta all’interno della Reggia borbonica,
Il Giornale di Caserta, M. Sciascia. * Il Mattino 12
ago 2007: La storia dell'acquedotto romano, mostra
in Area Archeologica di Minturno di Salvatore Nuzzo;
* La provincia di Latina 29 ago 2007: Oggi si
inaugura una mostra di reperti alle terme Vescine; *
La Voce del Quartiere di Napoli: Ancora una proposta
interessante di Salvatore Nuzzo - alle Terme Vescine
nell'agosto 2007 disegni di opere d'arte. |