Novecento a Napoli
(1910-1980)
Per un museo in progress
Nato da un progetto di Nicola Spinosa, il Museo intende
documentare, attraverso una selezione condotta con
metodo storico-critico, quanto realizzato a Napoli nel
corso del Novecento, entro i limiti cronologici
indicati, nel campo della produzione artistica; in
particolare, da quanti si applicarono, in quegli anni,
soprattutto o quasi esclusivamente, in pittura, scultura
e in varie sperimentazioni grafiche. Così da costituire
uno strumento indispensabile, ma in città fino a oggi
del tutto assente o quasi, perché dell'arte a Napoli nel
secolo scorso possano essere adeguatamente evidenziati,
come per altri aspetti e momenti della precedente
vicenda artistica documentati in vari musei napoletani,
ma non solo, tendenze e scelte, ruoli e incidenze, nel
campo più vasto delle diverse esperienze condotte in
altri ambiti culturali, sia locali che nazionali e
internazionali.
Per questo nuovo Museo, che si aggiunge alle altre
strutture affini dipendenti dal Ministero per i Beni e
le Attività Culturali e dalla Soprintendenza Speciale
per il Patrimonio Storico, Artistico, Etnoantropologico
e per il Polo Museale della città di Napoli, realizzato,
intenzionalmente e significativamente negli spazi del
Carcere Alto di Castel Sant'Elmo adiacenti la Biblioteca
e la Fototeca di Storia dell'Arte aperte al pubblico,
sono state selezionate ed esposte circa 170 opere
realizzate da 90 artisti napoletani, ma con l'aggiunta
anche di alcune presenze di artisti non napoletani, che
con ruoli diversi furono attivi in città.
Si tratta di un nucleo notevole di dipinti, sculture,
disegni o incisioni costituito integralmente con opere
provenienti dalle stesse raccolte museali della
Soprintendenza, dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna
di Roma, dal Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di
Trento e Rovereto e, soprattutto, con donazioni o con la
formula del 'comodato', oggi sempre più diffusa in
Italia e da tempo all'estero, di generosi artisti e
collezionisti privati. Con il programma o l'auspicio che
si tratti solo di un primo nucleo, che, con gli anni a
venire, possa ulteriormente accrescersi, così da
documentare altri, diversi e successivi aspetti della
produzione artistica napoletana, ma non solo, del secolo
scorso, per i quali al momento si è ritenuto più
opportuno sospendere ogni giudizio critico non basato su
sempre indispensabili basi storiche.
La scelta degli artisti e delle opere è stata curata da
Angela Tecce, direttrice del complesso di Castel
Sant'Elmo, con la costante collaborazione dello stesso
Nicola Spinosa, mentre la realizzazione del Museo si è
resa possibile per il diretto coinvolgimento nel
progetto della Regione Campania-Assessorato al Turismo e
Assessorato ai Beni Culturali, con l'utilizzo dei fondi
disponibili grazie al co-finanziamento dell'Unione
Europea POR- FESR Campania 2007-2013. La Direzione
Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l'Architettura
e l'Arte Contemporanee ha concorso, per conto del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, alla
realizzazione dei relativi apparati didattici,
informativi e audiovisivi. Con il contributo di Italcoat,
Metropolitana di Napoli, Seda Group.
'Novecento a Napoli' si articola attraverso un percorso
cronologico suddiviso per sezioni: dalla documentazione
della Secessione dei ventitré (1909) o del primo
Futurismo a Napoli (1910-1914) al movimento dei
Circumvisionisti e del secondo Futurismo (anni
Venti-Trenta); dalle varie testimonianze su quanto si
produsse tra le due guerre alle esperienze succedutesi
nel secondo dopoguerra (1948-1958), dal Gruppo 'Sud' al
cosiddetto Neorealismo, dal gruppo del M.A.C.
all'Informale o al Gruppo '58. Seguono le sezioni
riservate agli anni Settanta, con particolare
riferimento, ma non solo, alle Sperimentazioni
Poetico-visive e all'attività dei gruppi legati alle
esperienze condotte nel campo del sociale. Fino
all'ultima sezione, dove è documentata l'attività di
quanti, pur continuando a operare dopo l'80
sperimentando linguaggi diversi, si erano già affermati
in città in quel decennio, prima che il terribile sisma
del 23 novembre colpisse e segnasse nel profondo realtà
e prospettive di Napoli e di altre aree meridionali.
Sulla base di quanto qui esposto sono state, pertanto,
selezionate ed esposte opere di: Carlo Alfano, Enrico
Baj, Mathelda Balatresi, Renato Barisani, Guido Biasi,
Andrea Bizanzio, Giovanni Brancaccio, Giannetto Bravi,
Emilio Buccafusca, Enrico Bugli, Francesco Cangiullo,
Giuseppe Capogrossi, Luciano Caruso, Guido Casciaro,
Giuseppe Casciaro, Luigi Castellano (Luca), Raffaele
Castello, Alberto Chiancone, Vincenzo Ciardo, Francesco
Clemente, Carlo Cocchia, Mario Colucci, Mario Cortiello,
Salvatore Cotugno, Luigi Crisconio, Edgardo Curcio,
Renato De Fusco, Lucio del Pezzo, Crescenzo Del Vecchio
Berlingieri, Armando De Stefano, Gianni De Tora,
Fortunato Depero, Giuseppe Desiato, Bruno Di Bello,
Gerardo Di Fiore, Carmine Di Ruggiero, Baldo Diodato,
Salvatore Emblema, Francesco Galante, Saverio Gatto,
Vincenzo Gemito, Manlio Giarrizzo, Edoardo Giordano (Buchicco),
Franco Girosi, Emilio Greco, Raffaele Lippi, Nino
Longobardi, Luigi Mainolfi, Antonio Mancini, Giuseppe
Maraniello, Tommaso Marinetti, Stelio Maria Martini,
Umberto Mastroianni, Rosaria Matarese, Elio Mazzella,
Luigi Mazzella, Emilio Notte, Mimmo Paladino, Maria
Palliggiano, Franco Palumbo, Rosa Panaro, Edoardo
Pansini, Guglielmo Peirce, Augusto Perez, Mario Persico,
Giuseppe Pirozzi, Gianni Pisani, Carmine Rezzuti, Clara
Rezzuti, Paolo Ricci, Guglielmo Roehrssen di Cammarata,
Errico Ruotolo, Corrado Russo, Mimma Russo, Quintino
Scolavino, Domenico Spinosa, Bruno Starita, Federico
Starnone, Toni Stefanucci, Guido Tatafiore, Ernesto
Tatafiore, Giovanni Tizzano, Ennio Tomai, Raffaele
Uccella, Maurizio Valenzi, Antonio Venditti, Gennaro
Villani, Eugenio Viti, Elio Waschimps, Natalino Zullo.
Il Museo dispone, inoltre, di un catalogo edito da
Electa, con le presentazioni del Presidente della Giunta
Regionale Antonio Bassolino, del Direttore Generale per
il Paesaggio, le Belle Arti, l'Architettura e l'Arte
Contemporanee Roberto Cecchi e del Soprintendente
Lorenza Mochi Onori; una premessa di Nicola Spinosa, una
introduzione della Direttrice Angela Tecce; e con saggi
critici di Maria Antonietta Picone Petrusa, Angela Tecce,
Mario Franco e Aurora Spinosa, Katia Fiorentino.
Il Museo è stato aperto al pubblico da venerdì 5 marzo
2010. Orario: tutti i giorni ore 10-19; martedì chiuso.
Ingresso: € 3,00. Informazioni: 848.800288.