Testo di
Giuseppe Ressa
Editing e immagini a cura di
Alfonso Grasso
La ripartizione della spesa tra i singoli ministeri
mostra altre sorprese: a quello
della Guerra (così si chiamava il Ministero della
Difesa) andava il
19.52 % del totale, ai Lavori
Pubblici il 9.62%, alla Pubblica Istruzione l’1.34 %.
Vi era poi una grossa sperequazione nella distribuzione
della spesa pubblica tra Nord e Sud tanto che
“Lo Stato
spendeva mediamente 50 lire per ogni cittadino del Nord
e 15 per quello del Sud”
.
A esempio, per le opere idrauliche in agricoltura che
era la principale attività economica italiana, troviamo
questi dati:
Tav. 1 - Distribuzione della spesa per le opere
idrauliche per l’agricoltura in Lire (1862-1898)
Lombardia |
92.165.574 |
Veneto |
174.066.407 |
Emilia |
103.980.520 |
Sicilia |
1.333.296 |
Campania |
465.553 |
Dalle cifre si evince l’enorme disparità di
finanziamenti tra il nord e il sud; l'unica spesa di un
certo rilievo, per il meridione, fu l'acquedotto
pugliese (realizzato dopo il 1902); la media pro-capite
per queste spese fu di l. 0,39 per abitante nel
Mezzogiorno
continentale (l. 0,37 in Sicilia) contro la media
nazionale di l. 19,71
.
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5 Lire, 1874, retro |
I prestiti di favore per costruire gli edifici
scolastici raggiungono per il Sud la punta massima in
Puglia di l. 5.777 per ogni 100.000 abitanti (Campania l.641,
Calabria 80); nel Nord le punte sono l.
13.345 in
Piemonte e l.
15.625 in
Lombardia
;
al Nord le scuole tecniche sono distribuite in ragione
di una ogni 141 mila abitanti, al Centro una ogni 161
mila abitanti, al Sud una ogni 400 mila abitanti; analoga la situazione delle
Università
per cui nel
Mezzogiorno
continentale rimase solo quella di Napoli e ci si oppose
al progetto di creazione di una sede a Bari.
Gli appalti sono concessi quasi esclusivamente al
Centro-Nord e cosi pure le società con monopoli,
privilegi e sovvenzioni sono al Centro-Nord.
Trasporti
Anche per i trasporti il Sud è svantaggiato: mandare
una merce via mare da Genova a Napoli costa lire
0,85/quintale; in senso inverso costa lire 1,50/quintale
.
Le speseper spiagge, fari e fanali
ammontano per il Nord a l. 278 mila per ogni km. di
costa, a l. 83 mila al Centro, a lire 43 mila per il Sud
ed a lire 31 mila in Sicilia; nella stessa epoca il
Parlamento respinge i progetti di leggi speciali per
i porti del Sud ed approva quelli per il
Centro-Nord. Un gran parlare si è fatto sulle spese
ferroviarie che lo Stato unitario ha fatto al Sud:
863 milioni per la parte continentale, 479 milioni per
la Sicilia, il tutto, però, va commisurato al totale
di 4.076 milioni spesi nello stesso periodo per l'Italia
intera, il Sud ebbe perciò meno di un terzo dello
stanziamento complessivo;
in effetti, quest’atto di "generosità" fu necessario per
collegare i mercati a favore degli scambi, utili
soprattutto al nord.
Il 15 Ottobre del 1860 fu promulgato dal governo
prodittatoriale di Garibaldi il decreto di concessione
per la costruzione di strade ferrate in favore della
Società Adami e Lemmi di Livorno (quest’ultimo futuro
potentissimo Gran Maestro della Massoneria Italiana)
assicurando per contratto un utile netto del 7%; le
precedenti convenzioni con ditte meridionali furono
annullate anche se i lavori erano a buon punto tanto che
tutte le gallerie e i ponti erano già stati costruiti;
per ordine del governo prodittatoriale i lavori furono
sospesi e a nulla valsero le rimostranze del titolare
della concessione, il pugliese Emmanuele Melisurgo, che
insisteva perché il divieto fosse revocato e gli fosse
permesso di far lavorare i suoi operai
.
D’altra parte per Adriano Lemmi si era mosso addirittura
Giuseppe Mazzini con una lettera di raccomandazione,
antesignana di tangentopoli, nella quale si invitava ad
accontentare il massone perchè “dove altri farebbe
suo pro d’ogni frutto d’impresa, egli mira a fondare
la Cassa
del partito e non la sua”
.
Spese amministrative
Si deve al Nitti se la leggenda del "burocratismo"
meridionale sia stata smantellata, poiché egli ha
provato, con un'analisi condotta con puntigliosità
teutonica, come gli uffici dello Stato fossero
prevalentemente concentrati al Nord (scuole,
magistratura, esercito, polizia, uffici amministrativi
ecc.) e tutti i codici e l'intera struttura statale
erano piemontesi eppure ci si continua a riferire
dispregiativamente alla burocrazia borbonica come in
un'estasi d’ignoranza quasi intenzionale.
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