Testo di
Giuseppe Ressa
Editing e immagini a cura di
Alfonso Grasso
A Napoli sorgevano
due grandi fabbriche di vetri e cristalli, per le quali
si erano fatti venire operai e macchine dall’estero; in
breve la produzione del Regno poté competere con quella
di Francia e Germania e i quattro quinti della
richiesta nazionale erano soddisfatti dall’industria
napoletana, parte dei vetri prodotti era esportata a
Tunisi, ad Algeri e persino in America.
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Napoli, Capodimonte |
Ci sembra poi
superfluo soffermarsi sulla fabbrica di porcellane di
Capodimonte (produceva zuccheriere, ciotole,
caffettiere, boccali, tabacchiere, cucchiaini, scatole
lavorate, statuine) voluta da Carlo III e famosa in
tutto il mondo, era la punta di diamante di 500
industrie di ceramica e materiali edili (comprese le
famose piastrelle smaltate di Vietri) che davano lavoro
a 36mila operai.
Giuseppe Ressa |