Le pagine della cultura

 

 

I Giardini della Minerva

l’orto botanico più antico d’Europa

di Astrid Filangieri

Erbario, sec XIII

 

Il più antico orto botanico d’Europa? A Salerno!

Nella zona occidentale, chiuso tra il torrente Fusandola e le antiche mura di cinta della città, alle pendici del colle Bonadies, l'orto terrazzato e cinto è ciò che rimane dell'orto medico di Matteo Silvatico, illustre maestro della Scuola  Medica Salernitana.

Proprietaria, fin da XII secolo, fu la famiglia Silvatico, di cui un componente, Matteo, tra il tredicesimo ed il quattordicesimo secolo, si distinse come insigne medico della Scuola salernitana e profondo conoscitore di piante per la produzione di medicamenti. Di Matteo Silvatico è il Liber cibalis et medicinalis Pandectarum, preziosa raccolta di informazioni sui semplici, cioè sulle piante che venivano utilizzate per la produzione di medicamenti. È proprio in questo luogo che nasce, ad opera di Matteo Silvatico, il primo orto botanico del mondo occidentale. Nei Giardini della Minerva vennero, per la prima volta, coltivate e classificate una grande quantità di piante ed erbe, per studiarne a scopo scientifico le proprietà terapeutiche e medicamentose. Il sito è dotato di un particolare microclima, favorito dalla scarsa incidenza dei venti di tramontana e dalla favorevole esposizione, che ancora oggi permette la coltivazione o addirittura la propagazione spontanea di specie vegetali esigenti in fatto di umidità e calore. Qui veniva svolta una vera e propria attività didattica per mostrare agli allievi della Scuola Medica le piante con il loro nome e le loro caratteristiche.

Documenti storici confermano che questo giardino fu il primo Orto botanico d'Europa per la coltivazione e raccolta dei semplici, vegetali a scopo terapeutico. La particolare tipologia di disegno e uso della vegetazione è stata poi ripresa anche nei successivi orti botanici di Padova, Pisa, Firenze, Pavia e Bologna.

Manfredo de Monte Imperiali, Liber de Herbis et plantis

Il recupero del giardino della Minerva dà quindi continuità storica e scientifica alla straordinaria opera di Matteo Silvatico, restituendo alla memoria culturale della città il suo primato in ambito botanico. A tale tradizione culturale erano legati anche  altri illustri botanici salernitani quali Niccolò Preposito, Giovanni e Matteo Plateario.

I Giardini, attualmente di proprietà del Comune, sono divisi in terrazzamenti con un sistema di distribuzione dell'acqua, con vasche e fontane per ogni terrazzamento, che ha garantito il mantenimento a coltura degli appezzamenti nei secoli.

L'elemento forse più pregevole dei giardini è la scalea del Seicento, costruita sulle mura antiche. La scala congiunge i vari terrazzamenti, dai quali si può ammirare il porto ed il centro storico della città.

Il primo livello del giardino, quello più in basso, e di dimensioni maggiori, presenta aiuole regolari quadrate che riprendono il più antico tracciato ritrovato perlustrando gli strati più profondi del terreno. La vasca presente su questo livello è detta "peschiera", per la sua forma di rettangolo allungato, ed è scandita nel suo lato esterno da quattro colonne. Questo primo livello presenta nel lato più esterno una balaustra che forma un'ampia e lunga terrazza che si affaccia su un eccezionale panorama.


vista il sito ufficiale dei Giardini della Minerva http://www.giardinodellaminerva.it/

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