la collezione d'arte: Francesco Paolo Michetti

Autoritratto, 1877. Pastello a tempera su carta, cm 47 x 54,5. Napoli, Museo Pignatelli

Nasce nel 1851 a Tocco Casauria, in provincia di Pescara.

Si forma a Napoli, dove è allievo di Dalbono presso l'Istituto di Belle Arti e dove si avvicina alle tematiche del realismo grazie alla frequentazione di Morelli, Palizzi e del gruppo di artisti della scuola di Resina, tra i quali De Nittis. A Napoli conosce Mariano Fortuny, presentato all'Accademia da Morelli, e, per tramite dell'artista spagnolo, si avvicina alla pittura impressionista e all'arte giapponese. Nel 1872 partecipa per la prima volta al Salon di Parigi (Retour du potager e Somneil de l'innocence), riscuotendo l'ammirazione di Goupil e Reutlinger, che stipula un contratto con l'artista. Nello stesso periodo sperimenta la fotografia, che costituirà uno dei punti fondamentali della sua ricerca espressiva, dapprima come mezzo di studio della natura e in seguito, dal 1890 in poi, come linguaggio artistico autonomo. Dopo il grande successo conseguito col dipinto del Corpus Donimi (collezione privata) presentato all'Esposizione di Napoli nel 1877 insieme con l’Autoritratto, avvia la produzione di grandi tele di formato orizzontale con figure affiancate. Suggestionato da Fortuny e sostenuto da una tecnica sapiente, trasforma i temi del folklore abruzzese in affollate composizioni dalla vibrante policromia, come nel Voto (Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna), suo capolavoro del 1883, esposto all'Esposizione di Roma (ma anche a Parigi, Torino e Milano), opera eseguita dopo numerosi studi dal vero che ne testimoniano la grande abilità di disegnatore.

Affine al conterraneo D'Annunzio, che conosce nel 1881, realizza nel 1895 il dipinto La figlia di Jorio, premiato alla I Biennale di Venezia, che forse ispira la famosa opera del letterato abruzzese del 1903. Nel 1900 presenta all'Esposizione di Parigi Le Serpi e Gli Storpi (Francavilla al Mare, Museo Michetti), opere lungamente rielaborate, con le quali abbandona l'uso della ridondante policromia. Lasciata la pittura, si ritira a Francavilla per dedicarsi completamente alla fotografia, attraverso la quale conduce un attento studio, espressivo e formale, sulla figura. Muore a Francavilla a Mare nel 1929.


Tratto dalle biografie degli artisti di Marina Minozzi per l’opera “La Collezione d’Arte del Sanpaolo Banco di Napoli” a cura di Anna Coliva.

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