Sud Illustre

 

Masuccio Salernitano

a cura di Fara Misuraca e Alfonso Grasso

Tommaso Guardati detto Masuccio Salernitano o da Salerno nacque intorno all’anno 1410, probabilmente a Sorrento, ma giovanissimo si trasferì con la famiglia a Salerno, che finì per diventare la sua città; lì venne avviato agli studi ecclesiastici che però lasciò poco dopo per intraprendere la carriera di funzionario pubblico; quindi si trasferì a Napoli presso la corte di Alfonso d'Aragona dove ebbe modo di frequentare l'ambiente umanista ed ebbe l’opportunità di ammirare la straordinaria fioritura umanistica della corte aragonese e di conoscerne i protagonisti, fra cui Giovanni Pontano; a Napoli iniziò, intorno al 1450, la sua attività di novellista e compose parte del suo Novellino. A Dopo il 1463, rientrò a Salerno per come segretario del principe Roberto Sanseverino. Negli ultimi anni di vita si dedicò alla sistemazione del Novellino, l’unica sua opera letteraria pervenutaci ma il lavoro venne interrotto dalla morte, sopraggiunta nel 1475. Secondo lo storico salernitano Matteo Fiore, sarebbe sepolto a Salerno nell'antica Chiesa di Santa Maria de Alimundo, in una nicchia al centro del pavimento e priva di iscrizioni.

Masuccio Salernitano è ricordato esclusivamente come autore del Novellino una raccolta di cinquanta racconti satirici e grotteschi, pubblicata postuma nel 1476.

È una figura innovativa nella novellistica per il suo discostarsi dalla tradizione boccacciana di inquadrare i racconti in una cornice. Masuccio dimostra un vivo spirito satirico, che va oltre il gusto boccacciano della beffa, preferendo i toni sarcastici, specie nei confronti delle donne e del clero. Proprio a causa del forte carattere anticlericale nel 1557 la censura ecclesiastica inserì il Novellino nell’Indice dei libri proibiti e da distruggere. La circolazione delle novelle fu semiclandestina: soltanto le edizioni milanese (1483) e veneziana (1484) furono capaci di garantire alla produzione di Masuccio una discreta diffusione.

L’opera è composta da cinquanta racconti distribuiti in cinque raggruppamenti di dieci, ciascuno dedicato a un tema e corredato da un prologo. La prima dedica, rivolta a Ippolita Sforza, duchessa di Calabria, funge da introduzione all’intera silloge di novelle, che si conclude con un “Parlamento de lo autore al libro suo”. Ogni novella è dedicata a un personaggio illustre della corte di Napoli.

Le prime dieci novelle raccontano i vizi dei religiosi. Nella seconda parte si narrano le beffe ordite ai danni dei mariti gelosi. La terza parte tratta i difetti delle donne, la quarta gli amori tragici o felici, la quinta, infine, la virtù nobiliare.

Gli assi tematici principali sono due l’odio per le donne (la misoginia) e l’anticlericalismo

Una novella del Novellino, Mariotto e Ganozza (novella XXXIII), ispirò indirettamente il Giulietta e Romeo di Shakespeare. E recentemente il commediografo salernitano Franco Pastore ha tratto quattro divertenti commedie musicali dal Novellino: Lo papa a Roma, La moglie dell'oste, Il Vescovo la monaca e la badessa e Le brache di san Griffone.


Tratto da Moduli di letteratura italiana ed europea di A. Dendi, E. Severina, A. Aretini, Carlo Signorelli Editore, Milano.

Centro Culturale e di Studi Storici "Brigantino - il Portale del Sud" - Napoli e Palermo admin@ilportaledelsud.org ®copyright 2010: tutti i diritti riservati. Webmaster: Brigantino.

Sito derattizzato e debossizzato