Maschito è adagiato su di
una collina, sulla strada che da Forenza conduce a Venosa. Ad est il suo
territorio lambisce l’antico bosco di Acerenza, mentre ad ovest degrada
dolcemente verso le lontane terre di Puglia. Nel panorama, al tramonto, si
stagliano le sette punte del Vulture.
Fondato nella prima metà
del ‘500 da un drappello di coloni albanesi, Maschito deve il nome alla
leggendaria composizione tutta maschile della comitiva. Leggenda ancor vuole
che le donne vennero sottratte alla vicina Venosa. Il dialetto è una forma
arcaica di Albanese, un po’ diverso dalle parlate degli altri siti arabesh
della Lucania (Barile ecc.) ed una festa popolare alla fine degli anni ’70
dimostrò la sostanziale integrità linguistica con l’antica patria d’origine.
Terra d’emigranti, ha oggi la metà di abitanti di quanti ne aveva all’alba
dell’unità d’Italia (1700 contro 3800 ca).
Maschito produce
eccellenti vini, tra cui il moscato, la malvasia e soprattutto il prezioso
Aglianico del Vulture.
“La casa dei miei avi
materni sorge nel centro del paese: sul portone la chiave di volta segnala
il 1837 come anno di costruzione. Lì ho passato da bambino estati
bellissime, bevendo alla fontana di Boico la migliore acqua del mondo,
giocando e andando in bici, ho goduto della piena libertà, di solito negata
ai ragazzi che, come me, vivevano in città. Ricordo inverni duri, pieni di
neve. Ricordo mio zio, il maresciallo dell’Arma Alfonso Mastrobisi,
comprarmi gli scarponcini. E ricordo le tante feste di Sant’Elia, le
bancarelle, i cantanti, l’allegria della vita semplice. Ma ho presente anche
le lunghe “vasche”, da piazza a monte a piazza a ‘vascio, contando con gli
amici le pietre che lastricano il corso, perché a Maschito, quando non c’è
qualcosa da fare, non si può davvero fare niente!”
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La fontana di Boico |
“La masseria è in
località Cementino. Tra le tre querce ci dovrebbe essere il tesoro, quello
seppellito al tempo dei briganti, nell’800 …”
“Mio zio, il notaio,
mi invita sempre a tornare, a venire a trovarlo. Con i cugini Giulia e
Gerardo – diventato uno dei massimi viticultori italiani – ci sentiamo
spesso: siamo vissuti come fratelli …”
“Maschito è il mio
“io” giovane … ”.
Alfonso Grasso
L’immagine di
Maschito è tratta da
http://www.consiglio.basilicata.it/
Le immagini delle vigne
sono tratte da
http://www.cantinedelnotaio.it/home.asp
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