Pensiero Meridiano

Non siamo d’accordo

di Pompeo Maritati

Non siamo d’accordo su questa analisi: Dalle Regioni padane e dal Lazio 65 miliardi al resto del Paese Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna danno in tasse più di quanto ricevono. Un'analisi della Cgia di Mestre.

Casualmente oggi mi sono imbattuto su quest’analisi pubblicata su uno dei più autorevoli quotidiani italiani. Piemonte, Lombardia e Veneto producono un saldo positivo di oltre 50 miliardi (rispettivamente 1,2 miliardi, oltre 42 e quasi 7). Ma a garantire la "solidarietà" sono anche l'Emilia Romagna (per 5,5 miliardi) e il Lazio (per 8,7): queste cifre, messe assieme, portano il saldo totale a 65 miliardi, recita l’articolo.

Non metto in dubbio la qualità e la veridicità dei dati esposti. Faccio però una riflessione. La produzione del saldo positivo, ritengo sia il saldo generale tra le entrate tributarie dirette ed in dirette e quanto poi realmente spese sul proprio territorio per i servizi resi ai propri cittadini. Mi chiedo, se aziende di grandi dimensioni, con particolare riferimento a quelle che erogano servizi pubblici quali Gas, Energia Elettrica, Telecomunicazioni, senza poi trascurare le grandi aziende di produzioni quali Fiat, Pirelli, e perché no la grande distribuzione, e le compagnie petrolifere, le quali hanno scelto di avere la loro sede sociale e quindi anche la registrazione della loro partita IVA, in una delle regione del nord, menzionate nel rapporto in oggetto, sia giusto prendere in considerazione tutto il loro fatturato prodotto su tutto il territorio nazionale? Vengo al dunque. Tutte le bollette che noi paghiamo, tutti i prodotti energetici che consumiamo, nonché la maggior parte delle catene di distribuzione alimentari, fatturano, ed il relativo corrispettivo IVA, riveniente dalle loro operatività, confluisce interamente nell’ambito della regioni ove queste hanno la loro sede legale. Però, questi fatturati non derivano dalla loro capacità produttiva e/o commerciale prodotta in quelle regioni, bensì su tutto il territorio nazionale.

Immaginiamo per un puro caso di fantafinanza di spostare tutte le sedi legali di tutte queste aziende a Bari, ovviamente al compartimento delle imposte della regione Puglia confluirebbero tutte le loro dichiarazioni IVA, ed il pagamento di tutte le altre imposte dirette ed indirette. Avremmo quindi una regione Puglia con un disavanzo positivo tributario straordinario. Alla luce di quanto anzidetto, e ritenendo forse non sbagliata questa visione, alla fine della giostra, dopo un riesame attento, penso che quei dati dovrebbero subire dei ridimensionamenti non indifferenti.

Mi è venuto quest’altro riferimento, prendiamo ad esempio tutte le polizze auto, moto, e di tutte le altre coperture assicurative, dato che oramai tutte le grandi assicurazioni hanno sede presso le regioni del nord, le tasse che noi tutti paghiamo su dette polizze, confluiscono tutte nella regione ove ha sede la società assicuratrice. Cosa diversa il bollo dell’auto che noi paghiamo direttamente alle regioni di residenza.

Ed infine spero che qualche simpatico amico del Nord non gli venga in mente di pensare che i servizi di erogazione dell’energia e quant’altro citato su questa breve riflessione, sia il frutto della loro “laboriosità”.

Pompeo Maritati


Inviato dall'autore, che ringraziamo, il 13/05/2010

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