Seconda città
della provincia di Taranto, ne fu per secoli l'antagonista. Le sue
origini risalgono al Neolitico, come testimoniano le mura megalitiche.
Venne conquistata prima dai cartaginesi e dai romani, che la distrussero
nel 347 a.C., e poi dai longobardi e dai saraceni.
Oggi quella
di Manduria è la zona più importante in Puglia per la produzione del vino Primitivo Doc,
e una delle più grosse produttrici di olio, grano e tabacco. La storia
tormentata ha lasciato alcune importanti tracce nella triplice cerchia
di mura ciclopiche costruite dai messapi. I resti più importanti si
possono ammirare nei pressi della chiesa dei cappuccini. Nel centro
sorge il Duomo, di origine romanica, con un bel portale rinascimentale e
un campanile romanico-gotico. Di fronte, un arco introduce al ghetto,
con interessanti case del XV-XVI secolo. La raccolta archeologica
comunale, presso la biblioteca in un ex convento del 700, raccoglie i
reperti ritrovati nella zona, come vasellame, corredi funerari e
gioielli. Di epoca romana il Fonte Pliniano,
una grotta naturale che al centro ha una fonte di acque sorgive. Il suo
nome deriva da una citazione fatta da Plinio il Vecchio nella sua Storia
Naturale con il nome di Lacus Manduriae.
Bibliografia, fonti e riferimenti -
Guida d’italia De Agostini, 1994 -
Italia del Sud e Isole, Mondadori, 2000
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