la collezione d'arte: FRANCO LONGO

"Karma Blu" pigments, charcoal blue on canvas 50x70 cm


"Nezach" encaustic on linen 200x160 cm


"Umore acqueo" oil, acrylic on canvas 100x100 cm


"Astolfo sulla Luna" pigmenti, foglia argento mecca su tela 230x350 cm.


"La forma del desiderio" (particolare) pigmenti, foglia oro su tela 180x140 cm


"Corpus" 碎片時間 olio, caolino, resine su tela 150x200cm


Coniunctio Spirituum, 2008 watercolor on paper, cm 20 x 30


"Obama", disegni di Franco Longo su Cronache del Mezzogiorno di Salerno, pagg. 11 e 13 (inserto “Vanità” a cura di Rino Mele). Giovedì 29 gennaio 2009.


"Arbor Vitae" pigmenti, resine, foglia oro su tela 70x90 cm

"Reflection of the Spirit"

"Trascendenza", 2011

Note sull'artista

Il cavallo è un leone e parla

testo di Rino Mele

Ormai da vent'anni Franco Longo è tra i protagonisti della ricerca pittorica che dal Sud si muove con sguardo acuto verso le più taglienti esperienze statunitensi ed europee, un lavoro aspro, chiuso tra conoscenza attenta dell'arte e della storia e consapevole ansia di precederle.

I lavori che allo Spazio Figliolia presenta sono legati al mito e al sacro, al muoversi del tempo (vibrazione, fibrillazione, spasmo) che queste categorie suggeriscono: in che modo la fissità delle figure sacre(mitiche e storiche) si avvicinano e si sottraggono al nostro sguardo? I miti greci e l'apparizione del sacro nella figura di Cristo si fondono e pongono all'artista questo tema del tempo, del movimento che l'accompagna: l'oscuro modo di presentarsi dell'immagine carica del dolore di Dio. Tra i quattro Vangeli canonici, quello di Marco sembra il più vicino all'istanza greca, al  chiarore accecante dell' irraccontabile.

Non so se Franco Longo abbia letto per intero quel Vangelo (sono pochi gli italiani ad averlo fatto), certo potrebbe-a scavarci dentro- trovarvi delle suggestioni nuove, come suggerisce Dennis R. MacDonald nel suo The Homeric Epics and the Gospel of Mark. Penso, ancora alle sue struggenti e bellissime Resurrezioni, a una variante di questo evento, Sulphur (encausto, foglia d'argento su canapa) in cui Cristo, stracciato nella carne, sale tra un

attendamento di figure geometriche e riflette la sua ombra su un cielo turbato, lontano, giallo. La presenza dei fantasmi della geometria occupa anche lo spazio bianco, evanescente, di The Spirit of trascendency (caolino, foglia d'oro su canapa). Poi, di grande rilievo, il suo Chirone (inchiostro, carbone, su carta) trasformato in più oscura pena, il cavallo che regge il suo volto d'uomo ora ha zampe di leone.

Mi piace fermarmi su un'altra tela, Suspension, sospensione della caduta, quel capovolgersi nella vertigine, trovare all'improvviso la terra, il suolo, la superficie della stanza come cielo. Ma il blu del cielo si è trasferito sul corpo di chi cade, il pavimento è rosso, e grida.

Luogo dello spirito

Per Franco Longo la pittura è ancora un "luogo dello spirito", dove la malinconia e il mistero hanno diritto ad abitare...La malinconia è tutta raccolta nell’ ostinazione ad affermare la pratica pittorica e, poi, tutta proiettata nella difesa di una disciplina - quella pittorica per l’appunto - che nonostante i troppi equivoci delle ultime stagioni vive, silenziosa, l'orgoglio della sua identità...La malinconia di un solitario è fatta di misteri, di silenzi, di rumori e di urla senza suoni... Se in solitudine il vizio della pittura persiste, è buon segno. Vuol dire, allora, che si è trasformato nella vita stessa... (Michele Bonuomo, dal catalogo “Franco Longo, vizio e malinconia della pittura”, Ed. Gabriele Mazzotta, Milano)

Note biografiche

Franco Longo nasce a Salerno il 18 dicembre del 1945, consegue il diploma di laurea presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli ed è docente di Discipline Pittoriche e percezione visiva presso il Liceo Artistico di Salerno.

Nel 1965 allestisce una mostra personale presso la Galleria La Seggiola di Salerno.

Nel 1969 allestisce una mostra personale alla Galleria Einaudi 691.

Nel 1973 partecipa alla II Rassegna Incontri Internazionali d'Arte, presso l'Azienda di Soggiorno e Turismo di Salerno. Realizza il disco Tempo Imparziale, LP 33, con testo critico di Filiberto Menna.

Nel 1975 é invitato alla X Quadriennale d'Arte, La Nuova Generazione, Palazzo delle Esposizioni, Roma, nell’ambito della quale, attraverso materiali multimediali, enuncia la citazione HIC ET NUNC, e definisce l’attraversamento spazio/tempo mediante una proiezione continua.

Installazione di una mostra personale presso la Galleria Taide di Mercato San Severino, Salerno. Partecipa a Full Time a Reggio Calabria.

Partecipa alla Rassegna Napoli Situazione 75, introduzione al catalogo di G. Pedicini; cfr. Enrico Crispolti, Arti visive e partecipazione sociale, Bari, De Donato, 1980.

Nel 1976, in occasione del XIX Festival del Cinema di Salerno, realizza a Cava de’ Tirreni l'happening Non c'è più firmamento, da cui viene tratto il film La stella di vetro.

Nel 1977 allestisce al Lavatoio Contumaciale di Tomaso Binga, in Roma, un environnement Sublimazione, il Tempo dell'irreversibile.

Continuando il suo lavoro sull’uso del video, dà vita ad una nuova serie di Video-tapes, tra cui Spazio Fluido, presentati in occasione della mostra personale alla Galleria La Seggiola di Salerno.

Partecipa all’Arte Fiera di Bologna, con la Galleria La Seggiola di Salerno, nel 1978.

Nel 1979 personale alla Galleria Taide, Salerno, video installazione.

Arte Fiera di Bologna, Installazione in piazza della Costituzione di un telone di cm 1500x200 recante la scritta WHAT YOU ARE THINKING IN THIS MOMENT IS ART.

Nel 1981 è segnalato da Filiberto Menna nel Catalogo Bolaffi Arte Grafica n.11.

Partecipa all'Expo Arte di Bari con la Galleria Taide di Salerno.

Nel 1982 partecipa alla Rassegna Spazio Video, presso l’EPT di Salerno.

Allestisce la mostra personale presso lo Studio Trisorio di Napoli, Sogno d’amore sull’ipotenusa, con testo critico di Antonio d’Avossa.

Partecipa a Differenza Video, Rassegna Internazionale di video d'artista, presso lo Studio Trisorio di Napoli.

Nel 1983 è presente alla Rassegna Spazio Video II, Palazzo S.Massimo, Salerno.

In settembre partecipa all’Annual Living Room Video Festspiel ‘83, Salling, Danimarca.

In ottobre partecipa a Video C.D.83, Cankarjev Dom, Ljubliana, Yugoslavia.

Nel 1984 allestisce al Castello Arechi di Salerno, la mostra personale Amor Sacro, amor profano, testo critico di Rino Mele.

Partecipa alla Rassegna L'Immaginario Tecnologico, Museo del Sannio, Benevento.

È a cura di Rino Mele il testo sulle opere video: Franco Longo La pittura trasferita, Studio Trisorio, Napoli.

Nel 1985 partecipa ad Art Media, Rassegna di Estetica del Video, a cura di Mario Costa, Università agli studi di Salerno.

Nel 1986 è invitato alla Rassegna U-Tape, Palazzo dei Diamanti, Ferrara.

Nel 1989 allestisce nell’Auditorium S.Giovanni di Dio di Salerno, una mostra personale con la pubblicazione del volume, Vizio e malinconia della pittura di Michele Bonuomo, Edizioni Gabriele Mazzotta, Milano.

Nel 1990 MASP, Galleria La Seggiola 1965, Sào Paulo, Brasile.

E’ del 1992 Artifex , mostra personale presso l’Auditorium S.Giovanni di Dio, Salerno.

Libro dei Versi e delle Figure, 1992, Avagliano Editore, Cava de’ Tirreni.

E’ del 1993 Solfuro di mercurio, mostra personale presso il Tempio di Pomona, Palazzo Arcivescovile, Salerno.

Nel 1994 è invitato presso il Musée Municipal de Saint-Paul, dove allestisce una mostra personale con presentazione in catalogo di un testo poetico di André Verdet: Prestiges d’une peinture.

Rino Mele, Via della stella, disegni di Franco Longo, Avagliano Editore, 1994.

Nel 1996 allestisce una mostra personale presso il Lazzaretto, ex Ospedale S. Maria della Pace, Napoli, col patrocinio della Regione Campania e del Comune di Napoli. Catalogo-monografia a cura di Rino Mele e Massimo Oldoni.

1996 cfr.Terzoocchio trimestrale d’arte contemporanea Bologna n.81, testo Paola Guerrini

1997 Nell’ambito della XIII settimana per i Beni Culturali, Soprintendenza Archeologica di Salerno, nella Villa Romana di Sava di Baronissi, Salerno, mostra La discesa agli inferi, di Franco Longo e Pietro Lista.

Nel 1999 allestisce a Villa Carrara, Salerno, La cripta e il cielo, mostra patrocinata dal Comune di Salerno, Catalogo Ripostes con versi e testo critico di Rino Mele.

2000 Arte sulla Passione, Convento San Francesco Giffoni Valle Piana (SA).

2000 Con…fronti CerAmici, Chiesa S.Apollonia, Salerno.

2001 XI Scientific week "MUSIS" University La Sapienza Rome, Lavatoio Contumaciale Roma.

Nel gennaio 2002 allestisce la mostra personale Corpus, presso lo STUDIO 34, Salerno, catalogo con testi di Rino Mele. Pubblicazioni settimanali di disegni, in collaborazione con il quotidiano Roma il Salernitano. In agosto-settembre partecipa alla rassegna Furore dolce dell’arte, con testo di Rino Mele, Costa d’Amalfi.

2002 Percorsi creativi STUDIO 34, Salerno

2003 A cura dell’Università degli Studi di Salerno, mostra alla Galleria Il Catalogo di Salerno Apparizione della nave.

Partecipazione alla rassegna Immagini & Scene, a cura dell’associazione Compagnia Scenidea, presso la Chiesa di S.Apollonia, Salerno.

Nell’ambito del Civita Festival 2004 presenta a Civita Castellana la video installazione Labyrinthus a cura della cattedra di Estetica dell’Università di Salerno.

Hypegallery Milano, HISS-PUNCH-OUT dicembre 2005, white noise Hypegallery Milano

Hypegallery Berlino, Hypersensivity, settembre 2006

2009 MuseMuseo Spirito Santo Pellezzano SA

2010 Castel dell'Ovo, sala Posillipo, Napoli – Italia “untuffonelvino” 16/17/18 maggio

www.francolongo.com - mouse interactive animation Sala, e-mail franco.longo@alice.it


The horse is lion and speaks

by Rino Mele

Franco Longo has been for twenty years now, among the protagonists of the pictorial study which from the South is moving with a penetrating gaze towards  the sharpest States and European experiences, a hard work, closet between a careful knowledge of Art and History and an aware eagerness to precede them.

The works he is presenting at “Spazio Figliolia”, are link ed to the myth and the sacred, to the time moving (vibration, fibrillation, spasm) that these categories suggest: how does the fixedness of the sacred figures (mythical and historical)

Comes nearer or gets out of our to the artist this theme of the time, of the movement which accompanies it: the obscure way the image burdened with Christ’s suffering appears. Among the four canonical Gospels, St. Mark’s one

Seems the closet to the Greek motion, to the dazzling glimmer of the unmentionable.

I do not know if Franco Longo readthat Gospel in full (there are few italiano who have done it), but – digging into it – he might find new fascinations, as it is suggested by Dennis R. MacDonald in his “ The Homeric Epics and the Gospel of Mark”.

I still think of his aching and wonderful ”Resurrection”, to version of this same event, “Sulphur”(encaustic, Silver foil on hemp) in Which Christ, torn in his flesh, goes up among a tentage of geometrical figures and reflects his shadow on a troubled, far, yellow sky.

Threw presence of geometry ghosts occupies also the white, vanishing space of ”The Spirit of transcendence” (Kaolin, golden foil on hemp). Then, of great importance, his “chirone” (ink, charcoal, on paper) turned in a more obscure sorrow, the horse holding his man face, now has got lion paws.

I like to stop on another painting, “Suspension”, suspension from a fall, an overturning in the dizziness, suddenly finding the land, the round, the room surface as a sky. But the blue of the sky has moved on the body of the one who is fallino down, the floor is red, and is crying out.

Biography

Franco Longo was born in Salerno, Italy. Education, Fine Arts Academy in Naples Italy.

www.francolongo.com

e-mail franco.longo@alice.it

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