Note sull'artista
Il cavallo è un
leone e parla
testo di Rino
Mele
Ormai da vent'anni
Franco Longo è tra i protagonisti della ricerca pittorica che dal Sud si
muove con sguardo acuto verso le più taglienti esperienze statunitensi ed
europee, un lavoro aspro, chiuso tra conoscenza attenta dell'arte e
della storia e consapevole ansia di precederle.
I lavori che allo
Spazio Figliolia presenta sono legati al mito e al sacro, al muoversi del
tempo (vibrazione, fibrillazione, spasmo) che queste categorie suggeriscono:
in che modo la fissità delle figure sacre(mitiche e storiche) si avvicinano
e si sottraggono al nostro sguardo? I miti greci e l'apparizione del sacro
nella figura di Cristo si fondono e pongono all'artista questo tema del
tempo, del movimento che l'accompagna: l'oscuro modo di presentarsi dell'immagine
carica del dolore di Dio. Tra i quattro Vangeli canonici, quello di Marco
sembra il più vicino all'istanza greca, al chiarore accecante dell'
irraccontabile.
Non so se Franco
Longo abbia letto per intero quel Vangelo (sono pochi gli italiani ad averlo
fatto), certo potrebbe-a scavarci dentro- trovarvi delle suggestioni nuove,
come suggerisce Dennis R. MacDonald nel suo The Homeric Epics and the
Gospel of Mark. Penso, ancora alle sue struggenti e bellissime
Resurrezioni, a una variante di questo evento, Sulphur (encausto, foglia
d'argento su canapa) in cui Cristo, stracciato nella carne, sale tra un
attendamento di
figure geometriche e riflette la sua ombra su un cielo turbato, lontano,
giallo. La presenza dei fantasmi della geometria occupa anche lo spazio
bianco, evanescente, di The Spirit of trascendency (caolino, foglia
d'oro su canapa). Poi, di grande rilievo, il suo Chirone (inchiostro,
carbone, su carta) trasformato in più oscura pena, il cavallo che regge il
suo volto d'uomo ora ha zampe di leone.
Mi piace fermarmi
su un'altra tela, Suspension, sospensione della caduta, quel
capovolgersi nella vertigine, trovare all'improvviso la terra, il suolo, la
superficie della stanza come cielo. Ma il blu del cielo si è trasferito sul
corpo di chi cade, il pavimento è rosso, e grida.
Luogo
dello spirito
Per Franco Longo
la pittura è ancora un "luogo dello spirito", dove la malinconia e il
mistero hanno diritto ad abitare...La malinconia è tutta raccolta nell’
ostinazione ad affermare la pratica pittorica e, poi, tutta proiettata nella
difesa di una disciplina - quella pittorica per l’appunto - che nonostante i
troppi equivoci delle ultime stagioni vive, silenziosa, l'orgoglio della sua
identità...La malinconia di un solitario è fatta di misteri, di silenzi, di
rumori e di urla senza suoni... Se in solitudine il vizio della pittura
persiste, è buon segno. Vuol dire, allora, che si è trasformato nella vita
stessa... (Michele Bonuomo, dal catalogo “Franco Longo, vizio e malinconia
della pittura”, Ed. Gabriele Mazzotta, Milano)
Note biografiche
Franco
Longo nasce a Salerno il 18 dicembre del 1945, consegue il diploma
di laurea presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli ed è docente di
Discipline Pittoriche e percezione visiva presso il Liceo Artistico
di Salerno.
Nel 1965
allestisce una mostra personale presso la Galleria La Seggiola di
Salerno.
Nel 1969
allestisce una mostra personale alla Galleria Einaudi 691.
Nel 1973
partecipa alla II Rassegna Incontri Internazionali d'Arte,
presso l'Azienda di Soggiorno e Turismo di Salerno. Realizza il
disco Tempo Imparziale, LP 33, con testo critico di Filiberto
Menna.
Nel 1975
é invitato alla X Quadriennale d'Arte, La Nuova Generazione,
Palazzo delle Esposizioni, Roma, nell’ambito della quale, attraverso
materiali multimediali, enuncia la citazione HIC ET NUNC, e
definisce l’attraversamento spazio/tempo mediante una proiezione
continua.
Installazione di una mostra personale presso la Galleria Taide di
Mercato San Severino, Salerno. Partecipa a Full Time a Reggio
Calabria.
Partecipa
alla Rassegna Napoli Situazione 75, introduzione al catalogo
di G. Pedicini; cfr. Enrico Crispolti, Arti visive e partecipazione
sociale, Bari, De Donato, 1980.
Nel 1976,
in occasione del XIX Festival del Cinema di Salerno, realizza a Cava
de’ Tirreni l'happening Non c'è più firmamento, da cui viene tratto
il film La stella di vetro.
Nel 1977
allestisce al Lavatoio Contumaciale di Tomaso Binga, in Roma, un
environnement Sublimazione, il Tempo dell'irreversibile.
Continuando il suo lavoro sull’uso del video, dà vita ad una nuova
serie di Video-tapes, tra cui Spazio Fluido, presentati in
occasione della mostra personale alla Galleria La Seggiola di
Salerno.
Partecipa
all’Arte Fiera di Bologna, con la Galleria La Seggiola di Salerno,
nel 1978.
Nel 1979
personale alla Galleria Taide, Salerno, video installazione.
Arte
Fiera di Bologna, Installazione in piazza della Costituzione di un
telone di cm 1500x200 recante la scritta WHAT YOU ARE THINKING IN
THIS MOMENT IS ART.
Nel 1981
è segnalato da Filiberto Menna nel Catalogo Bolaffi Arte Grafica
n.11.
Partecipa
all'Expo Arte di Bari con la Galleria Taide di Salerno.
Nel 1982
partecipa alla Rassegna Spazio Video, presso l’EPT di
Salerno.
Allestisce la mostra personale presso lo Studio Trisorio di Napoli,
Sogno d’amore sull’ipotenusa, con testo critico di Antonio d’Avossa.
Partecipa
a Differenza Video, Rassegna Internazionale di video d'artista,
presso lo Studio Trisorio di Napoli.
Nel 1983
è presente alla Rassegna Spazio Video II, Palazzo S.Massimo,
Salerno.
In
settembre partecipa all’Annual Living Room Video Festspiel ‘83,
Salling, Danimarca.
In
ottobre partecipa a Video C.D.83, Cankarjev Dom, Ljubliana,
Yugoslavia.
Nel 1984
allestisce al Castello Arechi di Salerno, la mostra personale
Amor Sacro, amor profano, testo critico di Rino Mele.
Partecipa
alla Rassegna L'Immaginario Tecnologico, Museo del Sannio,
Benevento.
È a cura
di Rino Mele il testo sulle opere video: Franco Longo La pittura
trasferita, Studio Trisorio, Napoli.
Nel 1985
partecipa ad Art Media, Rassegna di Estetica del Video, a
cura di Mario Costa, Università agli studi di Salerno.
Nel 1986
è invitato alla Rassegna U-Tape, Palazzo dei Diamanti,
Ferrara.
Nel 1989
allestisce nell’Auditorium S.Giovanni di Dio di Salerno, una mostra
personale con la pubblicazione del volume, Vizio e malinconia
della pittura di Michele Bonuomo, Edizioni Gabriele Mazzotta,
Milano.
Nel 1990
MASP, Galleria La Seggiola 1965, Sào Paulo, Brasile.
E’ del
1992 Artifex , mostra personale presso l’Auditorium
S.Giovanni di Dio, Salerno.
Libro dei
Versi e delle Figure,
1992, Avagliano Editore, Cava de’ Tirreni.
E’ del
1993 Solfuro di mercurio, mostra personale presso il Tempio di
Pomona, Palazzo Arcivescovile, Salerno.
Nel 1994
è invitato presso il Musée Municipal de Saint-Paul, dove allestisce
una mostra personale con presentazione in catalogo di un testo
poetico di André Verdet: Prestiges d’une peinture.
Rino
Mele, Via della stella, disegni di Franco Longo, Avagliano
Editore, 1994.
Nel 1996
allestisce una mostra personale presso il Lazzaretto, ex Ospedale S.
Maria della Pace, Napoli, col patrocinio della Regione Campania e
del Comune di Napoli. Catalogo-monografia a cura di Rino Mele e
Massimo Oldoni.
1996
cfr.Terzoocchio trimestrale d’arte contemporanea Bologna n.81, testo
Paola Guerrini
1997
Nell’ambito della XIII settimana per i Beni Culturali,
Soprintendenza Archeologica di Salerno, nella Villa Romana di Sava
di Baronissi, Salerno, mostra La discesa agli inferi, di
Franco Longo e Pietro Lista.
Nel 1999
allestisce a Villa Carrara, Salerno, La cripta e il cielo,
mostra patrocinata dal Comune di Salerno, Catalogo Ripostes con
versi e testo critico di Rino Mele.
2000
Arte sulla Passione, Convento San Francesco Giffoni Valle Piana
(SA).
2000
Con…fronti CerAmici, Chiesa S.Apollonia, Salerno.
2001 XI
Scientific week "MUSIS" University La Sapienza Rome, Lavatoio
Contumaciale Roma.
Nel
gennaio 2002 allestisce la mostra personale Corpus, presso lo
STUDIO 34, Salerno, catalogo con testi di Rino Mele. Pubblicazioni
settimanali di disegni, in collaborazione con il quotidiano
Roma il Salernitano. In
agosto-settembre partecipa alla rassegna Furore dolce dell’arte,
con testo di Rino Mele, Costa d’Amalfi.
2002
Percorsi creativi STUDIO 34, Salerno
2003 A
cura dell’Università degli Studi di Salerno, mostra alla Galleria Il
Catalogo di Salerno Apparizione della nave.
Partecipazione alla rassegna Immagini & Scene, a cura
dell’associazione Compagnia Scenidea, presso la Chiesa di
S.Apollonia, Salerno.
Nell’ambito del Civita Festival 2004 presenta a Civita Castellana la
video installazione Labyrinthus a cura della cattedra di Estetica
dell’Università di Salerno.
Hypegallery Milano, HISS-PUNCH-OUT dicembre 2005, white noise
Hypegallery Milano
Hypegallery Berlino, Hypersensivity, settembre 2006
2009
MuseMuseo Spirito Santo Pellezzano SA
2010
Castel dell'Ovo, sala Posillipo, Napoli – Italia “untuffonelvino”
16/17/18 maggio
www.francolongo.com -
mouse interactive animation Sala,
e-mail
franco.longo@alice.it
The horse is lion and speaks
by
Rino Mele
Franco Longo has
been for twenty years now, among the protagonists of the pictorial study
which from the South is moving with a penetrating gaze towards the sharpest
States and European experiences, a hard work, closet between a careful
knowledge of Art and History and an aware eagerness to precede them.
The works he is
presenting at “Spazio Figliolia”, are link ed to the myth and the sacred, to
the time moving (vibration, fibrillation, spasm) that these categories
suggest: how does the fixedness of the sacred figures (mythical and
historical)
Comes nearer or
gets out of our to the artist this theme of the time, of the movement which
accompanies it: the obscure way the image burdened with Christ’s suffering
appears. Among the four canonical Gospels, St. Mark’s one
Seems the closet
to the Greek motion, to the dazzling glimmer of the unmentionable.
I do not know if
Franco Longo readthat Gospel in full (there are few italiano who have done
it), but – digging into it – he might find new fascinations, as it is
suggested by Dennis R. MacDonald in his “ The Homeric Epics and the Gospel
of Mark”.
I still think of
his aching and wonderful ”Resurrection”, to version of this same event, “Sulphur”(encaustic,
Silver foil on hemp) in Which Christ, torn in his flesh, goes up among a
tentage of geometrical figures and reflects his shadow on a troubled, far,
yellow sky.
Threw presence of
geometry ghosts occupies also the white, vanishing space of ”The Spirit of
transcendence” (Kaolin, golden foil on hemp). Then, of great importance, his
“chirone” (ink, charcoal, on paper) turned in a more obscure sorrow, the
horse holding his man face, now has got lion paws.
I like to stop on
another painting, “Suspension”, suspension from a fall, an overturning in
the dizziness, suddenly finding the land, the round, the room surface as a
sky. But the blue of the sky has moved on the body of the one who is fallino
down, the floor is red, and is crying out.
Biography
Franco Longo was born in Salerno, Italy. Education, Fine Arts Academy in
Naples Italy.
www.francolongo.com
e-mail
franco.longo@alice.it |