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Editoriale del Portale del Sud

Demagogie e contraddizioni nella Politica italiana

Un dibattito politico sempre più caratterizzato dallo scambio di accuse ed invettive. Come districarsi?

di Alfonso Grasso

Alcuni consigliano “l'equidistanza” tra Destra e Sinistra, nutrendo sfiducia in entrambi gli schieramenti. Ma a noi ciò appare come un invito a chiudersi in se stessi, in un’attesa indefinita che contrasta con la realtà che vede ridimensionati gli spazi ed avvicinati i mercati.

Inoltre, l’equidistanza troppo spesso degenera in qualunquismo, e fa smarrire il senso delle proporzioni. Se infatti, da un lato, appare giusto evidenziare le contraddizioni della Sinistra (che ancora non ha né un programma unitario, né un leader del tutto convincente), dall’altro lato non ci sembra corretto porle sullo stesso piano delle incoerenze di una Destra che si proclama liberale, ma che è ben lungi dall'esserlo.

Ad esempio, non rientra certamente nella tradizione liberale l’aver sostenuto fino alla fine, uscendone sconfitto, l’inserimento nella costituzione europea del riferimento alle “radici cristiane”. Ancora, Berlusconi ha condotto una politica estera all’insegna del protagonismo, subalterno solo a Bush, ma non è riuscito neanche a ottenere l’invito all’evento dell’anno: le celebrazioni del sessantesimo anniversario del D-day.

Né è apparso un comportamento liberale l’aver perseguitato comici e giornalisti, rifiutare i dibattiti, emanare leggi “pro domo sua”, alterare i dati ISTAT, monopolizzare il sistema mediatico e televisivo, invadere ogni campo dell’economia e della finanza. Non è liberale, ancora, promettere populisticamente riduzioni delle tasse sapendo di non poter mantenere, o criticare la lentezza dei processi giudiziari, utilizzando allo stesso tempo le prerogative della carica istituzionale per rallentare e bloccare i processi a suo proprio carico.

Nel campo del libero mercato, la Destra non ha saputo (voluto?) spezzare i monopoli, premessa indispensabile per lo sviluppo armonico dell’economia attraverso la concorrenza. Sicché nel campo della telefonia, delle televisioni, delle assicurazioni, dei carburanti, dell’energia, ecc. continuiamo a pagare il mantenimento delle egemonie.

In materia istituzionale, va ricordato l’inquietante e costante attacco al Potere Giudiziario, e l’antimeridionale e costosissimo progetto di riforma dello stato (devolution) che, collegato al “federalismo fiscale”, porterà nuovi patimenti alle regioni meno ricche. Tutto al contrario di quanto era lecito aspettarsi da un “liberale”: la semplificazione dello stato, e non il suo sperpero. Per il Sud, detto per inciso, la devolution rappresenta la fase “mazziato” del detto “cornuto e …” (il primo termine è riferibile al 1860)!

Molte di queste contraddizioni, deflagrate con la sacrosanta "pedata nel sedere" a Tremonti, dipendono dall’eterogeneità delle componenti della Casa delle Libertà (si pensi soltanto all’esagerata distanza in ogni settore tra Bossi e Follini!), dove la componente meridionale è costretta a favorire la politica antimeridionale di Berlusconi; dove convivono spregiudicate scorie craxiane cui, evidentemente, si devono favori passati.

Si parla spesso di demagogia della Sinistra. Ma non è meglio, o meno pericoloso, sventolare la bandiera della pace, o fare un girotondo, che strumentalizzare le vittime e gli ostaggi, oppure promettere la diminuzione delle aliquote IRPEF (“confondendole” maliziosamente con le “tasse” che invece sono aumentate), o far credere che i nostri soldati siano in Irak per “riportare la pace”?

Ci sarebbe stato un intervento armato italiano con la Sinistra al governo? Quasi sicuramente no, l’Italia si sarebbe probabilmente mossa in sintonia con l’UE. Ora che la frittata è fatta, può essere comprensibile che ci siano, a Sinistra, idee diverse su come ricostruire le uova!

La Destra inculca il sospetto che sia la sinistra a strumentalizzare le rivolte (Scanzano, Melfi, Montecorvino Rovella), ma poi si fa pescare alle “Europee” dal Sindaco di Napoli, Russo Iervolino, a comprare i voti a 30 Euro l’uno!

La destra demagogicamente tenta di giustificare la pessima situazione in cui ha ridotto il Paese accusando l'Euro, la congiuntura internazionale ecc, ma si guarda bene dal far conoscere che questo è il governo che ha incassato di più in tutta la storia d’Italia: tasse e IVA schizzate verso l’alto grazie all’aumento dei prezzi (un caso?), accise ingigantite dal raddoppio del prezzo del petrolio, vendita del patrimonio, condoni, ecc. Inoltre il governo ha usufruito del più basso costo del denaro, risparmiando così sugli interessi sul Debito. Bisogna quindi ammettere che non ha saputo sfruttare l’opportunità offertagli dalla sorte.

Tutti, a Destra come a Sinistra, hanno le proprie incoerenze. Si tratta di soppesarle col buon senso, per non fare di tutta l’erba un fascio. La Sinistra da qualche anno sembra essersi accorta del Sud, ed il passato governo ha emanato provvedimenti che hanno consentito di crescere. La Destra non è stata in grado di proseguire l’opera, anzi, attraverso l’asse Berlusconi-Lega, sta portando avanti la politica più antimeridionale del dopoguerra.

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