di Rosa Voiello
Le grandi
città hanno grandi palazzi, monumenti e musei rinomati, manufatti di
tecnologie d’avanguardia, metropolitane ed aeroporti … Lettere,
invece, ha il vino e la pasta migliori del mondo, o almeno del mondo
… fuori della provincia di Napoli. Noi, perciò, non cambieremmo mai
Lettere con la grande metropoli e preferiamo stare qui, dove la vita
non è facile, ma ancora a misura di … donna!
Il nome della
nostra bella cittadina risale alla romana Guerra Sociale, quando il
preesistente borgo fu usato da Silla come stazione postale: "Letterae
Latae Lucio", cioè "Lettere portate a Lucio Silla". per altri,
invece, il nome deriverebbe da "Lattaro", cioè dal nome del
complesso montuoso del quale il centro fa parte, ma noi propendiamo
per la prima ipotesi, se non altro più affascinante.
Lettere
possiede un bel castello, in eterno restauro, costruito nel IX
secolo dagli Amalfitani con funzione strategica, e completamente
ricostruito dagli Angioini, che avevano una vera e propria mania per
le fortezze, a giudicare da quante ne realizzarono nei due secoli di
regno.
Come ogni
castello che si rispetti, anche il nostro ha celato molto bene un
mistero, venuto a scoprirsi in occasione dei restauri. Si tratta di
un ossario contenente i poveri resti di decine e decine di persone.
Vittime di un’antica pestilenza, o di una guerra. L’architetto
Patrizia Lampa, consulente della Soprintendenza ai beni
architettonici e ambientali di Napoli, che cura i lavori di restauro
del Castello di Lettere, ha pochi dubbi sulla natura del
ritrovamento. «Fino al medioevo - dice - la cattedrale di Lettere
era attaccata al Castello. Subito dopo fu costruita in un’altra
parte del comune montano ma l’area occupata rimase a disposizione
dei cittadini come Terra Santa, e, quindi, utilizzata per seppellire
i morti. Evidentemente, il locale del castello in cui abbiamo
trovato i resti era adibito a ossario perché collegato alla
struttura della chiesa. Tutta questa ricostruzione ben si sposa con
il fatto che durante gli scavi sono emerse anche vere e proprie
stratificazioni di cadaveri all’interno dei resti della chiesa e ciò
conferma che tutto il manufatto era utilizzato come cimitero. La
zona è stata anche visitata dai colleghi della Soprintendenza
archeologica, che hanno confermato l’utilizzo della struttura a
cimitero fino al periodo che possiamo collocare tra la prima e la
seconda guerra mondiale».
Ma non è
certamente questa la ragione per cui vi invito caldamente a venire a
trascorrere una vacanza a Lettere! Ci dovete venire per respirare la
nostra aria pulita, passeggiare per i boschi montani dalla vista
incredibile, assaggiare la nostra pasta e il vino (sennò,
continuerete a pensare che pasta e vino sono quelli che vi mangiate
dopo averli comperati al supermercato!!). Soprattutto, ci dovete
venire perché a Lettere la vita è ancora a misura di uomo e di
donna!
Lettere dista
circa 36 Km da Napoli. È raggiungibile in auto con l'Autostrada A3
Napoli-Salerno, con uscita al casello di Castellammare di Stabia.
Proseguire poi sulla Statale n. 366 per Agerola, svoltando al bivio
di Gragnano.
Testo ed immagini
inviati da Rosa Voiello, febbraio 2005, che ringraziamo
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