Lecce, culla del Barocco, custodisce più di 40 gioielli architettonici sagomati dallo scalfire di questa pietra tenera e malleabile: la Basilica di Santa Croce, dai tratti di un fastoso arazzo ricamato, il Palazzo dei Celestini, l'Anfiteatro Romano, le chiese di San Matteo, di Santa Maria delle Grazie e di Santa Chiara, il Duomo, che insieme all'antistante Palazzo del Seminario e al cortile del Vescovado costituiscono un insieme architettonico di una bellezza e compostezza incomparabile.
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La chiesa dei Santi Oronzo e Cataldo |
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Il Salento è ricco di tesori artistici dal gusto fantasioso per la plasticità delle architetture e la raffinatezza degli ornamenti resi possibili dalle qualità della pietra leccese. Calcare marmoso di grana compatta ed omogenea, talmente tenera da poter essere lavorata con lo scalpello e l'accetta, che a contatto con l'aria e sotto il sole, arriva ad indurirsi e ad assumere un aspetto quasi dorato. È questa la pietra che sta alla base del Barocco Leccese che, dalla fine del sec. XVI agli inizi del XVIII, venne trasformata in capolavori artistici per mano dei fantasisti e creativi artigiani.(
Andrea Miller Italian Week 7/2004)
Il Barocco Leccese
L’arte rivela spesso l’animo di un popolo, ebbene
nel caso del barocco leccese è l’espressione della
città ma anche della regione che rappresenta: il
Salento. Quindi per capire meglio questo fenomeno
bisogna entrare nella cultura di questo popolo,
occorre infatti partire dalla conoscenza dello
spirito di questa terra bruciata dal sole, per
immergersi nell’arte che è solo simbolo
dell’immaginario collettivo.
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Piazza del Duomo a Lecce. Foto di Pompeo
Maritati |
L'intero Salento ultimo
capoluogo dell’interminabile versante adriatico,
dove si percepiscono i confini di un Europa che si
proietta verso il mondo misterioso ed affascinante
d’Oriente. Qui la presenza del barocco spesso
capriccioso ma non violento, giocoso senza essere
fastidioso, esuberante ma non eccessivo, delicato e
discreto come una vaporosa sopraveste che ricopre un
corpo ambrato dal sole, diviene quasi una religione
per questo popolo abituato dalla storia ad essere
portatore di cultura vedi i miti e le leggende
greche, i copisti greci e la prima casa dello
studente dell’Europa occidentale (San Nicola di Casole 1060). Per cui le atmosfere, le proiezioni
delle ombre che si modulano sull’asfalto,
abbruniscono la pietra a volte logorata dal tempo
creano effetti suggestivi difficili da dimenticare.
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La chiesa di Santa Caterina
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Merito sicuramente, della pietra locale, calcarea,
morbida e plasmabile, ma il merito va condiviso con
gli abili scalpellini ideatori secondo i casi di
esempi ora fragorosi e crepitanti, ora misurati e
sobri, oppure eleganti e raffinati, questi artigiani
hanno scritto col bulino un testamento fantastico e
pittoresco finché si vuole, ma pervaso di
razionalità e di contraddizione, di sogni e
aspettative, di coinvolgimenti culturali, religiosi
e storici.
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L’Obelisco a Lecce. Foto di Pompeo
Maritati |
La città si offre come un palcoscenico di
pietra dove, di volta in volta, appaiono mascheroni,
volute, figurazioni di santi, cariatidi e telamoni,
ippogrifi e tiare papali, putti e pastorali,
canestri ridondanti di fiori e frutta.
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Piazza Sant'Oronzo
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Il barocco leccese non aderisce alla
riforma spaziale del tardo rinascimento
esso ignora “tutto quello che fa barocco
il barocco”. Il fascino del barocco
leccese è racchiuso nella coltre
decorativa che ricopre la superficie
esterna delle chiese ed esplode nelle
macchine degli altari, diviene quindi un
esibizione ed una glorificazione
dell’abbondanza agricola e naturalistica
simboleggiata dalla cornucopia. La terra
è un grembo che fa germogliare, che
nutre, che dona i suoi frutti facendoli
esplodere nella luce solare attraverso
il ciclo delle stagioni, propizie o
avverse secondo il volere di Dio (che
così premia o punisce per l’obbedienza
ricevuta). Ecco spiegato il carosello di
fiori e frutta: un autentica grazia
divina. Questo è il volto di Lecce e
dell’intero Salento che si rinnova passo
dopo passo agli occhi di chi la visita
teatrale, civettuola, fantasiosa. E
come… sempre in festa! (Raimondo Rodia
Servizi Turistici RaiRo)
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Una spiaggia del
Salento
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