Note sull'artista
"...Questa parentesi artistica è
collocata tra gli anni 1972 e 1975; Elena La Verde in seguito si
dedicherà alla scultura e alle incisioni. Questo periodo, molto ben
delimitato, inizia a seguito di un viaggio in Spagna durante il quale
l’artista rimane colpita dalla solarità del paesaggio, dal clima e dal
colore. La visita ai grandi musei spagnoli non può non contaminare la
scelta artistica che farà in seguito al suo ritorno in Italia.
Affascinata dalla pittura di Chaïm Soutine dipinge una serie di opere,
tra le quali ritroviamo: Amalia, Tano, La Veglia. Scrive Vinny Scorsone
che presenta l’artista in catalogo: “(…)e dalle loro stesse paure.
Ogni volto è deformato, scavato, sofferente, portatore di segreti da non
rivelare mai a nessuno. Gli sguardi sono tristi, attoniti, pungenti,
specchi equorei di anime in pena; maschere primitive di una civiltà
consunta, testimonianze di un passato fatto di terra e di radici, di
stracci e fil di ferro. Una teoria di personaggi di verghiana memoria
sfila sulle pareti donando allo spettatore inquietudini sommerse. Elena
La Verde si è aperta alla pittura e la pittura le ha confidato mille
storie, mille segreti. Ogni forma è il risultato di un innesto.
L’immagine è sintetica: non vi sono orpelli, non c’è una ricchezza di
particolari che distoglierebbe l’attenzione dal soggetto. La pittura è
pittura non disegno. Elena La Verde fu in quegli anni Settanta una sorta
di Outsider artist. La pittura era la sua terapia, la sua voglia, ancora
acerba, di comunicare.(…)”. Un’artista quindi che nel prosieguo
della sua attività avrebbe e si sarebbe confrontata con i maestri della
scultura essendosi diplomata all’Accademia di Belle Arti di Catania con
Tano Brancato, dell’incisione sotto la guida di Giuseppe Sciacca, amando
e apprezzando la scultura fino a realizzare alcune opere di grande
impatto come le “Grandi scale” , Gli Amanti” o “L’Ascesa” collocate nel
Parco dell’Arte della Fondazione La Verde La Malfa".
Tratto dalla presentazione della
personale
“Radici”,
Galleria e Biblioteca d’Arte “Studio 71”. Palermo. 24 aprile - 15 maggio
2010 |