La mala Pasqua
Editoriale de Il Portale del Sud
E Adesso, pover’uomo?
Deposto il generale i soldati si spartiscono la poltrona chiedendo
“pulizia”. Ma dove sono vissuti fino adesso? Maroni non era ministro
degli interni fino a 4 mesi fa? Calderoli non bruciava leggi inutili
senza farne altre se non la famosa “porcata elettorale”? Oppure,
come il piccolo Salvin meschino, continuano a credere che la Lega
è illibata e il suo generale un martire coraggioso. Per anni quest’uomo
in canottiera ha offeso gli italiani tutti e in particolar modo i
“meridionali”, che per lui sono coloro che abitano l’Italia da Bologna
in giù, chiamandoli corrotti e corruttori, ladri e parassiti, mafiosi e
camorristi. Pretendendo di dare lezioni di “buon Governo” e di
“buonsenso”.
Un capo clan furbo ed astuto come una belva da preda, che in 20 anni di
“onorata” carriera è riuscito a diffondere in tutta l’Italia razzismo,
intolleranza, xenofobia, odio. Uno che non ha esitato ad allearsi con
chi aveva definito “mafioso”, uno che ha usato la credulità di un pugno
di vaccari, convinti di essere capitani d’industria e di sostenere con
la mungitura delle loro vacche l’intero popolo italico, per occupare
ricche poltrone in quella capitale da lui stesso definita “Roma ladrona”
con il solo scopo, adesso lo sappiamo per certo, di venir a dare lezioni
di furto, truffa, corruzione, familismo allargato, assistenzialismo e
clientelismo, perpetrati con tipica efficienza e rendimento padano.
Altro che dilettantismo terùn!
Per anni ha riempito le cronache di ampolle magiche, di corna celtiche,
di zolle di Pontida, di rutti, diti medi alzati al cielo, di orride
cravatte, camicie e fazzoletti verdi, di bandiere italiane da usare per
“pulirsi il culo”. Verdi come la nostra bile nel vedere lo scempio che
questa tribù di zotici e villani faceva della nostra cultura e della
nostra lingua. Lingua e cultura. Le uniche cose che fin dai tempi di
Roma antica hanno reso l’Italia una nazione.
Grazie all’insegnamento del perfido Miglio, che odiava i meridionali e
vagheggiava la secessione, ci siamo sorbiti per anni paroline dolci come
“terùn”, “Napoli fogna”, “foera da e ball”, “negher”, “bongo-bongo”, il
tricolore nel cesso, il "Forza Vesuvio", il “ce l’ho duro”, la minaccia
delle armi, le ampolle del dio Po, le corna (dei loro adepti), i
matrimoni celtici e così via, il tutto trasmesso in mondo-visione
dall’“amico” Berlusconi – che governa ancora oggi quasi l’intera
informazione italiana- a tutti gli italiani, che non solo lo hanno
perdonato ma in certi casi lo hanno pure imitato.
Ha promesso al suo popolo di creduloni la secessione che poi è diventata
devolution e poi ancora federalismo e che ancora i suoi seguaci
aspettano. Il tutto in funzione antimeridionale, nutriti i bifolchi con
l'odio ed il terrore.
Ho sentito - solo sentito, non visto - alcuni fedelissimi dichiarare di
"mettere la mano sul fuoco" a garanzia dell'integrità del padre-padrone
della lega. Altri si appellavano alla malattia del capo che "era
stato" arricchito, come si usa ora, "a sua insaputa".
Con tutto il rispetto per una persona malata e forse facilmente
manipolabile, ci siamo scordati delle furbate del Bossi? Della sua
laurea inventata, delle banche padane fasulle e dell’amico Fiorani,
delle trote ignoranti "avviate" alla carriera politica a 12.000 euro al
mese, delle lauree comprate all’estero per i figli e, generosamente,
anche per la “badante” e gli amici della badante, della scuola privata
della moglie sovvenzionata con i soldi di Roma ladrona? Del villaggio
vacanze in Croazia, della catena di bar padani, degli investimenti in
Tanzania. Il tutto sempre con i soldi nostri, di chi paga le tasse al
sud come al nord. Molto più a sud che a nord visto dove si annida e
fiorisce l’evasione fiscale. Per milioni di euro. E non dimentichiamo il
coinvolgimento, con tanto di condanna, del signor Bossi, per l'affare
Montedison, appena 200, miserabili, milioni di lire.
Possibile che non si sia mai accorto di niente? Siamo stufi di queste
beatificazioni in morte o in malattia. Siamo stufi di questo continuo
vittimismo nordico da quattro soldi!
Mi piacerebbe molto che l'onorevole Salvin meschino, addolorato
quanto una madonna il venerdì santo per le dimissioni del capo, la
smettesse di dire, mentre mette la mano sul braciere, che Monti sta
strozzando il nord come se il centro e il sud stessero nuotando
nell'oro, perché se oggi ci ritroviamo un Monti e una Fornero sul
groppone buona parte del merito è proprio di Bossi Umberto e dei
suoi seguaci. Se questo onorevole signore è così infastidito di vivere a
spese del popolo italiano che si trasferisca altrove e ci rimanga!
Dopo il licenziamento in tronco di Emilio Fede da parte di Mediaset, ora
lo “sputtanamento” di Bossi. Cosa ci aspetta ancora? Berlusconi in
carcere a scontare le sue malefatte?... Forse è troppo o troppo poco, e
la realtà ci insegna che essa supera ogni fantasia, per cui non
poniamole vincoli!
La “mala Pasqua” stavolta non è toccata al povero compare Turiddu di
turno, bensì a comare Volpe, alias Manuela Marrone in Bossi. Chi è causa
del suo mal, pianga se stesso!
Fara
Misuraca
Alfonso Grasso
Aprile 2012
Il commento di Antonio Casolaro
Non è dato sapere come finirà la storia della Lega. E’ immaginabile per
esempio pensare che la sig.ra Rosa Angela detta Rosi Mauro dopo
l’espulsione dal partito accetti in silenzio la decisione senza riferire
le cose che ha visto e che sa della Lega? Per incominciare sembra che
nel sindacato della Padania, fino a pochi giorni fa appunto diretto
dalla sig.ra Mauro, non siano stati mai istituiti i libri contabili, per
cui non è stata eseguita alcuna registrazione riguardante le entrate e
le uscite dell’associazione dei lavoratori ad essa aderente.
Ma non è questo il problema, perché alla fine in questo modo lo si
riduce alla solita e vecchia logica del “tutti rubano, tutti
approfittano” e quindi tutti si assolvono nella concezione qualunquista
di stampo berlusconiano, secondo la quale il risultato è la conseguenza
dello straripamento del potere giudiziario nella sfera del politico, che
invece è e deve essere mediazione e quindi taglio netto degli estremi.
Un vecchio adagio del tipo: “lasciateci lavurà”. Incominciamo col dire
rispetto a ciò che il potere giudiziario non interferisce nella sfera
del politico e che se interviene dipende dal fatto che materialmente
individua nel comportamento degli attori della politica, risvolti non
consentiti soprattutto dal codice penale. Questo dal berlusconismo non è
mai stato accettato, perché collide con la visione assolutista che il
soggetto ha delle istituzioni. Come dire: “Io sono il dio tuo e non ne
avrai altri”.
Quando Santuzza nella “Cavalleria Rusticana” ed al colmo dell’ira
rivolge a Lola “a te la mala Pasqua” non v’è assolutamente un/il
giudizio di classe, né poteva essere dal momento che rifletteva il
rapporto, un rapporto come dire privato tra lei e Turiddu. Lo diviene
tuttavia nel contesto dove si verifica il prefigurabile abuso
nell’ambito del ruolo della donna del IXX secolo ed oltre. Assume quindi
valore di classe nel dislivello che colloca la donna sempre in subordine
nella società maschilista del 1800 ed anche del 1900 e che perdura
tuttora.
Ecco visto così, al di la delle responsabilità patrimoniali, se
emergeranno, della sig.ra Mauro non sembra che qualcuno abbia inserito
il fatidico: “per cortesia un minuto di silenzio e ragioniamo”. No non è
possibile aderire al teorema secondo il quale individuato il soggetto ad
esso va trasferito tutto il male. In questo modo creiamo un capro
espiatorio e non un responsabile.
La Lega è stata ed è tutto quello che è stato detto nell’articolo del
Portale del Sud e difficilmente cambierà al di là della cura Maroni o
chi per esso. Potrà mai positivamente evolversi con soggetti come
Borghezio? Ma va là direbbe un servo servorum che alle aule parlamentari
sostituisce quelle dei tribunali per difendere il suo padrone e che
forse proprio per questo la mattina deve guardarsi allo specchio e
chiedersi: ma chi sono io?
Antonio Casolaro, Caserta