“A memoria raffreddata, possiamo
sottolineare che la produzione artistica del pittore e scultore partenopeo
Renato Iacente, oggi 75enne, deriva da seduzioni e recuperi; da seduzioni
perché lui ha sempre inseguito “il bello artistico” e lo ritrova nelle cose
e negli oggetti più disparati e da recuperi perché per lui nessun “materiale
di risulta” può considerarsi tale, dato che potrebbe avere ancora in sé un
lancio di sfida all´estetica. Iacente, per troppo tempo fuori dai circuiti
artistici, ora rientra con un certo carattere ed espone con una più
determinata continuità. Ha ritrovato, dopo alcune mostre in gallerie del
Vomero e del centro-città, gusto e voglia di cimentarsi. Le sue opere
meritano attenzione da parte della stampa e della critica. Con le ultime
produzioni tende ad esplorare, ulteriormente, i limiti e i confini di una
diversa percezione dell´arte. Renato Iacente non è ancorato alla tradizione,
né è allineato alle posizioni di moda del momento, che nascono da interessi
di mercato. Renato Iacente ha insegnato materie artistiche ed ha
attraversato esperienze neo-espressioniste, informali, pop per giungere ad
una "cifra" di lettura che vede l´uomo e la macchina descritti in un
connubio dai mille risvolti. In tele e carte collega uomo e macchina, in un
divenire senza tempo. La moderna tecnologia e il suo status avanzato sono
controllati e rilanciati in uno scenario futuribile. La scienza sta
progredendo a passi incontenibili - a quando la clonazione umana?- e,
talvolta, si sostituisce o s´integra alla natura decretando problematiche,
non effimere. L´artista appronta e contestualizza, con mano rapida e sicura,
apparati meccanici e risultati tecnologici in soluzioni grafico-pittoriche,
che stringe su figure antropomorfe inquiete. Ma anche singolari associazioni
di vanto erotico e di comunicazione pubblicitaria intervengono in altre
stesure. Su dati aggregati, su bivalenze, su comparazioni si muove la
pittura di Renato Iacente, tutta tesa a sottolineare stime binarie. E negli
assemblaggi di materiali di risulta combina ciò che è stato meccanicamente
in azione con elementi segnico-cromatici d´indubbia lusinga estetica.
Tangibili pezzi rottamati vengono
riproposti con abilità per ridisegnare possibili rinascite. Da condizioni
obsolete si passa a condizioni di vitalità visuale, suggerite da una
creatività mossa e cosciente. Se il sistema aliena, il potere
dell´immaginazione può condurre altre verifiche e rinfrancare altre
segnalazioni, sino a riabilitare e a ripristinare il già consumato. Un
sottile “stupor mundi” pervade le opere di Renato Iacente che vengono fuori
da un “mare magnum” di situazioni e circostanze visive e certamente si
sollevano dall´anestesia etica collettiva ed intendono significare, perché
vogliono dire ancora qualcosa. Da un grappolo di scarpe argento ad ante di
porte dorate, da stampelle, in precario equilibrio, a un gruppo di variegati
assemblaggi, tutti in nero, da totem con bambole, bambolotti e bamboline,
non decapitate, ma cerebrolese e/o maltrattate, a fissaggi plastificati, da
collages freschi a tecniche miste indicative di uno spedito “melting pot”
culturale si sedimentano in una casualità sorprendente nel suo studio nella
zona di Cavalleggeri d´Aosta, oltre Fuorigrotta, dove vive la sua dimensione
poetica di artista impegnato a pedinare sogni fantasmatici attraverso
reliquati memoriali. Queste opere di Renato Iacente devono essere lette con
attenzione, perché crediamo che nelle sue elaborazioni s'innalzi il cuore
dell´arte che inganna e rivolge a sé la ragione della ricerca.
Renato Iacente misura il suo tempo con
uno “screening” forsennato su tutto ciò che trova e che pesca. In
conclusione, possiamo segnalare che reintegra la percezione dell´occhio
estetico e riporta, con candore, a vivificare il “fil rouge” dell´estrema
esistenza di meccanismi ed oggetti. Insomma, rilancia in un sistema di
riabilitazioni dimensioni e dispositivi, perché vivano un seguito di un arco
vitale.” [Maurizio Vitiello]
Tratto dalla scheda della mostra
“Tacite Frenesie”
(Sale della Terrazza di Castel dell’Ovo, Napoli. 4-26 Maggio 2009) |