la collezione d'arte: Guglielmo Roehrssen

Evoluzione di donna

Note sull'artista

Guglielmo Roehrssen è nato a Ercolano (Napoli) il 10.11.1913. Cugino, per parte materna, di Pepe Diaz, discende dalla famiglia insignita del titolo di conte di Cammarata in Sicilia e, poi, erroneamente trascritto all’anagrafe napoletana in Cammerata. Da giovane, è discepolo del bravo scultore Umberto Rancher e segue la "Scuola del Nudo" all’Accademia di Belle Arti di Napoli.

Esordisce in pubblico come scultore futurista, esponendo "Volo" e "Motore" alla mostra futurista al "Gran Caffè dello Sport" di Napoli (16.03.1933), organizzata da Buccafusca, Cocchia e Caracciolo. I temi preferiti sono quelli che si prestano al dinamismo plastico: concernono il mondo dello sport, la vita dei motori, avvenimenti politici, che esaltano fortemente l’orgoglio nazionale.

Tra le opere più significative in tale ambito sono: "La parata" (1930), "Goal salvato" (1930), "Vortice" (1931)", "Giocatori di calcio" (1932) conservata al Museo dell’Istituto Statale d’Arte "Filippo Palizzi" di Napoli, "Sciatrice" (1932) bassorilievo acquistato dal Ministero della P.I., "Navigando verso est" (1933) terracotta, "Nastro azzurro" (1934) sottorilievo in terracotta, "Volo" (1934) gesso in stile boccioniano, "Motociclista" (1934) 1° Premio della Mostra "Napoli nel Mondo" del 1989, "Africa te teneo" (1935) terracotta. Come grafico, realizza progetti per cartelle per la "Giornata della Tecnica" (1934), per la "Propaganda Aerea" (1935), e per cartoline come per la "Milizia Contraerea" (1936). Partecipa a numerose esposizioni e ai concorsi dei Littoriali: II Mostra Sindacato Fascista Belle Arti Campano in Castelnuovo (Napoli, 1930), Mostra di Arte Sacra di Padova (1931), IV (1934) e V (1935) Mostra del Sindacato Interprovinciale Fascista Belle Arti Napoli, Littoriali di Firenze e di Palermo (1934), di Roma (1935) e successivi. Nel 1940 interrompe l’attività artistica per la chiamata alle armi.

Dal 1944 si dedica all’insegnamento di materie artistiche nelle scuole secondarie e solo nel corso degli anni Ottanta, riprende a scolpire, dipingere e progettare, coniugando interessanti moduli di dinamismo plastico con altri di tendenza, vena ed impulso astrattizzante.

Maurizio Vitiello


Tratto dalla presentazione della mostra al Museo Mineralogico Campano – Fondazione Discepolo Vico Equense (NA) 11 dicembre 2004 - 28 febbraio 2005, curata da Maurizio Vitiello, intitolata “Evoluzione di donna”

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