la collezione d'arte: Giuseppe Cesari

"Natività della vergine", 1630 ca

"Perseo e Andromeda"

Affresco. Trastevere, sant'Onofrio chiostro interno

 

Note sull'artista

Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d'Arpino  nasce ad Arpino (allora provincia di Caserta) nel 1568. Il padre pittore si trasferisce a Roma nel 1582 con la famiglia dove lavora nella decorazione delle Logge vaticane, sotto la direzione del Pomarancio. È lì che il giovane Cesari si fa notare per la sua creatività e comincia a lavorare come ragazzo di bottega. Già nel 1583 è ammesso all'Accademia di San Luca, di cui sarà poi ripetutamente presidente, fino a quando non lo sostituirà il Bernini, e presto viene ammesso a realizzare affreschi. Entra così nella corte di Gregorio XIII, il cui figlio Giacomo Boncompagni era divenuto Duca di Aquino e di Arpino.

L'ascesa al soglio pontificio di Sisto V nel 1585 non interrompe la carriera del Cesari, ormai ben introdotto nell'ambiente: risale a questo periodo l'affresco con la Canonizzazione di san Francesco di Paola nel chiostro della Trinità dei Monti, dove risente dell'influenza sia del Pomarancio che di Raffaellino da Reggio. Da quell'anno e fino al 1591 lavora a Sant'Atanasio dei Greci. Nel 1586 entra nella Congregazione dei Virtuosi al Pantheon. Nel 1588 il cardinal Farnese gli commissiona gli affreschi, oggi perduti, per San Lorenzo in Damaso.

Nel 1589 è a Napoli, dove affresca il coro della Certosa di San Martino, e tornerà nel 1593 per eseguire gli affreschi della volta della Sacrestia. A Roma lavora, tra il 1587 e il 1595, nella Cappella Olgiati in Santa Prassede, mentre dal 1597 lavora nella Cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi (gli succede poi,in questa commessa, il Caravaggio). La bottega di Cesari era ormai tra le più affermate di Roma: vi entrò nel 1593 anche il Caravaggio.

Una commessa che l'accompagnò per oltre quarant'anni, dal 1595 e il 1640, furono gli affreschi del Palazzo dei Conservatori. Vi realizza: il Ritrovamento della lupa, nel 1596; la Battaglia tra i Romani e i Veienti, nel 1597 e il Combattimento tra gli Orazi e i Curiazi, nel 1612. Vi ritorna dal 1635 per eseguire il Ratto delle Sabine, l'Istituzione della Religione e la Fondazione di Roma.

Nel 1600 affresca l'Ascensione nel transetto di San Giovanni in Laterano, sempre in quegli anni assume la direzione dei lavori di decorazione musiva della cupola di San Pietro, successivi sono gli affreschi della villa Aldobrandini a Frascati e tra il 1605 e il 1612 quelli della Cappella Paolina in Santa Maria Maggiore.

Dipinse anche in Poli, nel palazzo baronale dei Conti, dove affrescò la cappella privata del palazzo che dà in un grande salone anch'esso affrescato. Morì a Roma il 3 luglio 1640. Fu definito dai Conservatori dell’Urbe ‘pictor unicus, rarus et excellens ac primarius et reputatus’.


Testo tratto da wikipedia

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