la collezione d'arte: Luca Giordano

Elemosina di San Tommaso. Napoli, museo di Capodimonte


Il ratto di Elena, 1660 ca. Olio su tela, cm 254 x 310


Cappella del Tesoro di San Gennaro, Affresco del soffitto, 1668

Madonna con Bambino. Armadio della sacrestia, Cappella del Tesoro di San Gennaro

 

Note sull'artista

Nacque a Napoli nel 1634.

Figlio del pittore Antonio, poco affermato, frequentò la bottega di ]usepe de Ribera e quindi proseguì gli studi a Roma. Nel 1657 ricevette il primo incarico dal governo del viceré: la Madonna del Rosario per chiesa della Solitaria (oggi distrutta). Tra il 1660 e il 1661 dipinse quattro tele per il Duomo. Del 1662-1664 lavorò per le chiese di Santa Maria del Pianto e Santa Teresa a Chiaia.

Soggiornò a Firenze e a Venezia, dove dipinse per alcune chiese. Tornato a Napoli, realizzò le tele per il palazzo reale spagnolo dell'Escorial, richiestegli da Filippo IV di Spagna, la pala dell'Assunzione per la chiesa della Salute a Venezia (1667), i dipinti della sagrestia della Cappella del Tesoro in Duomo (1668), gli affreschi in San Gregorio Armeno (in parte oggi distrutti), la Deposizione per il Pio Monte della Misericordia (1671), le Storie di san Francesco al Gesù Nuovo (1672-73), il distrutto affresco dell'Abbazia di Montecassino (1677-78), quelli della cupola di Santa Brigida (1678) e, tra il 1667 e il 1685, la decorazione per il Duomo.

Verso il 1680 lavorò per diversi committenti fiorentini e nel 1682 affrescò la cupola di una cappella in San Lorenzo. Ottenne così l'incarico di affrescare la volta della galleria di palazzo Medici Riccardi. Tornato a Napoli, proseguì la sua incessante attività fino al 1692, quando fu chiamato in Spagna dal re Carlo II.

Nel decennio spagnolo, affrescò sale dell'Escorial e del Casón del Buen Retiro a Madrid, e la volta della sagrestia della cattedrale di Toledo (1698), oltre ad innumerevoli opere per i privati. Divenuto capo dei pittori di corte, rientrò a Napoli intorno al 1700, dove realizzò ancora grandiose opere, come quelle per le chiese di Santa Maria Egiziaca e dei Gerolamini, la decorazione della cappella del Tesoro Nuovo nella Certosa di San Martino (1704).

Si spense a Napoli nel 1705.


Tratto dalle biografie degli artisti di Marina Minozzi per l’opera “La Collezione d’Arte del Sanpaolo Banco di Napoli” a cura di Anna Coliva

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