Nasce a
Bisceglie il 9 luglio 1928. Dopo gli studi classici si trasferisce a
Roma per studiarvi il bel canto e contemporaneamente le lingue
tedesca e francese. Dal maestro Mario Cusmich apprende l’uso della
maschera e successivamente, dal maestro Giovanni Semprini, l’appoggio
sul diaframma. Siamo nel 1948, da quattro anni la guerra è finita, ed entra in vigore la Costituzione della Repubblica Italiana.
Bari.
Teatro Petruzzelli, Nino Rota ringrazia dopo la
esecuzione della sua opera “Il cappello di Paglia”. Gino
Lo Russo-Toma è il primo a sinistra. |
Gino perfeziona la sua tecnica vocale a Milano con famosi
maestri, debuttando quale Duca di Mantova in “Rigoletto” e,
subito dopo, in “Cavalleria Rusticana” a fianco del celebre
soprano Maria Caniglia. Intraprende così giovanissimo una lunga
carriera che lo porterà, nell’arco di oltre 40 anni, a cantare sui
palcoscenici di importanti teatri in quasi tutta Europa (Olanda,
Germania, Lussemburgo, Belgio, Danimarca, Francia, Grecia, ecc), e
in Medio Oriente: Israele, Opera Nazionale di Stato di Tel Aviv,
dove è interprete protagonista di ben 9 opere del repertorio
classico per oltre cento recite.
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In concerto con il
soprano Maria Caniglia |
In Giappone,
canta al Teatro Imperiale di Tokyo “Bunka Kai Kan Hall” in Madama
Butterfly, nel ruolo di Pinkerton, col soprano Maria Bieschu del
Teatro Bolshoi di Mosca, in occasione del Worldwide Madame
Butterfly Competition; a Nagasaki e Osaka si esibisce con il
soprano Maria Callas ed altri affermati artisti, sotto la direzione del
Maestro Franz Allers: le rappresentazioni vengono registrate e
trasmesse falla televisione nipponica. Prende parte a
numerosi Festival, fra cui quello di Bregenz in Austria, presso il castello Schattenburg,
in occasione delle celebrazioni ufficiali di G. Rossini. Riceve
numerosi premi e riconoscimenti.
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1960, con Tito Shipa
al Petruzzelli |
Notevoli le
recensioni su (Il Corriere Internazionale del teatro, The Poster, La
Derniere heure, La Citè, Il Resto del Carlino, l’Osservatore Romano,
la Gazzetta di Mantova, De Telegraf, Vrarlberger Nachtrichten,
Schwabisce Zeitung, L’Information D’Israel) a cura di penne illustri
come Gustav Bachmann, J. Teipel, Dan Aronowicz, e dei critici quali
Otto Lewe, Werner Beuse, Adr. Hager, Hans Paterok, Lu Hanstein, DR.
G. Muschwitz. Nel 1969
inaugura il Grande Teatro al Palazzo dei Congressi dell’Aia e il
Teatro Congress Centrum Rai – gebouw di Amsterdam, il Philips Thet
di Eindhoven e numerosi altri Teatri in Olanda e Germania, con
l’Opera “Rigoletto” e “Luisa Miller”.
Bari,
Teatro Petruzzelli, 1958. da sin. Gino Pario, Ferruccio
Tagliavini, Gino Lo Russo-Toma |
Esegue oltre
40 opere del repertorio classico e diverse opere del repertorio
moderno in prima mondiale, oltre 30 oratori, musica vocale da
concerto e musica da camera, dall’Antica Grecia ai nostri giorni
nelle lingue originali.
Tokyo
maggio 1973, da sin. Gino Lo Russo-Toma, Maria Biesciu,
Wilma Vernocchi, Maria Callas |
Per la Radio
Vaticana registra l’Oratorio “Romae lapurdum Resonat” di
Mons. Caselli in prima mondiale, presenti S.S. Giovanni XXIII e
diversi cardinali tra cui Cento, Orio e Cicugnani. Incide per la “Sonoritas”,
nella Basilica di S. Rita in Milano, la Messa di Gloria di
Pietro Mascagni. Un disco che verrà considerato di portata storica
dalla critica musicale e diffuso in tutta Italia ed America del Nord
e del Sud. Canta, inoltre, davanti a Padre Pio a San Giovanni
Rotondo. A Bari si esibisce spessissimo nei Teatri “Petruzzelli” e
“Piccinni” e per l’Accademia Polifonica, diretta dal M° Biagio
Grimaldi. Con lui nei cartelloni nomi famosissimi: Giacomo Lauri
Volpi, Tito Schipa, Mario del Monaco, Virginia Zeani. Fa parte del
complesso “Musica Viva” di Milano. Si dedica con successo
all’insegnamento del canto alle giovani leve di questa difficile
arte e fonda, il 6 aprile 1981, trasformando la sua vecchia scuola
di canto, la Nova Canendi Academia, auspice l’Ass. Culturale
Italo-Francese di Bari.
Particolare copertina del libretto commemorativo a cura
della nipote Pina Catino |
Ritornato in
Puglia nel 1981, poté dedicarsi all’insegnamento del canto fino al
1999, anno in cui due balordi lo aggredirono, per rapinarlo in casa. Da qui la morte avvenuta il 12
ottobre 2000 a Turi.
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Pinkerton, in Madame Butterfly |
Amsterdam (Olanda), inaugurazione del teatro del Palazzo
dei congressi RAI- Gebow, 25 ottobre 1969 con Rigoletto.
Duca di Mantova |
In questa
tranquilla cittadina del sud-barese, risiedeva da ormai otto anni e
nella sede della Nova Canendi Academia, frequentata da giovani
cantanti lirici, alcuni provenienti anche da altre regioni e,
persino dall’estero: Francia, Spagna, Polonia, Corea del Sud. Molti
di questi Artisti, calcano oggi i palcoscenici del Mondo.
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Bari,
Teatro Piccinni, una scena da "Il gobbo del Califfo" di
Franco Casavola |
La sua
compagna di vita, il mezzosoprano Angela Lisco, ha scritto una
biografia sul maestro pubblicata nel luglio 2007: "Sono venuto per
cantare". In questo volume vengono raccontati i suoi incontri con
Beniamino Gigli, Maria Caniglia, Mario Del Monaco, Tito Schipa,
Maria Callas e tanti altri famosi interpreti della lirica mondiale.
Dal
libro"Sono venuto per cantare" di Angela Lisco. Clicca
sulle immagini per ingrandire |
Il critico
musicale, Nicola Sbisà, in una sua recensione ha scritto: "...
nell'arco di quasi mezzo secolo, ebbi modo di incontrare - ed anche
ascoltare, ovviamente - Lorusso - Toma, del quale rammento la voce
limpida, squillante ed espressiva. E leggere il volume della Lisco,
è stato come riandare indietro nel tempo e rivivere momenti di
indimenticato fervore musicale della nostra città (Bari) e non solo.
(...) un volume significativo ed interessante quello dovuto al
fervido impegno di Angela Lisco, che ricordando la figura e attività
del suo Maestro, ha aggiunto un significativo, ricco tassello alla
storia della musica pugliese”.
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Rodolfo, La Boheme, di G. Puccini |
Una vasta
raccolta di recensioni e fotografie testimoniano, inoltre, la
fervida attività culturale e musicale della Puglia degli anni
Cinquanta e Sessanta e che si allargano poi all’intera Europa, Medio
e lontano Oriente.
La città Di
Turi, il 12 ottobre 2008, gli ha conferito la Cittadinanza
Benemerita.
Roma,
1948 scuola di canto del Maestro Cusmich (al centro in
piedi), in ginocchio a partire dal secondo a sinistra il
basso Mario Petri, il tenore Gino Sininberghi, il tenore
Gino lo Russo-Toma. |
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Gino Lo
Russo-Toma come pittore può essere considerato autodidatta; ideatore
di un nuovo genere espressivo definito “pittura psicoformale”, ha
esposto in varie città d’Italia e all’estero, partecipando anche a
collettive e rassegne, ove gli sono stati assegnati premi e
riconoscimenti.
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1990
olio su tela |
Ne citiamo
alcuni: 1978, Oscar Italia, Milano; Trofeo Milanarte; 3° premio La
Bitta d’Oro: 4°premio L’Arco d’Oro; premio al Trofeo Master; 1979,
1° premio il David; 1° premio Santa Trinità; 1980, Coppa del Mondo,
Firenze; Grand Prix Int. D’Art Contemporain, Chianciano Terme.
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1978
Milano 4° premio L'Arco d'oro |
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1976
tecnica mista |
Fu accademico
della Tiberina di Roma in qualità di “artista lirico - pittore”.
Hanno scritto di lui: R. Giuntini, A. Vaghi, A. De Bono, G. Faloss,
Savasta ed altri. Bibliografia essenziale: La Bitta, Catalogo
Artisti Oggi, Il Quadrato, L’Elite.Di lui hanno parlato anche radio
e televisioni italiane ed estere. Sue opere figurano in collezioni
private in Italia, Belgio, Francia.
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1976
china e pennarelli |
La complessa
formazione artistica di cui si avvalse Lo Russo-Toma (studiò,
ventenne, canto lirico a Roma dal 1948 al 1953 con celebri maestri
e, sempre in quegli anni, frequentò il liceo artistico di Roma in
qualità di modello) ha avuto un’influenza determinante nella
definizione della sua arte pittorica, che esula dai canoni
espressivi tradizionali per porsi all’avanguardia, non trascurando
tuttavia le incidenze significative della cultura. In tal senso ci
pare debba essere interpretata anche la sua impostazione
“psicoformale” che deriva da una gestualità, solo apparentemente
occasionale, i termini di un’espressività che unisce la cognizione
della realtà al mistero dell’inconscio, generando un fascinoso
compenetrarsi di forme cromatiche vivaci e ben equilibrate.
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1977
china e pennarelli |
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1977
tecnica mista |
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1976
tecnica mista |
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1976
tecnica mista |
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1977
china colorata e pennarelli |
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1977
pennarelli |
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1978
tecnica mista |
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china
su cartoncino, 50x70 |
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Senza
data, olio |
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