la collezione d'arte: Saverio Gatto

Autoritratto, olio su tavola cm 71 x 51, 1930-40

Note sull'autore

Nasce a Reggio Calabria nel 1877 e si imbarca a undici anni come mozzo. Scoperta per caso la vena artistica, si iscrive nel 1898 all'Istituto di Belle Arti di Napoli, dove segue i corsi di D'Orsi, Morelli e Cammarano, integrando la poetica del vero, appresa dai maestri, con l'approfondimento della scultura classica a lungo studiata presso il Museo Archeologico della città. Il piccolo bronzo La napolitana del 1905 è la prima scultura nota, a cui fa seguito la Testa di zingara presentata l'anno successivo al Salon di Parigi. Il successo internazionale si conferma con le effigi infantili del Putto che piange e del Putto che ride - quest'ultimo premiato all'Esposizione internazionale di Barcellona el 1911 -, caratterizzate da una modellazione veloce di stampo impressionista. Nel 1909 espone la Testa di zingara e L'incantata alla 1a Esposizione giovanile d'arte di Napoli organizzata dal "Gruppo dei ventitre", impegnato contro lo stile accademico dilagante. Partecipa attivamente a mostre in Italia e all'estero; tra queste, in particolare, alle manifestazioni delle Società promotrici di Torino e Napoli, ai Salons di Parigi, alla Biennale di Venezia e all'Esposizione internazionale di Santiago del Cile. Al monumento di Tommaso Campanella a Reggio Calabria (1912) seguono le sculture di grandi dimensioni spesso legate a tematiche sociali, i cui accenti drammatici condivide nella relazione epistolare con Wildt. Assurto negli anni venti a figura di riferimento della scultura napoletana, esegue nel 1923 il Monumento ai caduti per Muro Lucano e nel 1924 La Treccia e Popolana napoletana per la Biennale di Venezia, a cui parteciperà ancora nel 1930, nel 1952 e nel 1954. L'adesione al classicismo ravvisabile nelle opere del terzo decennio si conferma nella scelta dei soggetti, quali la serie mitologica dedicata ai centauri. Incaricato di diverse opere di carattere ufficiale, lavora come restauratore per la Soprintendenza: suo è l'intervento del 1940 sulla Pietà di G. Mazzoni in Sant'Anna dei Lombardi. Tra i numerosi incarichi di prestigio conferitigli, nel 1950 è nominato membro della Società nazionale di scienze, lettere e arti.

Muore a Napoli nel 1959.


Tratto dalle biografie degli artisti di Marina Minozzi per l’opera “La Collezione d’Arte del Sanpaolo Banco di Napoli” a cura di Anna Coliva

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