Le Pagine di Storia

L'ascesa al trono di Francesco II

in una cronaca dell'epoca

a cura di Alfonso Grasso

 

Tratto da "La Civiltà Cattolica" Serie IV, Vol. II, 1859

1. Morte di Ferdinando II - 2. Proclama del suo successore - 3. Giuramento delle truppe.

1. All’una e mezza pomeridiana del giorno 22 di Maggio morì, tra i conforti della religione, da lui ricevuti con quell’edificantissima pietà che sempre avea praticata in vita, il Rè di Napoli, Ferdinando II, dopo una dolorosa infermità sopravvenutagli quando teste mosse incontro all’augusta sposa del suo successore. Nato nel 1810, non aveva ancor cinquant’anni quando Dio volle toglierlo, in tempi difficilissimi, al regno che egli avea per quasi trent’anni piamente e sapientemente governato. Molte parti egli ebbe di Rè veramente grande, delle quali diede evidenti prove e nello intemo ordinamento dello Stato, e nelle esterne relazioni colle Potenze. Sua gloria particolarissima sarà però sempre la affettuosa premura, con cui egli ebbe l’onore e la fortuna di accogliere, nel tempo delle sue afflizioni, l’augusto padre dei fedeli, il sommo Pontefice Pio IX; il quale ben dimostrò quanto specialmente l’amasse, quando fece fare in Roma pubbliche preghiere per la sua guarigione. Restringendoci per ora a questo breve cenno, pubblichiamo intanto il seguente documento.

2. Francesco II etc. Per lo infausto avvenimento della morte dell’augusto e dilettissimo nostro Genitore, Ferdinando Secondo, ci chiama il Sommo Iddio ad occupare il trono de’ nostri augusti antenati. Adorando profondamente gl’imperscrutabili suoi giudizii, confidiamo con fermezza, ed imploriamo, che per sua misericordia voglia degnarsi di accordarci aiuto speciale ed assistenza costante, onde compiere i nuovi doveri che ora c’impone; tanto più gravi e difficili, in quanto che succediamo ad un grande e pio Monarca, le cui eroiche virtù ed i pregi sublimi non saranno mai celebrati abbastanza. Avvalorati purnondimeno dal braccio dell’Onnipossente potremo tener fermi e promuovere il rispetto dovuto alla nostra Sacrosanta Religione, la osservanza delle leggi, la retta ed imparziale amministrazione della giustizia, la floridezza dello Stato; perché così, giusta le ordinazioni della sua Provvidenza, resti assicurato il bene degli amatissimi sudditi nostri. E volendo che la spedizione de’ pubblici affari non sia menomamente ritardata; abbiamo risoluto di decretare e decretiamo quanto segue:

Art.1. Tutte le Autorità del nostro regno delle Due Sicilie rimangono nell’esercizio delle loro funzioni.

Art. 2. Il nostro Ministro segretario di Stato Presidente del Consiglio de’ Ministri, tutti i nostri Ministri Segretarii di Stato, lo Incaricato del portafoglio del Ministero degli affari esteri, tutti i nostri Direttori de’ Ministeri di Stato con referenda e firma, ed il nostro Luogotenente generale ne’ nostri Reali Domini al di là del Faro, sono incaricati della esecuzione del presente decreto.

Caserta 22 maggio 1859.

Firmato: FRANCESCO

II Ministro Segretario di Stato, Presidente del Consiglio de‘ Ministri.

Firmato: Ferdinando Troia.

3. Il giornale ufficiale di Napoli del 21 Maggio reca che ieri mattina tutte le RR. Truppe della guarnigione di Napoli hanno compiuto nel Largo del Castello il sacro dovere di prestare il giuramento di fedeltà al Rè N.S. Francesco II, facendo risuonare l’aria del grido unanime ed entusiastico di Viva il Rè, saluto cui fece eco la popolazione che quivi era in calca adunata».

Centro Culturale e di Studi Storici "Brigantino- il Portale del Sud" - Napoli e Palermo admin@ilportaledelsud.org ®copyright 2004: tutti i diritti riservati. Webmaster: Brigantino.

Sito derattizzato e debossizzato