Le pagine della cultura

La tradizione del Viaggio in Italia per gli intellettuali europei si protrasse nell'Ottocento con la presenza di fotografi, i cui scopi erano artistici e tecnici (bisognava provare le reazioni dei prodotti alla luce meridionale) ed anche mercantili: le fotografie dell'Italia avevano grande valore a Parigi a Londra od a Berlino. Queste fotografie, trasmesse da un lettore francese del Portale del Sud, furono riprese dal viaggiatore francese Firmin-Eugène Le Dien (1817-1865), uno dei primi a portare con sé sulle strade ancora incerte degli Stati papalini e del Regno napoletano le ingombranti attrezzature fotografiche dell'età romantica; le sue fotografie, molto apprezzate dalla duchesse de Berry (Marie Caroline Ferdinande Louise de Bourbon, nata a Palermo nel 1798, madre dell’ultimo dei Borbone di Francia), furono scattate sicuramente prima del 1865. Questo si capisce anche dai paesaggi completamente inanimati: non una persona, non un cane, non un gatto... Per problemi tecnici: l'apertura dell'obbiettivo della camera fotografica durava infatti alcuni minuti (30 minuti nel 1840) e dunque il fotografo doveva avvalersi di assistenti per impedire l'irruzione nella scena di qualsiasi essere in movimento. Lo scatto "veloce" (1 secondo) sarà possibile solo a partire dal decennio 1870-80.

Vai alla parte seconda (foto 1885)

Vai alla parte terza (foto di Puyo Constant)