Appello al cardinale
Angelo Bagnasco
…perché receda dalla insana scelta di sostenere un
governo immorale.
Sig. Cardinale,
speravamo che lei non fosse andato al pranzo governativo
del mercato dei cardinali o, meglio, vi fosse stato
escluso dal segretario di Stato, cardinale Tarcisio
Bertone, per il quale ormai abbandoniamo ogni
velleità di conversione. In ambedue i casi, lei appariva
un gigante, seppure in miniatura, nonostante il suo
silenzio, o peggio, il suo parlare per allusioni su
tutto l’«affaire Berlusconi». Poi, inaspettato, lei
rompe il silenzio per dire, con linguaggio curiale, che
«il Paese chiede governabilità». L’ultimo barlume
di speranza è crollato con le sue parole.
Chi le ha detto che il Paese chiede la governabilità di
questo governo, capeggiato da un mafioso corrotto e
corruttore che ha ridotto la Nazione ad un cencio
insozzato come dimostra il mercato inverecondo di
parlamentari per restare a galla e salvarsi dai
tribunali? Lei sa bene che Berlusconi nel Paese è
minoranza, ma lei, i suoi colleghi vescovi e il
Vaticano, oscenamente, lo tenete in piedi perché fa
comodo e perché vi ha promesso che farà tutto quello che
voi gli chiederete. Invece di stare dalla parte dei
giusti, voi avete scelto di immergervi nella sentina
e di rinnegare la vostra stessa morale, quella che esige
il perseguimento del bene comune, che condanna il
ladrocinio, la corruzione, la bestemmia, la bugia e lo
spergiuro. Avete inventato anche «il contesto della
bestemmia» per non censurare un uomo che ha avvelenato
un intero Paese con la sua violenza e la sua immoralità.
Ecco l’uomo del «partito dell’amore»! Trentanove «leggi
private» ha emanato e voi avete taciuto!
Lei non ha parlato quando il suo protetto si sollazzava
con le minorenni; ha taciuto quando ha inaugurato «il
metodo Boffo»; si è girato dall’altra parte quando ha
trasformato le sue ville in sedi istituzionali con
decreto della presidenza del consiglio, adibendole a
lupanari con prostitute a pagamento, signorine e signore
(?!) che si offrivano in cambio di posti in parlamento o
in tv; lei ha taciuto quando da vero estremista
comunista bolscevico (non a caso il suo amico del cuore
è Putin ex Kgb) ha preso d’assalto il parlamento
dissacrando l’ultimo margine di democrazia, comprando e
corrompendo deputati e senatori, promettendo incarichi e
scambiando soldi.
Lei che non tralascia occasione per parlare di «principi
non negoziabili». Dov’era quando tutti i principi su
cui si basa la moralità pubblica, sono stati calpestati,
derisi, violentati da un uomo che definire perverso è
fargli un complimento? Dov’era lei, quando costui
inoculava il virus dell’egoismo individualista,
distruggendo il patrimonio solidale e cooperativistico
che è la forza del nostro popolo? Dov’era quando
inneggiava all’evasione fiscale, al disprezzo delle
istituzioni e varava leggi contro il diritto
internazionale, contro i poveri immigrati, immagine
perfetta di Cristo crocifisso? Dov’era quando legiferava
contro i lavoratori e per aumentare i precari e i
disoccupati per manovrarli contro il contratto nazionale
del lavoro? Dov’era, quando trasferiva alle scuole
cattoliche i soldi dell’evasione fiscale, della mafia,
della prostituzione, della droga e del riciclaggio (v.
scudo fiscale)?
Un prete genovese molto anziano oggi, 17 dicembre 2010,
mi ha telefonato per dirmi che la stimava perché la
conosceva, ma ora, dopo questo intervento, lei gli è
scaduto moralmente e lo reputa responsabile del
degrado della nazione. «E’ crollato un mito!»
sono state le sue parole che condivido pienamente. Lei e
il Vaticano avete perso il diritto di parlare di morale,
perché siete solo complici di immoralità e sostegno di
una indecenza che spadroneggia sull’Italia e sequestra
il parlamento rendendolo un postribolo di infima
categoria, dove si consuma prostituzione a basso costo,
senza preservativi. Non è il metodo che piace a voi?
La vostra prostituzione di vescovi e di sedicenti
garanti della moralità di convenienza vi esclude dal
consesso della civiltà e vi colloca nell’inferno
berlusconiano dove «tutti fuor cherci questi chercuti» (Divina
Commedia, I, VII, 38-39) che popolano il «pied à
terre» berlusconiano e la sua corte, dove voi vescovi vi
siete accontentati di essere servi, schiavi e diaconi
ossequienti. Contenti voi! Come potete prendere di
parlare del Regno?
Noi non ci stiamo e vi riteniamo responsabili della
caduta etica dell’Italia, del dissesto democratico e
della corruttela berlusconista che voi appoggiate e
condividete. Per questo non avete più l’autorità di
parlare di etica e tanto meno di Dio e del Vangelo che
voi avete rinnegato per assidervi a mensa con il
corruttore più immorale esistente, il quale se ne vanta
anche, pago del vostro silenzio colpevole. Ritornate ad
essere pastori degni del vostro popolo, altrimenti
valgono per voi le parole di Ezechiele profeta (sec. VI
a. C.): «Guai ai pastori d’Israele, che pascono se
stessi! Per colpa del pastore si sono disperse [le mie
pecore] e sono preda di tutte le bestie selvatiche: sono
sbandate. 10Così dice il Signore Dio: Eccomi
contro i pastori: a loro chiederò conto del mio gregge e
non li lascerò più pascolare il mio gregge, così non
pasceranno più se stessi, ma strapperò loro di bocca le
mie pecore e non saranno più il loro pasto» (Ez
34,2.5,6.10).
In nome di Dio, vescovi e cardinali, tornate al Vangelo
e al vostro Popolo, da cui vi siete separati per ingordi
interessi, peccando e delinquendo con chi della
delinquenza ha fatto sistema di potere e di governo.
Un’amica mi manda questa parola di Gandhi: «La
disobbedienza civile diviene un dovere sacro quando lo
Stato diviene dispotico o, il che è la stessa cosa,
corrotto. E un cittadino che scende a patti con un
simile Stato è partecipe della sua corruzione e del suo
dispotismo» (Ghandi).
Voi non potete più celebrare l’Eucaristia con buona e
retta coscienza. Se lo fate commettete sacrilegio.
Genova 17 dicembre 2010
Paolo Farinella, prete – San Torpete, Genova