Pensiero Meridiano

 

Devolution

di Fara Misuraca

Qualche decina di “polentini” (residenti nel Polesine, la pianura detritica che fiancheggia il Po) ha ricattato “i cavalieri delle libertà” ed alla fine l’ha spuntata! Come potevano i suddetti cavalieri rinunciare ad una maggioranza che ha loro garantito approvar”si” le leggi ad personam, "solo" in nome dell’interesse del popolo di una nazione che, nell’ormai lontano 1860, nacque da un’operazione militare degna del miglior Bush (comprese le false testimonianze, gli imbrogli, le delazioni e le menzogne)? E allora “devolution” sia!

E così quella decina di polentini, che in due o tre millenni sono riusciti ad inventare sì e no un succo acido di mele e l'orologio a cucù, hanno inserito nell'animo degli italiani un veleno, un acido che sta corrodendo sempre di più le coscienze fino a quando, prima o poi, non si estinguerà come tutte le cose. Ma prima di estinguersi farà un sacco di danni. Fino a prima della comparsa di questi figuri il divario Nord-Sud non è che non esistesse, ma era contenuto nella mente delle persone a un livello di decenza, dal sentirsi comunque come parte di una nazione.

Quando sono comparsi sulla scena questi personaggi, il livello del confronto è sceso al loro livello culturale (di segno meno in un grafico cartesiano) e quando non c'è cultura non c'è dialogo, non c'è il sapersi e il volersi calare nei problemi generali, ma c'è soltanto protervia e la difesa idiota del proprio piccolo orticello. Quando non c'è solidarietà e unione coi vicini alla fine anche il campo più prospero finisce per seccare perché non arriverà più l’acqua che non potrà più scorrere, nel suo cammino, attraverso il campo del vicino. La storia lo insegna. Quando si soffia sul fuoco degli interessi personali e del razzismo creando un nemico, alla fine il nemico reagisce con le armi delle quali dispone. Bush & C. ne sanno qualcosa.

Perché farlo allora? Vale la pena? Vale la pena seguire una marmaglia di pezzenti culturali che si fanno gli affari loro inventando una cosa che non esiste (la "Padania") e su quella trascinare e carpire la buona fede di alcuni, stimolando il desiderio di rapina e i bassi istinti di altri?

Il Nord è ricco? Ok. Non ha bisogno del Sud? Ho qualche dubbio. E allora perché distruggere una nazione? Per chi? Per cosa? A chi serve? A chi fa gioco? Se venisse meno tutto il mercato del Sud Italia, se il Sud non avesse più soldi sufficienti a comprare i “griffati” prodotti del nord e decidesse di comprare tutto cinese, quanto durerebbe il “polentino”?

E allora il gioco vale la candela? Se sì, procediamo pure allo sfascio della nazione e affondiamo tutti.

Che il gioco valga la candela per alcuni, anch’essi di piccolo calibro culturale, lo dimostra la bandiera siciliana sventolata accanto alle bandiere leghiste (non lombarde!) e l’omicidio Fortugno. Perché uccidere Fortugno? Ma è semplice!

Per dare un messaggio al governo della Regione e agli elettori. La devolution, lo sfascio dello stato è fortemente voluto non solo dai “polentini” per i loro piccoli interessi personali ma anche, ed ora forse soprattutto, dalle potentissime lobbies mafiose i cui interessi ed il cui giro d’affari è ben più ampio avendo creato un perfetto esempio di stato capitalista e liberista che finora ha operato all’interno di un altro stato, sottomesso e manovrato, ma pur sempre di diritto di cui adesso, con la devolution, può liberarsi. La 'ndrangheta avverte di aver perso il controllo della Regione. Il centrodestra, e con loro i “devolutionisti”, gli autonomisti, i separatisti, in Calabria è stato sconfitto, non è più affidabile. Certamente le mafie avranno cercato di condizionare il voto, di far sentire il proprio peso per mandare avanti il “loro” sogno di “libertà” dalle regole e dalla legge.

La ’ndrangheta, e non solo, si attrezza. Ci sono tre importanti scadenze di cui la ’ndrangheta, che al momento considerata la mafia più potente del Paese, sembra tenere in conto: le elezioni politiche nazionali, la nuova legge elettorale, di cui bisognerebbe valutare l’impatto su una realtà come quella mafiosa, ed il Ponte sullo Stretto di cui si è appena assegnato l’appalto, che se l’Europa non ci ferma, rafforzerebbe sempre più una mafia inserita ai più alti livelli dell’imprenditorialità e della politica.

L’omicidio di Francesco Fortugno, come quello di tanti altri prima, ha dietro di sé tutte queste cose messe insieme: la difesa del nascente stato meridionale basato sul capitalismo e liberismo più sfrenato ( “mafioso” s’intende, ma è importante?): Il “sogno americano”.


Fara Misuraca, owner de Il Portale del Sud, settembre 2005

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