Pensiero Meridiano

 

Sull’eutanasia

di Fara Misuraca e Alfonso Grasso

La libertà di scelta è alla base di ogni società democratica e ogni individuo ha il diritto di disporre della propria vita e della propria morte purché il suo comportamento non danneggi gli altri. Siamo pertanto favorevoli ad una legge che legalizzi l’eutanasia, se espressamente richiesta, e ad un “testamento biologico”, con cui una persona esprime in modo chiaro ed inequivocabile la volontà di salvaguardare la propria dignità in caso si trovi in stato d’incoscienza, autorizzando il medico a sospendere l’accanimento terapeutico e accelerando la morte. Il medico, a nostro parere, ha il dovere di alleviare le sofferenze del paziente senza costringerlo a sopravvivere alla sua stessa “morte” civile.

Purtroppo è lecito diffidare della maturità, non solo dell’opinione pubblica, ma anche di quella di qualche ateo convertito che, pur di ingraziarsi i vari cardinali Ruini che hanno ben dimostrato di poter spostare masse di voti e che hanno trasformato il nostro stato in una teocrazia, sarà disposto alla solita crociata contro la libertà. A tal proposito abbiamo da poco assistito alle crociate contro la fecondazione assistita ed a tutto ciò che è contrario al pensiero della curia pontificia.

Una legge che consenta l’eutanasia non significa che tutti debbano subirla, ma consentire a chi non teme di morire, di affrontare questo ultimo passo serenamente, senza perdere la propria dignità e senza diventare un oggetto di sperimentazione. I religiosi, e i cattolici in particolare, opponendosi all’eutanasia si contraddicono, perché la morte è l’incontro con il Padre.

Si obietta, da parte cristiana, che la vita è dono di Dio e che solo Dio la può togliere. D’accordo, e allora perché non lasciare che Dio tolga senza che l’uomo, nelle vesti di medico, gli impedisca di farlo?

Perché legiferare a favore solo di coloro che, pur senza speranza di guarigione, vogliono continuare a vivere, e saranno sempre liberi di farlo, e a sfavore di chi invece vuole morire? Entrambe le posizioni meritano rispetto.

In realtà ci sembra che nelle posizioni tradizionaliste, i valori etici o religiosi facciano solo da schermo alla volontà ecclesiale di mantenere il monopolio delle anime e delle coscienze, e la rivelazione di ciò che è Bene e ciò che è Male. La sopravvivenza ecclesiale si è sempre fondata non tanto sulla religione, quanto sul potere e sul controllo culturale. Almeno in Italia, almeno ancora per un po’.


Fara Misuraca e Alfonso Grasso sono gli owners di "Brigantino - il Portale del Sud"

Centro Culturale e di Studi Storici "Brigantino- il Portale del Sud" - Napoli e Palermo

admin@ilportaledelsud.org ®copyright 2006: tutti i diritti riservati. Webmaster: Brigantino.

Sito derattizzato e debossizzato