Pensiero Meridiano

 

Lega Nord, il fallimento di un’aberrazione

Editoriale del Portale del Sud

Alla luce dei risultati referendari è innegabile che il biscione del berlusco-leghismo sta soffo-cando nelle sue stesse spire.

La cosiddetta società civile si è svegliata

Una società civile che ha raccolto tra le sue schiere non solo simpatizzanti della sinistra ma anche cattolici, simpatizzanti della destra e persino parecchi leghisti. Quei cattolici, offesi dai comportamenti di Berlusconi a tal punto che il Vaticano, nonostante la sua indole genetica lo porti a spalleggiare chi vuole distruggere la Costituzione italiana che lo ha privato del suo potere temporale, non ha potuto ignorare.

Fino ad ora tutti gli occhi sono stati puntati su Berlusconi il triviale e tutta la sua corte, sul volgare La Russa, sull’arrogante Brunetta, su una illuminata da Dio Santanché e qui ci fermiamo, non per mancanza ma per eccesso di nomi…

Poco tuttavia ci siamo occupati di Bossi e della sua mandria di pura razza padana. Razza che ritroviamo solo tra i cani, i cavalli, le vacche e tutte quelle altre specie, frutto di incroci selezionati dall’homo sapiens (che tanto sapiens spesso non si dimostra). Noi rappresentiamo una specie, non ci sono razze tra noi. Almeno non ancora. La Lega ha diffuso l’idea che Lombardia e parte del Veneto fossero terre privilegiate, di proprietà esclusiva degli attuali abitanti. Ha vantato la superiorità della "razza" padana e ha detestato tutte gli altri: i neri, gli ebrei e, in particolare, gli arabi ed i… meridionali. Da partito provinciale e regionale, forte, si fa per dire, di un 10% di consenso elettorale, si è forzosamente trasformata in partito nazionale alleandosi con Berlusconi. Un'alleanza che si afferma negli anni ’90 e che dal 2001 li vede governare per 9 lunghi anni, sicuramente tra i peggiori della storia del Paese.

La sberla referendaria

Dopo la “sberla” del referendum, Bossi ha fatto finta (in realtà è un semplice disponibile, come Scillipoti) di assumersi parte della responsabilità della sconfitta. Perché? Perché davanti all'erosione dei consensi e al malessere della base, e non solo della base, l'alleanza con Berlusconi continua a essere indiscutibile? Quali sono i suoi rapporti con Berlusconi? A parte l’ipotesi di una Lega “acquistata” per ripianarne i debiti, a pesare sul groppone del “sole delle Alpi” non ci sono solo i sospetti di essere in qualche modo legata alla grande criminalità organizzata (ormai penetrata nel tessuto economico delle zone più ricche del Paese) ma anche l’evidenza di una parentopoli diffusa, che ha beneficiato figli, fratelli, mogli, mariti ed amanti dei rappresenti della Lega, accuratamente sistemati nelle segreterie e negli uffici. Per non parlare della spartizione dei posti di potere nei consigli di amministrazione delle società controllate dai ministeri, della mania dei doppi incarichi, dei favoritismi clientelari nella guida degli enti locali, ecc.

Per questo siamo convinti che una Lega priva dell'alleanza con Berlusconi, abbia ormai poco spazio per la sua politica. È questo il motivo per cui, pur rimettendoci la faccia con gli elettori, Bossi e i suoi “ministri” continuano ad aggrapparsi al biscione morente. Rompere l’alleanza con Berlusconi, che gli ha consentito di governare per 9 lunghi anni, comporterebbe per loro il varo di una nuova legge elettorale in senso proporzionale, essendo ormai impraticabile la “porcata” di Calderoli, e poi la rinuncia al potere. È chiaro che di fronte a tali prospettive, Bossi resti aggrappato a Berlusconi. A Pontida, si limiterà ai soliti gestacci, alle solite maleparole, al collaudato quanto consunto populismo.

Isoliamo il virus leghista

Per quanto ci riguarda, siamo convinti che una volta avviato il processo di risalita e ricostruzione civile del Paese, sarà necessario isolare la Lega. Sono portatori di idee malsane e negative, ma di facile presa sulla “pancia” dei deboli di spirito, come il razzismo, il localismo, il sessismo. Pulsioni queste che un etnologo definirebbe caratteristiche della psiche violenta e primitiva di certe popolazioni sottosviluppate, in cui il senso di appartenenza al gruppo e la sottomissione al maschio dominante, prevalgono in maniera assoluta su ogni altro comportamento. Questo è il modello che la Lega ha cavalcato e cercato di imporre.

Lega: clientelismo ed assistenzialismo

Riguardo la loro sbandierata “produttività” basterebbe fare pochi conti per capire che fine hanno fatto i soldi elargiti al meridione “parassita”. Basterebbe far notare che circa il 60% degli investimenti al Sud è regolarmente tornato al Nord sotto forma di fatturato industriale. Basterebbe dire chiaramente, carte alla mano, che il “sottosviluppo” endemico in cui versa il Meridione non è altro che il primo e miglior mercato dell’industria del nord, un mercato “protetto” come pochi al mondo. Basterebbe far conoscere a tutti quante imprese che fanno capo ad “amici” di Bossi, Berlusconi o ai loro stessi ministri sono state impegnate in quel pozzo senza fondo che è la Salerno-Reggio Calabria (altro che ‘ndrangheta che si accontenta dei sub-appalti!) o nelle tasche di chi sono finiti i fondi stanziati per terremoti, smottamenti, frane, alluvioni o “emergenza monnezza” varie ed eventuali! Ci vuole poco a capire che si tratta delle tasche degli “integerrimi” industriali leghisti nel nord-est.

Siamo arrivati al punto più basso della sinusoide, e adesso la curva ha iniziato a risalire, ma è necessario abbandonare e allontanare la zavorra del leghismo, perché non possa continuare ad agire da richiamo per tutta quella generazione che è cresciuta al canto delle sirene di Berlusconi e Bossi. Una generazione che, come quella nata nel ventennio fascista, non ha ancora conosciuto altro.

Speriamo fortemente che gli Italiani ed i meridionali in particolare, dopo la dimostrazione di coscienza civica dimostrata nelle recenti consultazioni elettorali e referendarie, non ritornino ad accontentarsi di difendere il personale “piccolo privilegio”, della promessa elettorale dell’amico deputato e che non subiscano più in silenzio la perpetua colonizzazione operata dal Nord sul Meridione. Speriamo non si facciano turlupinare di nuovo da inutili promesse, come quella della costruzione del mitico Ponte o del taglio delle tasse, quando tutti sappiamo che le casse sono vuote. Che non si facciano terrorizzare di nuovo dal “terrorismo” e dalle “minacce alla sicurezza”, per poi continuare ad assistere al taglio delle risorse alle forze dell’ordine. Che non si facciano incantare ancora una volta dai tentativi di mettere il guinzaglio alla magistratura.

Destra: la faccia impresentabile dell’Italia

Dalla competizione ideologica del ‘900, è risultata vincente nel mondo occidentale la visione liberale. Tranne in Italia. Gli esperimenti sociali del secolo scorso, in primis i totalitarismi nazi-fascisti, hanno dimostrato che l’anelito alla libertà individuale è un bisogno essenziale dell’umanità. Questo spiega l’attuale attenuarsi dell’influenza delle ideologie stesse, restringendo la competizione politica e sociale ad una scelta tra una socialdemocrazia blanda e un liberismo temperato in campo di politica interna, completamente senza freni inibitori nel mercato internazionale. L’esempio più significativo ci appare quello degli USA, dove come da tradizione si sono alternati da inizio secolo repubblicani e democratici.

Tranne in Italia, dicevamo, perché in Italia le lezioni storiche non hanno ancora portato ad una destra accettabile. La sinistra, pur tra contraddizioni, ha compiuto un grande sforzo di modernizzazione, peraltro ancora da perfezionare. La destra, invece, è peggiorata, anche rispetto al fascismo (che, nonostante tutto, conservava un’idea, seppur aberrante, di unità e di senso sociale). È finita in mano a Bossi e Berlusconi, ambedue incapaci di concepire qualcosa di diverso dalla demagogia, dal populismo, dal farsi gli affari propri.

Oggi, nessun meridionale in buona fede può liberamente schierasi a destra, come sarebbe suo diritto in caso decidesse di farlo, perché la lega odia “il meridionale terùn” per preconcetto. Ultimo esempio è la bocciatura dei decreti per risolvere i problemi della “monnezza”.

Usano l’antimeridionalismo per cercare di risalire nei consensi. Come fa, onestamente parlando, un poveraccio di destra al sud a coltivare la propria fede politica in queste condizioni? Come fa un sincero liberale, che crede nell’iniziativa privata e nel merito, a confondersi con questa massa informe di piduisti a spasso, strateghi del terrore, membri di cricche, deputati che votano come servi?

Ma vogliamo esagerare, mettendoci per un attimo nei panni di un estremista, di uno favorevole a quello che per noi è populismo demagogico ed, invece per lui sarebbe oro colato e facciamo un po’ di conti: Bossi e Berlusconi hanno cacciato gli extracomunitari? No, sono aumentati ed aumenteranno ancora. Hanno abbassato le tasse almeno al nord? No, la pressione fiscale è aumentata. Hanno abbassato gli stipendi dei professori del sud? Hanno reso più sicure le città dai borsaioli? Hanno almeno fatto una squadra di pallone del nord? Manco questo: sono stracolme di extracomunitari! Niente di niente, solo chiacchiere e fatti loro.

La gente se ne è accorta

Persino le norme antimafia, appositamente studiate per impedire alle organizzazioni malavitose di lucrare sugli appalti, sono state di fatto aggirate, impedendo lo sviluppo delle imprese sane al sud e dirottando l'investimento dei capitali mafiosi nel “laborioso e produttivo” nord. Hanno forse diminuito la burocrazia? Hanno forse migliorato, seppur minimamente, il rapporto tra cittadini ed istituzioni? E il federalismo, di cui blaterano da anni, in che cavolo consiste? Ma ci spiegate una buona volta che avete fatto in tutti questi anni?!

Le ragioni profonde del distacco ormai evidente del leghismo dalla realtà, è simboleggiato dalla richiesta di trasferimento dei Ministeri. Una cosa talmente fuori senso, talmente inutile, faziosa e ridicola, che da sola ha spinto mezzo elettorato leghista a scendere dal… carroccio!

Avvinti al Vecchio Macaco

I boss leghisti rimangono abbarbicati a Berlusconi, perché sanno che dopo di lui torneranno da dove sono venuti. È stato Berlusconi a “crearli”, resteranno al potere finché il rais italiano riuscirà a galleggiare. Nel frattempo, continueranno a fare danno, a piazzare parenti e amici, a farsi sovvenzionare dai contribuenti. Ma il loro declino è storicamente inevitabile, perché camminano in senso inverso rispetto all’umanità.

Basta coi giochetti di parole, col celodurusmo da arlecchino, col non ammettere mai le colpe, con il rispondere a qualsiasi obiezione “l’ha fatto per prima la sinistra” (ricorrendo oltretutto a fatti del secolo passato!). Vi è andata male, miei poveri leghisti, anche sull’acqua. Già pregustavate settembre, quando secondo la vostra legge si sarebbe tenuta obbligatoriamente e contemporaneamente la vendita (svendita) degli acquedotti! I vostri amichetti, come quelli del cavaliere, già pronti a comprarsi tutto per un pezzo di pane, sono rimasti, è proprio il caso di dirlo, a bocca asciutta! Non vi assumerete alcuna responsabilità, non risponderete mai nel merito, lo sappiamo. Siete troppo servi del padrone per poterlo fare!

Il duo Bossi-Berlusconi, anche fisicamente parlando, simboleggia nelle fattezze il declino morale, civile, sociale del Paese, a cui è il momento (ma lo è da un pezzo!) di dire basta, a qualsiasi costo, in qualsiasi modo! Subito.

Fara Misuraca e Alfonso Grasso

Giugno 2011


Gli editoriali del sito sono scritti congiuntamente da Fara Misuraca ed Alfonso Grasso

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