Perché la Lega
Nord non ha diritto di criticare l’Unità d’Italia
La Lega ha nel suo statuto la
finalità di separare il Nord dall’Italia. Già questo basterebbe a farne
un gruppo eversivo, incostituzionale e da perseguire a norma di legge.
Invece è al governo del paese che odia. Per merito di Silvio. E per
merito soprattutto degli elettori di don Silvio.
Mors tua, vita
mea
Silvio Berlusconi ha fondato il suo
sciagurato potere sul denaro. Non suo, per carità, non faticato come
sostiene, ma di dubbia provenienza, ben rappresentata dalla metafora
cinematografica del film di Moretti, in cui si assiste alla cascata di
banconote che gli si riversa addosso nell’improvvisa esplosione del
soffitto dello studio. Dovremo aspettare per conoscere tutta la verità,
le reali vicende di quei foschi anni che videro materializzarsi la
“discesa in campo”. Del legame con la cosca massonica della P2 e di
altri intrighi di cui già si conoscono molti particolari, ma dovremo
forse aspettare la morte del rais italico per poter compiutamente
accertare ciò che è realmente accaduto. Fin che è vivo, è impossibile:
Silvio si compra tutto e tutti.
Il suo potere Silvio l’ha costruito
mediaticamente e “sdoganando” fascisti e Lega Nord: gente ignorante,
rozza, nostalgica, piccolo borghese, impaurita da qualsiasi possibilità
di cambiamento, attaccata al denaro, al proprio particolare,
furiosamente e cinicamente evasore fiscale. Talmente cinici da metter su
una organizzazione di corruzione che nel vicentino coinvolge funzionari
dell’ufficio delle imposte, sindaci e vicesindaci che taglieggiano i
contribuenti chiedendo mazzette per favorirne l’evasione fiscale. Tra di
essi, i fascisti sono risultati la parte “migliore”, e questo è tutto
dire per quanto riguarda il fondamento del consenso elettorale a
Berlusconi.
Fascisti e leghisti hanno comunque
mostrato uno straordinario pelo sullo stomaco nel sopportare Silvio. I
primi per fame atavica di potere, i secondi per scatenare il proprio
odio nei confronti del Sud, entrambi per i privilegi che ha assicurato
loro la presenza al governo. Lega e fascisti hanno rinunciato,
mettendosi con Berlusconi, a qualsiasi principio ideale, ammesso e non
concesso che ne avessero qualcuno: dalla legalità alla dignità, dalla
coerenza alla pulizia morale individuale. Per chi avesse dei dubbi al
riguardo, lo invitiamo a ripensare al clientelismo, alla corruzione ed
al familismo creatisi: dal caso Trota (ma Umberto ha già sistemato tutti
i suoi parenti a spese dello Stato) alla amministrazione degli Alemanno
e delle Polverini… Non sia di conforto, per i berluscones, ricorrere
alla solita giustificazione che anche la sinistra avrebbe in precedenza
“peccato”: mai, in tutta la storia di Italia, si è scesi tanto in basso
con un presidente del Consiglio incolpato di prostituzione minorile,
allontanato dalla stessa moglie per il medesimo vizietto. Un
vecchio porco, secondo la definizione del suo stesso
giornalista-servo Belpietro, che ha infarcito di ragazze dell’harem
le liste elettorali, Nicole Minetti e Patrizia D’Addario compresa. Il
tutto condito dal poco commendevole primato di aver raggiunto il massimo
storico della pressione fiscale e del debito pubblico,
contemporaneamente al minimo storico nella difesa del patrimonio
paesaggistico-culturale e della scuola.
Silvio non ha alcuna giustificazione,
ma se ne frega, troppo impegnato come è dal culto del proprio ego. Ha
baciato le mani a Gheddafi, oggi lo bombarda. Ha programmato un avvenire
nucleare per il Paese, oggi lo rinnega dopo l’evidenza della tragedia
giapponese. Bagnasco continua a dargli la Comunione. I vertici vaticani
e episcopali gli si affiancano nel palco reale per la rappresentazione
del Nabucco. Affiora qui e lì sempre più una sensazione di schifo, una
crescente marea di nausea. Non per la Chiesa, che si comporta come ha
sempre fatto (d’altra parte, se avesse seguito gli insegnamenti del
Cristo, come avrebbe potuto sopravvivere nei secoli?). Per tutto: le
radiazioni, i bombardamenti, il liberismo trionfante che specula sulle
disgrazie. Per lo Yen che si rafforza di 4 punti in vista degli affari
della ricostruzione, per il titolo dell’ENI indebolito dalla crisi
libica. È libertà tutto ciò? Quanti morti ha fatto il liberismo nella
storia dell’uomo? Nausea, come nel vedere Lampedusa che affonda,
sopraffatta da tragedie diverse, ma accomunate dalla stessa
disperazione, sotto lo sguardo beffardo e soddisfatto di Maroni, il
morsicatore di poliziotti.
Augurarsi la morte di qualcuno, come
degli avversari politici, è una cosa stupida, ben lungi dal formulare
tale augurio quindi. Tutti dobbiamo morire, non si augura una certezza:
come detto, sarebbe stupido. Diciamo piuttosto che speriamo che la
natura compia presto il suo corso per coloro che hanno portato
l’Italia al ridicolo. Presto, non ce la facciamo più!
Federalismo o
riforma fiscale anti-Sud?
Ora che il “federalismo” municipale,
provinciale, regionale, condominiale, rionale ecc. sta diventando
realtà, anche grazie al voto del 2008 del Sud, e che i comuni
meridionali (dove il reddito è la metà che al Nord) dovranno spremerci
fino all’osso per tentare di pagare almeno gli stipendi agli impiegati,
pensate davvero che “il popolo sovrano” comincerà a rendersi conto a chi
ha dato la responsabilità di governarlo? Non lo speriamo, ma ci
auguriamo di sbagliarci.
Il Mediterraneo è in fiamme e dal
Giappone è in arrivo un disastro nucleare e noi in questi giorni abbiamo
festeggiato l’unità d’Italia. Ma il sud dal nord del Paese non è mai
stato così distante sul piano economico e sociale. La coalizione “Silvio
– Umberto” ci ha trascinati in una fase di grande recessione: in Italia
la Fiat non va via solo da Termini imerese ma anche da Torino, i fondi
Fas vengono impegnati per le quote latte degli allevatori truffaldini
padani o per pagare gli ammortizzatori sociali. Le piccole industrie
locali chiudono.
Via di questo passo tutto il
Meridione sarebbe condannato a finire peggio della Tunisia e della
Libia.
Il governo del cavaliere è ormai
debolissimo sia sul piano interno, perché nelle mani della Lega, sia sul
piano internazionale, dove ha perso ogni credibilità, sia per le vicende
personali del cavaliere Silvio, sia in tema di politica estera tanto
che, pur essendo i principali partner economici della Libia, siamo lì a
muoverci al traino di altri facendo gli affittacamere. A dispetto di
quanto dice l’ineffabile ministro La Russa. In tema d’immigrazione poi
siamo nelle mani del leghista Maroni che tratta Lampedusa come se fosse
una colonia penale. Pur avendo previsto una massiccia ondata di
profughi, il ministro padano non organizza né accoglienza né
smistamento, ma manda l’esercito e pensa di costruire una tendopoli,
come hanno fatto a L’Aquila con i terremotati, in un’isola dalla quale
fuggiranno anche i lampedusani perché lì non si potrà più vivere,
essendo distrutta l’unica risorsa locale, quel turismo che permette di
lavorare solo tre o quattro mesi e sperare di poterci campare tutto
l’anno.
Lampedusa, sacrificata sull’altare
leghista della paura, fa così da esempio e monito al resto del Paese,
rintanato nelle sue miserie, affinchè l’unica prospettiva resti il
tenersi Berlusconi, il piccolo rais nostrano, col suo manipolo di
“responsabili” (in altri tempi sarebbero stati più correttamente
denominati “opportunisti”).
Il bello è che i giornali filo
governativi, come Libero, Il Giornale, Panorama, il Tempo, lanciano
l’allarme degli immigrati al nord. Un titolo a tutta pagina avverte del
pericolo, mentre Lampedusa è un inferno, nel trapanese i voli dei
Tornado costringono alla chiusura l’aeroporto civile di Birgi azzerando
il turismo nel trapanese e nel marsalese, la Ryanair comincia a
licenziare i suoi dipendenti, ed a Mineo stanno per arrivare migliaia di
disperati.
La beffa
Ma al danno bisogna aggiungere anche
la beffa: il Residence di Mineo è proprietà della ditta Pizzarotti & C.
di Parma (provincia di Padania) pertanto il Residence è in Sicilia, i
problemi di accoglienza, convivenza saranno dei siciliani, ma i soldoni dell'affitto lo Stato li verserà agli intraprendenti e furbi
padani. I ministri leghisti, e sono tanti Maroni, Bossi, Calderoli,
Castelli…, dettano legge a Roma ed i guai della guerra libica li
piangeranno la Sicilia e il resto del meridione.
Quali sono infatti le soluzioni
prospettate per il Sud da questo ineffabile governo a guida
Bossi-Berlusconi? Costruire con la connivenza di meridionali “buoni” un
ennesimo “partito del sud”, da lui patrocinato. Una serie di quaquaraquà,
da Micciché alla Poli Bortone a Iannaccone, sotto la guida
dell’integerrimo Cosentino, ai quali ha raccomandato di non disturbare
la Lega.
Non è continuando ad ubbidire ai
diktat della Lega Nord che si possono risollevare le sorti del meridione
e dell’Italia tutta! Bisogna iniziare una vera ricostruzione dell’Italia
unita, iniziando per prima cosa col cacciar via dal governo, con il
nostro voto, le forze eversive e stupide, come la Lega Nord, ed i
politici ricattabili, presidente del Consiglio in testa.
Solo così si potrà sperare di
sottrarre il sud ad un destino coloniale, di terra in cui si raffina la
benzina perché inquinante e non si concedono neanche sconti sul prezzo.
Oppure domani si costruiranno qui le centrali nucleari, pur essendo la
Padania, pianeggiante, poco sismica e ricca d’acqua a fronte dei
geologicamente irrequieti territori meridionali. Solo un’ipotesi? No,
una certezza, alla luce della disponibilità di Caldoro, il
governatore-servo, a pigliarsi le scorie radioattive di tutt’Italia (che
invece non vuole la monnezza di Napoli). Perfino Pulcinella in persona,
servo per antonomasia ma almeno furbo, avrebbe mostrato un briciolo di
dignità in più!
Noi, da queste colonne, l’avevamo
previsto, avevamo messo sull’avviso che, votando a destra, ci saremmo
presi centrali e scorie. Facili profeti di sventure, ahinoi! Come è
facile predire il futuro oggigiorno, come è difficile spiegarlo a chi,
per preconcetto o ignavia, vota per questi traditori infami!
E poi uniamoci per proporre un
modello di sviluppo virtuoso: tagliare gli sprechi, gli enti inutili
come le Provincie, assumersi la responsabilità di quello che si fa,
investire per lo sviluppo che produce lavoro e benessere. Il no al
nucleare senza se e senza ma, promuovendo il fotovoltaico e l’eolico che
questo governo ha allegramente abbandonato, battersi perché l’acqua
rimanga un bene comune, di tutti e non appannaggio di speculazioni
private.
Battersi per l’uguaglianza, perchè
solo così ci si batte per il Sud.
Non è ipotizzabile alcuna vera Unità
e parità nazionale con Calderoli e i suoi pari al governo. Se li
lasciassimo continuare, il nostro sarebbe il destino di gente destinata
ad investire la pensione, stipendio e sudati risparmi per comprare beni
prodotti e distribuiti dal nord o da stranieri.
Ah, dimenticavamo il titolo: perché
la Lega Nord non ha diritto di criticare l’Unità d’Italia? Perché, di
solito, è la vittima a lamentarsi, non il carnefice.
Fara
Misuraca e Alfonso Grasso
Marzo 2011