Cosa altro
deve accadere?
La contadina veneta intervistata dal Tg dopo l’alluvione, che le aveva
portato via tutto, sembrava sincera e in perfetta buona fede quando si è
lamentata che tutti i soldi del Veneto finissero al Sud. Una fandonia,
un falso storico, un pregiudizio dettato dall’ignoranza? No, signori
miei, è il frutto avvelenato del berlusconismo e del leghismo, che su
questi pregiudizi e falsità hanno realizzato l’occupazione del potere in
Italia. Quante generazioni ci vorranno per recuperare? Sarà data, a noi
o ai nostri figli, un’occasione per recuperare la fiducia?
Colto in flagrante
Berlusconi è stato colto sul fatto, è intervenuto presso la Questura per
far rilasciare Ruby Rubabaci, minorenne. Nella telefonata fatta a
carico dei contribuenti, ha sostenuto che la ragazza, arrestata per
furto, fosse la nipote del presidente egiziano Mubarak e che il suo
fermo avrebbe causato una crisi internazionale. Ha inviato in Questura
Nicole Minetti, sua igienista orale nonché consigliere
regionale lombardo spacciata per assistente della Presidenza del
Consiglio, per “liberare” la fanciulla con cui aveva intrattenuto
rapporti (di tipo non meglio identificato) nelle sue “feste” notturne
anti-stress.
Ha
mentito, asserendo in pubblico che lo aveva fatto per bontà verso una
ragazzina in difficoltà, ma noi sappiamo da tempo, dalle dichiarazioni
della ex-moglie Veronica, relative alla giovanissima Noemi, del
suo debole per le minorenni, dei soldi e dei regali con cui si compra la
loro attenzione. Un tempo i vecchi come lui, che sbavano dietro
le ragazzine, suscitavano in tutti schifo e ribrezzo e se nostro nonno o
nostro padre tenesse una tale linea di condotta, ci precipiteremmo a
chiederne l’interdizione. Siamo rimasti soli a continuare ad avere tali
sensazioni al solo vederlo apparire in Tv? Non crediamo o almeno lo
speriamo.
La
sentenza d’appello del processo Dell’Utri ha confermato in pieno le sue
connivenze con Cosa Nostra. Ma si condannano i Dell’Utri, i Mills, i
Previti… Lui vive nel suo bunker dorato, protetto dalle male leggi che
si è fatto fare su misura come gli orrendi abiti che indossa e con la
complicità di ancora lo vota.
Non
è solo un vecchio depravato e puttaniere, ormai dovrebbe essere chiara a
tutti la sua natura profonda: è un corruttore a tutto campo. Ha corrotto
giovani, vecchi, la politica, le istituzioni, la democrazia. I
berluscones non hanno più alcuna scusa, se continuano a cantare
“meno male che Silvio c’è”, significa soltanto che sono fatti del suo
stesso impasto inquinato. Quello che si ottiene con gli scarti degli
inceneritori.
Doveva essere letteralmente terrorizzato, o completamente folle, per
fare quelle telefonate per Ruby Rubacuori. Terrore e pazzia per
quello che la ragazzina avrebbe potuto rivelare?… E noi dovremmo tenerci
uno così come presidente del Consiglio?! Quest’individuo può fare
qualsiasi cosa senza che nessuno protesti? Cosa ha fatto l’uomo del
fare? Niente! Non c’è un atto, un provvedimento, una realizzazione
che possa essere citata. Di contro, ha infangato l’Italia, imposto leggi
a salvaguardia dalle sue malefatte e dei suoi patrimoni. Si è comprato
voti, deputati e senatori, ha ordinato la costruzione di dossier
su chi gli ha dato fastidio. Facile per chi dispone di giornali e
televisioni in manifesto e incredibile conflitto di interessi
supinamente accettato dagli elettori italiani. Ha sparso, in accordo ai
suoi degni complici leghisti odio sociale e razziale, ha annientato
l’economia di uno dei paesi più prosperi al mondo, proprio di quella
parte d’Italia difesa, a parole, dalla lega Nord, salvaguardando i furbi
a scapito degli onesti! L’ultimo esempio dell’arroganza di questo potere
è la richiesta di non “disturbare” con indagini per corruzioni Enav e
Finmeccanica, che lavorino in pace e non disturbate i “manovratori”!
L’uomo che ha prodotto un tale obbrobrio ci impedisce di avere fiducia
nel futuro, nella stessa democrazia, in coloro che ci circondano, se
solo pensiamo che ci sia tra di essi qualcuno che ancora l’appoggia!
Eletto da una finta maggioranza degli Italiani, grazie ad una legge
elettorale definita una porcata dal suo stesso ideatore (un
leghista!) l’omuncolo di Har(d)core non ha mai preso, in nessuna
consultazione elettorale il 51% dei voti, cioè la maggioranza degli
Italiani. Eppure strepita ai quattro venti la menzogna di essere stato
prescelto dal popolo. Questa affermazione è uno stupro alla democrazia,
sfruttata dal vecchio bavoso come fa il magnaccia con le sue schiave.
Appena gli è capitato di cimentarsi con un personaggio del calibro di
Prodi, ha perso due volte le elezioni. In realtà, come abbiamo
dimostrato numeri alla mano in precedenti editoriali, Berlusconi non è
andato mai più in là di un 25% degli aventi diritto al voto! Se lo
ficchi bene in testa e se lo ficchinino bene in testa (ammesso e non
concesso che ce l’abbiano) i suoi fans.
La casa dei Gladiatori
In
un’Italia sepolta dalla monnezza, con Napoli amaramente risorta a
ruolo di capitale del settore, il Sud perde per incuria un monumento
unico al mondo. Perché, signori miei, di Pompei non c’è una copia e, se
crolla la caserma dei gladiatori, avventatamente affidataci dalla
Storia, significa che è già crollato il nostro animo, il nostro onore,
la nostra dignità. Significa che i posteri non potranno che giudicare
fallimentare la gestione del patrimonio storico fatta dalla nostra
generazione.
E
noi cosa facciamo? invece di rimboccarci le maniche, cacciare il
“monstrum” in una delle sue ville-bordello, ricostruire un Paese
salvando il salvabile, ce ne stiamo rintanati, timorosi di perdere il
piccolo orticello in cui ci siamo rinchiusi. Il dedito pubblico sale
al 119%, figli e nipoti ci malediranno nei secoli, ma sembra che tutto
ciò non scuoti niente e nessuno. Ci basta comperarci un giocattolo
nuovo, che sia un telefonino o un televisore piatto, per trastullarci e
far finta che si possa andare avanti così all’infinito.
Per
una Domus di Pompei che crolla, dietro c’è un qualcuno che ha lucrato,
magari “fottendosi” i pochi soldi destinati al restauro ed alla
manutenzione, grazie alle facilitazioni al furto connesse con la
Protezione Civile, nome un tempo degno, oggi sinonimo di malaffare che
spende i soldi del contribuente in modo assolutamente discrezionale e
fuori da ogni controllo… ma non è solo la Domus pompeiana ad
essere dimenticata. Si tagliano i fondi al museo sul nazismo di via
Tasso. L’unico in Europa che conserva la memoria di un originale
“carcere” nazista. Per completare il disastro culturale, si rifanno mani
e pene al gruppo Venere e Marte di Palazzo Chigi, forse in onore ai
discutibili gusti dell’attuale inquilino.
Lesa padanità
Come meravigliarsi se un ministro degli Interni, leghista DOC, che si
definisce come colui che sta sconfiggendo la mafia per aver arrestato
latitanti ormai fuori dal giro e per merito, in ogni caso della polizia,
carabinieri e magistratura che per anni li hanno pedinati,
si è risentito perché Saviano ha comunicato alla "Nazione" che la
"Mafia" in Padania allaccia affari con il potere, che da quelle parti è
leghista, macchiandosi di lesa padanità? Il Ministro Maroni ha
anche dichiarato di aver firmato i verbali della DIA che indicano
collusioni tra mafia e potere in Val padana. Noi speriamo che il
Ministro Maroni
abbia letto prima di firmare. E se così è stato, perché si duole di
quanto ha detto Saviano?
Se davvero Maroni si ritiene un buon ministro di tutti gli italiani,
invece di "attaccare" Saviano e Fazio non dovrebbe immediatamente dare
il via ad accertamenti su quanto denunciato da Saviano? Non dovrebbe
preoccuparsi di "eventuali" infiltrazioni "mafiose" nel suo partito? Non
sa il ministro che
edilizia, superstrade, ferrovie, aeroporto, ortofrutta, rifiuti,
ospedali, bar, centri commerciali, negozi di lusso, banche, prestiti a
usura e, ovviamente, droga sono in mano alla mafia calabrese in accordo
con imprenditori padani al cento per cento facilmente sedotti col
denaro? Soldi sporchi che comprano politici, funzionari, manager,
professionisti, industriali, medici, avvocati, direttori di banca e
perfino uomini in divisa? A Milano come nella Locride, o in Campania o
Sicilia le mafie fanno affari con chi detiene il potere e può
distribuire commesse e appalti. Non guardano il colore politico e non
sono razziste!
Ormai le mani della
lega sono su Banche, Aziende ed Enti pubblici. Fermo restando il
razzismo da osteria, peculiarità intrinseca della Lega, i laboriosi
padani hanno intrapreso una marcia non tanto silenziosa verso
l'occupazione di posti chiave nelle fondazioni bancarie del Nord, nella
Rai e nei consigli di amministrazione dei grandi enti pubblici come Eni,
Enel, Finmeccanica, Fincantieri, Autostrade, Aeroporti, Asl e in tutte
le partecipate di Comuni e Province. È riuscita anche a metter su una
parentopoli per distribuire posti e stipendi milionari a mogli, figli,
cognati e amici da far impallidire per rapidità, capillarità ed
efficienza, ogni altro esempio precedente, famiglia Mastella inclusa!
Come meravigliarsi se Camorra, ‘Ndrangheta, Cosa nostra e mafie di varia
estrazione si riferiscono ad esponenti della Lega? Solo il ministro
Maroni lo può!
Come
meravigliarsi se oggi “improvvisamente” si scopre che l’inceneritore
“bresciano” di Acerra non funziona? Come meravigliarsi se, dopo tutti i
soldi stanziati, l’Aquila è ancora un cumulo di macerie? Finché
lasceremo che il berlusconismo continui a divorare indisturbato il
Paese, non dobbiamo meravigliarci di niente… o forse solo di noi stessi.
Inceneritori condominiali
Nella provincia di Napoli non ci sono spazi per nuove discariche. Per
motivi storici che non stiamo qui a indagare, oggi l’intero territorio è
urbanizzato con una densità abitativa la più elevata in Europa. A questo
si uniscono i vincoli paesaggistici e archeologici, le isole del Golfo
(centomila abitanti), la Penisola sorrentina. C’è assoluta necessità di
provvedere ad un’immane opera di bonifica, altro che realizzare nuove
discariche! In un paese che conoscesse la propria storia e la propria
geografia, e non è quindi il caso dell’Italia, nessuno pretenderebbe che
la provincia di Napoli sia costretta a cercare di smaltire i rifiuti nel
proprio territorio. In Italia invece una legge leghista-berlusconiana lo
impone. Una legge che non fa eccezioni, non fa sconti al Sud, poiché è
stata immaginata dalle “menti” leghiste-berlusconiane proprio per
mettere il Sud alla berlina davanti agli occhi del mondo intero,
mostrare e dimostrare a tutti la nostra incapacità e la nostra
rassegnazione a vivere nella monnezza. In più, ottengono anche larghe
messi di voti dai molti meridionali a cui non sembra paradossale, se non
addirittura illegale, che al governo del Paese ci sia l’asse
Bossi-Berlusconi-Tremonti che a distanza di 150 anni continuano a
considerare il meridione terra di conquista.
Le
proposte… le alternative… Vorrebbero normalizzarci con falsi
slogan, tipo “a Berlusconi non c’è alternativa”, o con domande retoriche
“la monnezza dove la metti?”. A parte la risposta ironica che sorgerebbe
spontanea dall’accostamento delle due frasi, ribadiamo che noi
intendiamo assumerci le responsabilità che ci competono. Come abbiamo
sempre fatto, nel nostro piccolo, per tutta la nostra vita. Senza
demagogia. Così ci è più facile svelare le menzogne intrinseche agli
slogan sopra citati. Perché, a ben vedere, è del tutto privo di senso
sostenere che ad uno squallido individuo qual è Berlusconi non ci sia
alternativa. È un pensiero che può insinuarsi in uno schiavo rassegnato,
in un servo, in uno che si accontenta di vivere di mazzette e mangiare i
resti della tavola del padrone. Noi che pensiamo di essere donne e
uomini liberi dobbiamo invece sostenere che “chiunque” è un’alternativa
valida. Non abbiamo alcun bisogno di leader unti dal Signore: lo
hanno dimostrato i nostri padri, ricostruendo alla grande un Paese
distrutto dalla guerra e dal fascismo. Nella fattispecie odierna, manca
la sinistra. L’incrocio tra DS e Margherita (ex DC) non sta portando i
risultati sperati, anche per la riluttanza delle gerarchie vaticane a
pronunciarsi chiaramente, come sarebbe invece loro dovere, contro il
modello di società berlusconiano. Hanno dato loro altri 260 milioni di
euro, sotto la voce “aiuti alle scuole parificate”, e la bocca dei
Vescovi si è immediatamente cucita. Si può andare avanti così? Se anche
la religione degli ultimi si compra? Pragmaticamente parlando,
l’alternativa c’è sempre: meglio Casini, meglio Fini, di Berlusconi!
Per
chi, come noi, resta legato agli ideali socialisti, è tempo di
distruggere il berlusconismo a qualunque prezzo. Verrà poi il momento
della ricomposizione della sinistra, i cui valori sono intrinsecamente
vincenti, perché unici a proporre un mondo giusto, perché unici in grado
di assicurare la sopravvivenza stessa del genere umano, senza farlo
ricadere nella sua bestialità primordiale. Si tratta di aspettare, ma
ora è prioritario disfarsi dell’orco cattivo.
Più
semplice rispondere a dove mettere la monnezza. Un’iniziale solidarietà
nazionale è indispensabile, ed anche dovuta se si pensa agli scempi che,
attraverso la camorra, hanno fatto gli industriali del nord, riversando
in Campania due milioni di tonnellate di rifiuti tossici e velenosi. La
solidarietà tra gli Italiani è stata però compromessa dal leghismo. Ci
hanno regionalizzati, dati in pasto alle baronie localistiche, chiusi
nel nostro stesso guscio dell’egoismo primordiale, trasformato il civile
dibattito in tante piccole risse da riunioni di condomini assetati del
sangue del vicino di casa. Autonomia… vicinanza alle istituzioni… parole
prive di contenuti! Il federalismo di stampo leghista divide, questa è
la verità inconfutabile! Non ce ne era proprio bisogno di questa “grande
riforma federalista”, oltretutto respinta nel non lontano 2006 da un
referendum costituzionale. Votate lega tramite Berlusconi? E allora
tenetevi la monnezza in casa e nelle strade vostre!
Cosentino o Carfagna
La
monnezza campana non può certo viaggiare in eterno per tutt’Italia,
questo è lampante. In Campania, fuori dalla provincia di Napoli,
esistono località dove realizzare siti di stoccaggio, ma per recuperare
un briciolo di fiducia delle popolazioni, occorre predisporre un piano
complessivo, credibile e condiviso, che non sia frutto dell’emergenza,
ma che guardi al futuro. Una buona partenza implica di cominciare la
raccolta differenziata porta a porta, realizzare una piattaforma
galleggiante inceneritrice e di stoccaggio, di cui esiste già da tempo
il progetto, da ormeggiare in zona portuale, collegata alla rete
elettrica terrestre ed assolutamente indipendente dall’ambiente marino.
Tre o quattro di queste piattaforme risolverebbero il problema dei
residui non riciclabili di tutt’Italia. Le regioni del nord dovrebbero
farsi carico del ritiro dei due milioni di tonnellate affidate
incautamente per poche lire alla camorra, e della bonifica delle
discariche abusive… Quanto precede, è solo “un” esempio di proposte
costruttive, sappiamo che ce ne sono altre. Ma a che serve avanzarle, se
poi lasciamo che sia l’onorevole Cosentino, con i suoi compari
fatti eleggere alle Provincie, a gestire i fondi? L’alternativa offerta
dalla destra è Mara Carfagna… state combinati veramente male, cari
Napoletani!
Fara
Misuraca e Alfonso Grasso
Novembre 2010