Senti che
puzza per questa via?
Dopo il
risultato elettorale che sembrava aver promosso a pieni voti (?)
la non politica del cavalierato di Arcore e il governo del non
fare e del “buon senso”(?) leghista, avevamo creduto che per
almeno tre anni, tanti ne mancherebbero alla prossima
consultazione elettorale, poco avremmo avuto da scrivere e
invece… che dire? Cadono come birilli sotto le inchieste gli
uomini di questo partito dell’amore. Passano da
un'inchiesta all'altra, da uno scandalo all'altro. Verdini,
Scaiola, Bertolazzo, Lunardi e Ciarrapico prendono il testimone
da Cosentino e Dell’Utri…e
da tutta l’accozzaglia che ha brillantemente raccolto
l’eredità immorale di Craxi, protomartire di famiglia
(nonché detentore di una cinquantina di miliardi in Lussemburgo
regalatigli da amici generosi).
Si sa, il
pesce feta dalla capa. Il Premier-sultano si è salvato prima con
l’entrata in politica, poi con una incredibile serie di leggine
ad personam, infine con il legittimo impedimento. Certo è
un po’ strano, trova il tempo per fare tutto: andare allo
stadio, partecipare a feste di compleanno, gozzovigliare in
giovane compagnia, telefonare in turco… purtroppo solo quando
deve andare in tribunale ha un impedimento grave! Sarà una forma
allergica…
E pensare
che già potevano bastare da soli i problemi e le note vicende
legate alla giustizia del Premier-sultano per affossare e
mandare a casa il governo di un Paese normale, anzi per non
farlo nemmeno formare!
I
berluscones non hanno mai fatto una piega. Quella che conta
è la presunzione d’innocenza e, soprattutto, non pagare le
tasse. Dimenticano che la politica non è un processo penale, e
che esiste una colpevolezza etica, quella che una volta, per
intenderci, faceva distinguere i mascalzoni dalle persone per
bene. Una volta, quando per fare la ministra non bastava far
vedere le tette o le autoreggenti!
Sarà
passata la Cavalleria?...
È già
toccato a qualche sottosegretario, che si è visto indagato per
reati di mafia. Ci sono stati i presunti scandali legati
alla vicende della Protezione Civile ed a Bertolaso… ma loro
duri e puri, tutti assieme appassionatamente a cavalcare
imperterriti a fianco del Primo Cavaliere, come se niente fosse,
hanno proseguito per la loro strada inseguendo la teoria del
complotto.
Ma con
l’arrivo della primavera gli Anemoni, che cominciavano a fare
capolino, sono fioriti ed è saltata fuori la vicenda dell’ingenuo
Scajola, che si ritrova ad abitare una casa con vista su
Colosseo senza saperlo, e il Verdini che è riuscito a sporcare
il pulito eolico ed i Ciarrapico che allegramente hanno truffato
allo Stato, dal 2002 al 2007, 20 milioni di euro ed i Lunardi...
per aprire qualche crepa nella maggioranza.
In questo
governo e nel “suo” gruppo parlamentare selezionato, c’è una
tale concentrazione di manigoldi, farabutti e saccheggiatori del
tesoro pubblico che la Tangentopoli di 20 anni fa, sembra un
asilo infantile!
Che
aspettano gli elettori italiani a mandarli a casa? Calpestiamoli
(in senso figurato, per carità!) per far loro comprendere a
fondo come li consideriamo! Non diamo loro tregua, nel parlare
con gli amici, nello scrivere sulle liste di discussione, in
ogni luogo, con ogni mezzo. Salviamoci. Non sono la Guzzanti o
la Dandini a recar danno all’immagine dell’Italia. Sono loro, i
berluscones a farci fare la figura dei rammolliti, degli
schiavi di un vecchio e rattoso sultano, chiacchierato e deriso
in tutto il mondo. Non è stata la sinistra ad aver distrutto la
nostra economia nell’ultimo decennio, ad erodere i nostri
risparmi faticosamente messi da parte. È stato Berlusconi, con
Bossi, Tremonti e Fini. Sia ben chiaro.
Da più
parti continuiamo a sentir dire che son tutti uguali! Eppure
nell’anno (2007 e spiccioli) in cui il centrosinistra è stato al
governo, non sono state fatte leggi per trarre d’impiccio
qualche suo rappresentante o per bloccargli qualche processo.
Non ricordiamo alcuna legge per agevolare il rientro di capitali
sporchi o per depenalizzare reati fiscali. Né ricordiamo che
Romano Prodi abbia pubblicamente incitato all’evasione fiscale,
giustificandola. Non è la sinistra a mettere a repentaglio
l’unità nazionale, che oggi serve al Sud certamente molto più di
quanto servisse 150 anni fa. È la lega nord, affamatrice di
bimbi extracomunitari. Sono questi i personaggi e le “forze”,
che ci fanno vergognare di essere Italiani.
Gira l’elica,
romba il motor?
In questo
governo invece, oltre che ladri, truffatori ed incapaci sono
anche stupidi: uno non si accorge che qualcuno gli aveva
pagato la casa, un altro che andava ad escort, a spese
altrui, era convinto che si trattasse di amore… il Primo
Cavaliere credeva che lo stuolo di oche giulive e rifatte che lo
circondava nei week end sardi fosse opera del suo fascino e non
degli euro di Giampy Tarantino. Che dire? Oltre che ladri sono
anche scemi? O sono gli elettori italiani a farsi prendere per i
fondelli?
I
disoccupati, i cassaintegrati, i precari, i giovani senza più la
certezza di una istruzione decorosa … cosa aspettano? Che
qualcuno una mattina bussi alla loro porta per consegnare una
busta piena di euro o il contratto di una casa di lusso già
pagata?
E che
dire delle trote padane, il più illustre esemplare delle
quali ha recentemente querelato un Italiano emigrato in Francia
per avere osato difendere l’Italia, con la sua satira, contro
gli sberleffi suoi e di papà trotone? Di questi pesci
d’acqua dolce che vogliono convincerci che l’invasione e lo
sfruttamento del sud sono avvenuti a loro insaputa e contro la
loro volontà?
La Lega
non ha alcun diritto di parlare di Risorgimento, di criticare
l’Unità di Italia. I Mille erano quasi tutti del Lombardo-Veneto
e Liguria (434 Lombardi, 194 Veneti, 159 Liguri sul totale di
1089). Il Piemonte ha partecipato all’invasione del 1860 con un
esercito di 50mila soldati (tra cui molti Veneti)… Il Sud
potrebbe rivendicare, perché in credito, perché ha patito
guerre, fascismo, sottosviluppo. La Lega no, neanche per il
povero tramite dei soliti meridionali compiacenti e dei loro
partitini del sud, pronti ieri come oggi ad omologarsi al
nemico.
Puzza di
Trota
Come
abbiamo ricordato in precedenti editoriali, fu il Fascismo di
Mussolini a portare miseria, distruzioni e morte. I
bombardamenti alleati avvennero perché L’Italia aveva dichiarato
guerra alla Francia ed Inghilterra, poi alla Grecia, poi alla
Russia, inviando soldati a morire congelati, quindi agli Stati
Uniti… Abbiamo ricordato come Mussolini avesse usato i gas
asfissianti per avere la meglio sugli Etiopi armati di archi e
frecce. Emanò leggi razziali, organizzò da Salò i treni per
Auschwitz contribuendo allo sterminio degli Ebrei. Fece la
guerra a fianco di Hitler. Sacrificò aviatori, che con i biplani
dovettero affrontare le fortezze volanti, soldati, che con le
fasce ai piedi dovettero affrontare eserciti dotati di carri
armati, marinai, che su navi da cui si sparava a vista e prive
di difesa aerea dovettero confrontarsi con il radar degli
Inglesi… Il Sultano di allora rovinò le generazioni di un
ventennio, proibì il dissenso, fu mandante di omicidi di
illustri personalità, solo per appagare i propri sogni di
gloria. Questo e nient’altro fu il fascismo. Il comunismo in
Italia non c’è mai stato, il fascismo sì. Parlare male del
comunismo, o del Risorgimento, o della Resistenza, nel Sultanato
Italia è solo un espediente populista, che serve per non parlare
dei fatti veri accaduti, registrati e filmati.
Ecco
perché parliamo di nemico, quando alludiamo ai leghisti
ed i loro manutengoli berluscones. Non sono gli avversari
di una partita a scopone scientifico. Non sono i leali
competitori di un incontro di tennis. Sono coloro che stanno
distruggendo ciò che avevamo faticosamente costruito, dagli
ideali al conto corrente che abbiamo in banca. Si stanno
mangiando euro dopo euro il risparmio messo da parte da
generazioni di lavoro! Ma credete che sia sempre e solo un caso
che la crisi economica avvenga sempre e solo quando c’è il
cavaliere al governo?! Non vi accorgete di quanto sia
precipitata la situazione dal momento in cui questo tipo di
destra, zarista e medioevale, si è impossessata dell’Europa,
sfruttando quella debolezza intrinseca alla democrazia, che è la
credulità popolare? Chi pensate che abbia portato la Grecia
all’attuale situazione?
L’Italia
è peggio combinata, perché al governo otre la destra populista
c’è la Lega, che interpreta l’interesse nel Nord in funzione
secessionista, e se ne vanta! E Berlusconi e Tremonti non ne
possono fare a meno, altrimenti … uno in prigione, l’altro a
compilare i modelli delle tasse!
Federalismo anti-sud
Come
dovremmo chiamarli, se non nemici? Sono coloro che stanno
realizzando il federalismo fiscale del “chi ha avuto, ha
avuto…”. Non c’è alcun berluscones che è riuscito a
spiegarci come potrà una regione, la Lucania ad esempio, pagarsi
coi propri soldi ospedali e sanità, tenuto conto che ha un
decimo degli abitanti del Veneto e ciascun abitante ha la metà
del reddito pro-capite nordico. Come, come, come?
E che
dire del "federalismo demaniale" promosso da Calderoli? "Figlio
del federalismo fiscale", il testo Calderoli prevede il
trasferimento a Comuni, Province e Regioni di caserme,
aeroporti e monumenti vincolati e la dismissione dei beni del
demanio marittimo e idrico. Che ne sarà del nostro paesaggio,
del nostro paesaggio unico al mondo, quando i beni demaniali
verranno dismessi?
Federalismo
spremi-sud
Il
demanio marittimo e idrico è di proprietà pubblica perché
comprende beni comuni di uso collettivo, ma il decreto Calderoli
non prevede il passaggio dal demanio statale a quello regionale,
bensì la sdemanializzazione, per cui tutto, comprese le coste,
diventa commerciabile. Il demanio dello Stato viene disfatto e
degradato, i suoi beni vengono polverizzati e ceduti al peggior
offerente (purché amico o parente). La svendita, il buon
Calderoli, “ministro del buon governo e del buon senso”, la
chiama "valorizzazione", intesa però in senso leghista, che non
è certo quello di promuovere lo sviluppo della cultura, ma di
promuovere l’ingrassamento delle casse dei privati. I soliti
noti, ovviamente. E dove si trovano le migliori perle del
patrimonio marittimo d’Italia? In Padania o nel vituperato Sud?
Allora,
sono avversari di tressette o nemici, questi signori che
vogliono separarsi dal sud dopo averlo spremuto come un limone
ed alimentato i suoi vizi come fa lo spacciatore col drogato?
Ed i
meridionali che non capiscono quello che sta accadendo, quale
sia la posta in gioco, cioè la permanenza del Sud Italia nel
consesso europeo… Quelli che, per intenderci, giustificano
Berlusconi e la Lega sostenendo che non è più quella di una
volta… che ha persone istruite e di livello… tanto sono
indaffarati ad omologarsi al sultano nemico, come si fa a
definirli?
Vorremmo ricordare infine che
il Risorgimento ed il conseguente processo unitario, sulle cui
modalità di realizzazione, oggi come allora, dobbiamo esprimere
tutte le riserve critiche sia come studiosi sia come cittadini
consapevoli e soprattutto informati, dovrebbe essere considerato
per quello che in effetti è: un punto di non ritorno.
Faccetta Verde
Perciò a quei personaggi
pittoreschi che ostentano la cravatta verde, marchio di una
inesistente “Padania”, che oggi sputano su Garibaldi
dimenticando che 150 anni fa sbarcarono con lui a Marsala, e che
inneggiano al “federalista” Cattaneo, dimenticando o ignorando
che costui fu uno dei più coerenti e convinti sostenitori
dell'Unità d’Italia (non certo della conquista dell’Italia da
parte del Piemonte), ci permettiamo di dare un consiglio: che prendano tra le mani un manuale di storia, e comincino a
leggerlo.
Che capiscano una buona volta
che il Risorgimento non fu un fatto solo italiano ma si collocò
in un contesto europeo, frutto della Grande Rivoluzione sociale
del 1789, nell'ambito dei movimenti nazional-patriottici del XIX
secolo e servì a cancellare gli Stati paternalistici, fondati su
concezioni proprietarie del potere. Ebbe un carattere
indubbiamente emancipatorio a diversi livelli, da quello
economico-sociale a quello politico, a quello religioso e
culturale. La mala gestione da parte di Casa Savoia e della
classe dirigente, ricordiamolo eletta solo dal 2% della
popolazione e che rappresentava esclusivamente gli interessi
degli aristocratici per nascita o per censo , non deve farci
ritornare indietro come desidera la Lega degli ignoranti che
riempie la testa vuota dei suoi elettori con menzogne come
quella che il Sud drenerebbe le risorse realizzate dal Nord. A
costoro bisognerebbe innanzi tutto ricordare che lo squilibrio
tra le due aree è stato favorito da un processo di
industrializzazione che si è “volutamente ed erroneamente”
localizzato quasi esclusivamente nelle regioni settentrionali a
scapito del Mezzogiorno e ribadire che questo Sud, fu allora ed
è tuttora un mercato essenziale per le imprese produttrici del
Nord e, infine, ricordare che i protagonisti della seconda
unificazione del paese e della ricostruzione nel secondo
dopoguerra sono stati proprio gli immigrati meridionali a
Torino, Milano e nelle aree industriali limitrofe che resero
possibile la fortuna delle imprese e degli imprenditori ivi
collocate a scapito e a spese del Meridione.
Fara
Misuraca e Alfonso Grasso
Maggio 2010
Gli editoriali del sito sono scritti congiuntamente da Fara
Misuraca ed Alfonso Grasso