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Immagine di
Edoardo Baraldi, Micromega. |
“Direi che il dato più probante e preoccupante della corruzione
italiana non tanto risieda nel fatto che si rubi nella cosa
pubblica e nella privata, quanto nel fatto che si rubi senza
l’intelligenza del fare e che persone di assoluta mediocrità si
trovino al vertice di pubbliche e private imprese. In queste
persone, la mediocrità si accompagna a un elemento maniacale, di
follia, che nel favore della fortuna non appare se non per
qualche innocuo segno, ma che alle prime difficoltà comincia a
manifestarsi e a crescere fino a travolgerli. Si può dire di
loro quel che D’Annunzio diceva di Marinetti: che sono dei
cretini con qualche lampo d’imbecillità…”
Così scriveva Leonardo Sciascia (Il Globo, 1982), con
l’incisività dei grandi. L’invasione dei maniaci e degli stupidi
nella politica italiana non è quindi una novità dei giorni
nostri, anche se oggi rappresenta un’emergenza. Sciascia aveva
anche presagito i tempi delle candidature e delle cariche
ottenute per meriti corporali: non per grazia ricevuta, quanto
per grazie elargite.
Mr.B.
ha sdoganato gli stupidi, i fascisti ed i leghisti, si è
circondato di servi, nani e ballerine, ha
manipolato il consenso con il monopolio delle sue Tv: tutto ciò
sta arrecando danni irreparabili al Paese ed all’immagine
dell’Italia nel mondo. Non esiste un atto, una legge, un
provvedimento, un’azione degna di apprezzamento, o solo di
ricordo, dei governi di Mr.B. L’investitura popolare,
le persecuzione della giustizia, le grandi cose
fatte, esistono solo nella paranoica e megalomane immaginazione
di Mr.B., pubblicamente messo a nudo in tutta la sua
meschinità proprio dalla persona che lo conosce meglio di tutti:
la moglie. Ed è ciò che vogliamo dimostrare in questo
editoriale, con l’evidenza dei fatti ed il ragionamento, come
sempre.
Sistema parlamentare e non presidenziale
Con le ultime uscite, il cavaliere d’Italia (da non confondere
con l’omonimo uccello, anche se, come quello, possiamo trovarlo in Sardegna, in
particolare nei periodi di accoppiamento) ha dichiarato
guerra alla democrazia liberale. Ne danno testimonianza la
valanga di ingiurie che, in diretta Tv, ha vomitato
contro la Corte Costituzionale, supremo organo garante della
legalità repubblicana, e contro il presidente della Repubblica,
reo di non aver perorato la legittimità costituzionale
dell’anti-legge “Lodo Alfano”. Il nostro cavaliere ignora che
una democrazia liberale si basa sul “governo limitato”, cioè su
un esecutivo che non può mai valicare i limiti imposti dalla
Costituzione, a prescindere da qualsivoglia consenso popolare di
cui gode. La Corte Costituzionale rappresenta l’argine contro
cui “deve” infrangersi ogni tentazione di dispotismo. Da qui la
sua autonomia e superiorità rispetto al governo. Per il nostro
Cavaliere d’Italia, che nulla ha in comune con l’eleganza e la
bellezza dell’omonimo uccello se non il peso del cervello, tutto
ciò è incomprensibile. Forse perché la Costituzione è scritta in
lingua italiana e non in dialetto lumbàrd!
Come scrive Ezio Mauro in “La forza della
democrazia” all’indomani del verdetto della Corte Costituzionale
“…alla figura del primo ministro viene restituito lo status di
normale cittadino, con la piena titolarità dei suoi diritti e
naturalmente dei doveri”. Nulla di più. Niente di politico. Ma
lui ed i suoi, le sue indegne emanazioni cerebrali, straparlano
di “rovesciamento della volontà popolare”, sparando a mitraglia
su tutto e tutti coloro che solo pensino di esprimere un
pensiero che non sia di elogio verso la persona del premier.
Il nostro eroe basa la sua azione sulla malafede, l’odio, il
brutalismo, la disonestà intellettuale, la superbia, la bramosia
del potere, gli spasmi dell’orgasmo onanistico e la trivialità
da caserma fascista. Ne è prova la non risposta data a Rosy
Bindi, di una volgarità contro le donne pari, forse, solo a
quella del sindaco di Salemi.
La divisione dei poteri, la necessaria autonomia della
magistratura gli risulta incomprensibile. È convinto e vuol
convincere che il voto o il sondaggio lo rendano padrone e
signore dello Stato, che non a caso ha chiamato fin dagli esordi
della sua devastante cavalcata tra gli scranni del Parlamento,
“azienda Italia” e non Repubblica italiana. E ora, di fronte ad
una Corte Costituzionale che non si è piegata né a lusinghe né
ad intimidazioni, medita di lanciare l’attacco definitivo: leggi
che mettano al guinzaglio i magistrati (i media li ha già) e lo
Stato di Diritto.
Eletto dal popolo: chi?
Il Presidente del Consiglio italiano NON è (stato) eletto dal
popolo. Neanche quella “porcata” della legge elettorale di
Calderoli ha modificato questa realtà. Infatti, non basta
mettere il proprio nome su una scheda elettorale per essere
eletti direttamente dal popolo, in quanto la nostra è una
repubblica parlamentare e non presidenziale. Ad essere eletti
sono dei rappresentanti, deputati e senatori, diversi per ogni
circoscrizione.
Il Parlamento detiene il potere legislativo e dà o nega, la
fiducia ad un esecutivo nominato dal Presidente della
Repubblica. Quest’ultimo è invece eletto direttamente da
Camera e Senato in seduta congiunta con i rappresentanti delle
Regioni. Da qui la superiorità sia gerarchica che democratica
(per non parlare di tutte le altre!) del Presidente Napolitano
rispetto a Mr. B.
Eletto dal popolo? Ma quando mai…!!
Per le menti appiattite ed omologate al modello
berlusconiano, quanto sopra apparirà inessenziale,
ammesso e non concesso che lo abbiano capito. Le “crocette”
sulle schede Mr. B. le ha avute e come!, diranno. Ed allora
contiamole queste “crocette”! Ben il 53,2% degli italiani (una
maggioranza assoluta, quindi vera) nel 2008, scelse di NON
votare per il centro destra. Nelle ultime elezioni europee, le
uniche dove si può votare un candidato, Mr. B. si è presentato
in tutte le circoscrizioni, dichiaratamente alla ricerca
dell’investitura popolare plebiscitaria. Lì ogni elettore poteva
dunque votarlo. Mr.B. ha ottenuto circa 2,7 milioni di
preferenze, pari al 5 % degli aventi diritto al voto!!
Anche contando i soli elettori del Pdl, a conti fatti, ben tre
su quattro non hanno votato per Papi!!
Insomma, ma di quale investitura popolare si sta
parlando?! Quella che lui avrebbe voluto trasformare in
plebiscito personale, numeri alla mano, è stata una sconfitta
per KO!
Zero in Aritmetica
Fidando nella congenita italica avversione per l’Aritmetica,
Mr.B. spara sondaggi, compiacenti e fatti in casa, e
percentuali. Premesso che i sondaggi non sono voti, come
dimostrato dal fatto che quando si va a votare Mr.B. non prende
neanche un decimo delle preferenze che si attribuisce, occorre
fare alcune precisazioni su come si possono manipolare dei
sondaggi.
Mettiamo, ad esempio, che vengano intervistate 10 persone, a cui
si chiede di dare un voto da
0 a
10 al governo, e che verosimilmente tre rispondano 0 (i
comunisti!), uno voti 4 (il disfattista), tre gli
diano un 6 e gli altri tre rispettivamente un 7, un 8 e un bel
10 (berluscones veraci ecc). Mr.B., sommando chi gli da
dalla sufficienza in su, sosterrà che il 60% degli italiani è
con lui (6 su 10), mentre in realtà la media dei voti presi fa
4,3
,
cioè bocciato!
Occorre
quindi diffidare delle "percentuali di comodo", quelle
sparate senza precisazioni circa il riferimento, il campione
da sono state ricavate, il sistema di calcolo utilizzato. Usate la
vostra testa, soprattutto, per distinguere chi vi da
numeri a caso al solo fine di manipolarvi, e chi invece (come
stiamo cercando di fare noi, anche in questo articolo) vi offre
informazioni complete e circostanziate.
Il governo e le cose fatte?
Insomma questo Statista, il miglior premier della nostra vita
anzi di più, il miglior premier in 150 anni, ed il più
perseguitato di tutti i tempi, Gesù Cristo compreso, come
modestamente si è autoproclamato, ha talmente fatto bene
all’Italia che proprio non se ne può fare a meno: processi,
mignotte, un passato oscuro, rapporti con mafia e malavita,
dovrebbero essere dimenticati a favore della continuazione della
sua azione eccelsa!
Ma c’è qualche altra piccola cosa da ricordare: che l’unto del
Signore, l’uomo della provvidenza, il presidente operaio, solo
alcuni degli epiteti che egli stesso si attribuisce, nei suoi
ormai 4 Governi del Fare ha ottenuto questi NOTEVOLI
risultati: è riuscito ad AUMENTARE le TASSE e il debito pubblico
contemporaneamente, ha limitato la libertà di stampa o più
correttamente di informazione, impadronendosi della maggior
parte degli organi d’informazione, ha aumentato il precariato,
mal pagato e senza ammortizzatori sociali, ha consentito
l’aumento della corruzione e una vergognosa speculazione
sull’euro, che ci ha tolto metà del potere d’acquisto, ha
incoraggiato a non rispettare le leggi a forza di condoni
edilizi, scudi fiscali e quant’altro possa agevolare l’elusione
delle leggi. Tra i notevoli risultati dei suoi governi
segnaliamo inoltre i tagli sui finanziamenti di scuola,
ospedali, fondi ai comuni, e in genere tutti i servizi pubblici
a tutto vantaggio del settore privato. Last but not least
è riuscito ad allungare i tempi processuali e abbreviare i
termini di prescrizione non rendendosi conto che quanto fatto
per UNO in una democrazia vale per tutti.
La reazione furibonda e incivile di Mr. “Brighella” alla
bocciatura del Lodo Alfano non è stata la migliore dimostrazione
che trattavasi di legge ad (suam) personam? Non è stata
la prove del nove dell’incostituzionalità e quindi della bontà
della sentenza dell’Alta Corte?
Le cose fatte del Quaquaraquà di Arcore sono una serie
impressionante di nullità, inframmezzate ed imbottite di condoni
e omaggi a sé stesso. Oltre a tante altre “cosette” tipo
esasperazioni delle pulsioni razziste, della intolleranza
religiosa, dell’antimeridionali-smo, del becero maschilismo.
L’immagine dell’Italia all’estero
Quest’uomo è riuscito a infangare l’immagine dell’Italia
all’estero: ormai siamo la barzelletta internazionale. Basti
pensare alla espressione di orrore dipinta sul volto della
signora Obama di fronte all’apprezzamento rattoso e gestuale,
con tanto di lingua di fuori, fattole da Mr. B. in occasione
della presentazione ufficiale, davanti alle telecamere delle Tv
di tutto il mondo! Bei tempi, al confronto, quando lo stereotipo
italiano era pizza, sole e mandolino!
Si spera che l’evidenza incontrovertibile di questi fatti si
faccia strada anche tra il “popolo” che ha votato per lui e per
quest’accozzaglia di incapaci, maneggioni e disonesti che si
vanta di essere “il miglior governo della storia d’Italia”. Ci
rivolgiamo all’operaio “padano” che ha votato Lega e che è stato
licenziato, al meridionale che ha votato Pdl e che vive in un
sud ancora più arretrato e abbandonato a se stesso, alla
casalinga che ha votato Berlusca, che si ritrova senza una
politica di sostegno alle famiglie e con una scuola dissanguata
dai tagli, al romano che ha votato Alemanno, e si trova a vivere
in una città dove l’insicurezza è aumentata. Al napoletano che,
deluso da Bassolino, ha votato per chi odia i napoletani. Ci
rivolgiamo al palermitano che ha votato l’MPA di Lombardo e vede
la sua città sommersa dai rifiuti, o al siciliano che è
quotidianamente alle prese con il malgoverno e la malasanità. Ci
rivolgiamo anche al cattolico osservante, che ha votato questa
coalizione il cui capo indiscusso ma discutibile è il paradigma
dell’odio, della superbia, della ricchezza usata per corrompere
le nuove generazioni, del libertinaggio, dell’intolleranza.
E perché non aggiungere, infine e come nota di colore, che Mr.
B. porterebbe pure iella, se è vero come è vero, che quando
arriva lui, accadono le tragedie più impensate: dall’11
settembre ai terremoti, dalla crisi economica epocale alle
guerre!?
I Poteri Stupidi, fortemente stupidi
Come scrive Palazzotto
:
“Il sistema premiale creato dagli stupidi al potere risente
ovviamente del loro tipo di furbizia. Un furbo non stupido sa
che il suo espediente può essergli utile una o due volte al
massimo. Il furbo stupido è ossessivo: ripete e sfrutta sempre
la medesima “trovata”, certo che alle sue spalle ci sarà sempre
un partito di suoi simili, egualmente interessati, che garantirà
e combatterà per lui. Il cardine su cui si muovono le vite (e
spesso i reati) delle “persone di assoluta mediocrità” è l’ignoranza
colpevole. Che è altra cosa rispetto alla semplice
ignoranza, che spesso è fucina di grandi invenzioni (come tutti
sanno l’arte non si misura a pagine lette o a titoli di studio).
Oggi l’ignorante colpevole è quello che occupa abusivamente il
posto di chiunque altro”.
I napoletani di corte ed i Napolitani della Corte
La
Corte Costituzionale, annovera tra i suoi componenti ben 4
napoletani, 2 casertani, 1 salernitano. Tra i napoletani, 2
avevano cenato con Berlusconi prima della sentenza sul Lodo
Adpersonam (Alfano), facendoci temere che prevalesse ancora
una volta la sindrome di Pulcinella, quella che ha affossato
Napoli nell’opportunismo e nel servilismo. La sentenza, e le
vicende seguenti, ci hanno dimostrato che ci sono anche dei
Napolitani di massimo spessore etico-civile, integri e
maestri di diritto, “schiene dritte” al Colle come nella suprema
Corte. Gli arlecchini, servi del padrone, sono altrove,
nel profondo delle nebbie padane, proni a scrivere su un
Foglio, o su di un Giornale.
Il Portale del Sud
Ottobre
2009
Note
In realtà, non siamo rappresentati da questo Parlamento.
Non abbiamo dato il voto a qualcuno di nostra fiducia
ma, per fare un esempio, siamo andati al supermercato
con una lista della spesa compilata dal padrone di casa.
Non abbiamo comprato per nostro gusto o esigenza, ma per
le necessità del padrone di casa.